(Rimini) La Cineteca del Comune di Rimini organizza una rassegna letteraria dedicata ai libri su Federico Fellini usciti nel 2020 (anno del centenario) e nel 2021. Sei incontri con gli autori dal 30 settembre al 5 novembre (ore 17.30, alla cineteca di via Gambalunga) dedicati al cinema del grande Maestro riminese.
Il primo appuntamento della rassegna, giovedì 30 settembre, vedrà protagonista Marco Bertozzi con il suo libro L'Italia di Fellini. Immagini, paesaggi, forme di vita (Marsilio, 2021). Il saggio illumina l'inesauribile capacità del regista di raccontarne i caratteri, sollevandone aspetti dell'inconscio profondo. Uno shock estetico che ci ha allenato alla complessità del Paese, alla sua mescolanza, alla sua magica impurezza. Alieno da stereotipi nazionalistici o categorie immobili dell'italianità, Fellini attraversa universi di vicinanze e intimità culturali immergendosi nella conoscenza non protetta, nell'interrogazione curiosa, nell'incontro di molteplici paesaggi antropologici. E, senza presupposti ideologici vincolanti, scolpisce uno dei più acuti ritratti dell'Italia contemporanea. Dialogherà con l'autore Roberta Sapio. Marco Bertozzi insegna materie cinematografiche all'Università Iuav di Venezia, dove ha fondato il Laboratorio di cinema documentario ed è responsabile scientifico dell'ambito di ricerca in Arti visive, Performative e Moda all'interno della Scuola di dottorato. Parallelamente, prosegue l'esperienza di film-maker realizzando documentari come Appunti romani (2004), Il senso degli altri (2007), Predappio in Luce (2008), Profughi a Cinecittà (2012), Cinema grattacielo (2017). Fa parte dell'equipe – con Studio Azzurro e altri – che ha progettato FM – Fellini Museum di Rimini.
Seguirà venerdì 8 ottobre la presentazione del libro "Federico Fellini. La vita è sogno, il sogno è vita" (Pendragon, 2020) a cura di Angelo Battistini, Cinzia Carnevali, Gabriella Vandi. Il volume costituisce un'esplorazione a più voci, da un punto di vista psicoanalitico, dell'opera cinematografica e grafica di Fellini, regista capace di comunicare, attraverso il suo straordinario linguaggio evocativo, le ambiguità dell'animo umano, le sue contraddizioni, le sue pulsioni, le spinte dell'eros e gli istinti di morte. I curatori hanno raccolto i lavori di prestigiosi psicoanalisti, italiani e stranieri, in modo da fornire un'ampia e articolata lettura della felice contaminazione fra la settima arte, che con Fellini tocca punte fra le più alte, e l'analisi del profondo.
Venerdì 15 ottobre sarà la volta della giornalista Annamaria Gradara con Almanacco Fellini (Edizioni Sabinae, 2021). Almanacco Fellini illumina, accanto al Maestro, profili di autori e maestranze che hanno fatto parte della sua "bottega": gli sceneggiatori al gran completo – Pinelli, Flaiano, Rondi, Zapponi, Guerra -, il compositore e amico Nino Rota, i pittori e ritrattisti Rinaldo, Giuliano e Antonello Geleng, il re del Carnevale Arnaldo Galli e quello dei costumi Piero Tosi, che Fellini riuscì a sottrarre, anche se per poco, alla "corte" dell'arci-avversario Luchino Visconti. Un ventaglio di ritratti e interviste fatto anche di voci e volti femminili: Sandra Milo, Adriana Asti (voce della Gradisca di Amarcord), l'ex diva Caterina Boratto, Anna Magnani, Franca Valeri, Mina e Meri Lao, la musicologa femminista, esperta di sirene, che collaborò a La città delle donne. Una navigazione che tocca anche il mondo dei fumetti, i sogni e le figure di padri, maestri e fratelli in spirito di Fellini: il mago torinese Gustavo Rol, lo psicoanalista Ernst Bernhard, e poi Simenon, Bergman, Picasso, Kafka, Arbasino, Aldo Fabrizi e Roberto Rossellini. Condurrà l'incontro la scrittrice a autrice televisiva Lia Celi.
Venerdì 22 ottobre lo storico Davide Bagnaresi presenta "Federico Fellini. Biografia dell'infanzia"(Edizioni Sabinae, 2021) . Federico Fellini non nasce in un treno in corsa, non scappa da bambino con il circo né tantomeno giunge a Roma da solo, nel 1939, pronto a sfondare nel mondo del cinema. Federico Fellini è un ragazzo all'apparenza come tanti altri. Proviene da una famiglia medioborghese, muove i suoi primi passi nel clima severo della piccola provincia. Esattamente come i suoi coetanei studia, si diverte a fare scherzi con gli amici, va al cinema e ha una fidanzatina. Mostra però sin dall'infanzia una passione sfrenata per i burattini e un certo talento per il disegno. Ma quali esperienze hanno caratterizzato l'infanzia del piccolo Federico? Quali sono realmente i luoghi della sua adolescenza e quanto le dinamiche del borgo nativo hanno influito su quel diciannovenne che ancora sconosciuto giunge alla stazione Termini? Il libro di Bagnaresi risponde a queste e a molte altre domande.
Venerdì 29 ottobre Rosita Copioli parlerà del suo libro Gli occhi di Fellini (Vallecchi Firenze, 2020). Il libro è un percorso critico rigoroso, di tutti i film del più grande regista del Novecento, man mano che lui si trasforma insieme a loro. Il volume nato dalla frequentazione dell'autrice con Fellini, racconta molteplici incontri: libri, rapporti con la letteratura, artisti, sceneggiature, musiche, progetti editi e inediti. Rosita Copioli, scrittrice e poetessa, ha pubblicato numerosi libri di prosa, saggi e drammi. È dello scorso anno la raccolta di poesie Le figlie di Gailani e mia madre (Franco Maria Ricci, 2020). Ha fondato e diretto la rivista di poesia «L'altro versante» (1979-1989). Ha curato opere di W.B. Yeats, Saffo, J.W. Goethe, G. Flaubert, G. Leopardi. Ha collaborato (e collabora) a quotidiani, tra cui «Repubblica» («Mercurio»), «Il Giornale» , «Avvenire». Interverrà con l'autrice Roberto Chiesi critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna.
Chiude la rassegna, venerdì 5 novembre, il libro Fellini 70 (Bibliotheka Edizioni, 2021) dello storico del cinema Nicola Bassano. Gli stravolgimenti politico-culturali degli anni '70 portarono molti registi a scontrarsi con l'impossibilità di raccontare il presente. Anche Fellini subisce un ripensamento creativo che lo porta a realizzare capolavori slegati dal reale in cui a prevalere sono enigmi e simboli. Il libro di Bassano analizza la produzione felliniana a partire da 'I clowns' fino a 'La città delle donne'. L'idea è di raccontare attraverso i suoi film un decennio molto difficile per il nostro Paese, martoriato dal terrorismo, dalla crisi delle istituzioni democratiche, ma anche un decennio che segna un cambiamento dei costumi e manifesta una forte spinta alla modernizzazione; in mezzo a tutto questo, Fellini opera una profonda riflessione ricercando nella rielaborazione della propria memoria la chiave giusta per raccontare e raccontarsi.