(Rimini) Perché sia festa, lo sia per tutti e in sicurezza. La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Sant’Agata Feltria è pronta domenica 4 ottobre ad alzare il proprio “gustoso” sipario sulla edizione numero 37. Ed è pronta a farlo regalando a tutti una manifestazione sempre più attraente, e in grado di garantire efficaci misure di salute e di sicurezza.
L’inaugurazione della XXXV edizione della Fiera è in programma domenica 3 ottobre alle ore 11,30 in piazza Garibaldi. Al taglio del nastro saranno presenti numerosi ospiti istituzionali e dell’imprenditoria e della cultura. Tra questi: l’assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini, il presidente di Visit Romagna Andrea Gnassi, parlamentari del territorio, autorità militari e industriali del territorio tra cui il presidente Orogel Franco Piraccini e Antonio Berloni (Indel B).
Gli ospiti saranno accolti dal sindaco di Sant’Agata Feltria Franco Vicini e dal presidente Pro Loco (organizzatrice della Fiera) Stefano Lidoni.
Sant’Agata Feltria si prepara a riapire a tutti i visitatori con il profumo intenso e unico dell’Oro dei Boschi e il suo gusto inimitabile. Il borgo da domenica e per tutte e quattro le domeniche del mese di ottobre (3, 10, 17, 24, 31) propone la valorizzazione di prodotti tipici, selezionando le eccellenze, primo fra tutti, appunto, il tartufo bianco pregiato.
Direttamente dal territorio dell’Alta Valmarecchia (una delle zone più vocate d’Italia), dal suo habitat naturale, i boschi, il prezioso tubero si trasforma in cucina per realizzare piatti di alto valore gastronomico, che sprigionano inebrianti aromi ben lontani dalla globalizzazione che spesso ci travolge, per salvaguardare l'integrità del nostro ambiente.
Ci sarà “Oro dei Boschi” nel paniere santagatese? Tra gli esperti regna l’ottimismo. “Le piogge scese in questi ultimi giorni, tardive e comunque poco abbondanti, garantiranno fioritura e risultati in termini di tartufo più avanti” allarga le braccia Marco Davide Cangini, uno dei massimi esperti di queste zone in fatto di oro dei boschi. In ogni caso, il prezioso tubero è garantito dalla presenza di 8 stand, in rappresentanza di zone diverse d’Italia ma tutte ad alta vocazione, dove la raccolta è anche partita prima rispetto a S. Agata Feltria e alla Valmarecchia.
Green pass e mascherine fin dagli arrivi nelle postazioni presidiate, ma il controllo non spetta ai volontari della Pro Loco: potrà essere effettuato dagli organi preposti. La prima domenica sarà presente anche una postazione mobile di vaccinazione. Il programma generale esclude gli spettacoli itineranti perché non consentiti, per il resto via come da tradizione ma con una grande novità: l’Ecomuseo del Tartufo. Il museo propone con immagini e oggetti la conoscenza del tartufo anzitutto nel suo ciclo biologico, ma anche nella tradizione della ‘cerca’ e dell'utilizzo nella gastronomia. Un filmato interamente girato nei luoghi di Sant’Agata Feltria mostra le vere e proprie tartufaie naturali cioè l’ecosistema dove il tartufo bianco pregiato vegeta e cresce. La voce narrante, seguendo scrupolosamente le immagini, descrive passo a passo le belle immagini coinvolgendo il visitatore fino a trasportarlo in quei luoghi dove le regole sono scritte e dettate dalla natura. Un touch screen permette di approfondire ogni tema del mondo complesso del tartufo, quello per il quale l'associazione Città del Tartufo ha chiesto il riconoscimento all’Unesco quale “patrimonio immateriale della umanità”.
Nelle quattro domeniche di ottobre S. Agata si trasforma dunque in un luogo dove immergersi in un'atmosfera suggestiva e profumata, passeggiare nelle vie e nelle piazze ad ammirare le numerose tipicità presenti nella manifestazione. La gara dei cani da tartufo, per conoscere dal vivo l’entusiasmante momento della ricerca del prezioso tubero in compagnia del cane fedele. La Piazzetta Bio, ovvero la Piazzetta dei prodotti biologici naturali e delle erbe, con numerosi stand ove sarà possibile acquistare prodotti biologici e naturali. Tale novità si inserisce in un più ampio contesto di valorizzazione del legame tra tartufo bianco pregiato e salubrità dell'ambiente ove esso vegeta.
160 gli stand – in arrivo da diverse regioni d’Italia – presenti in fiera, sempre più curati e capaci di regalare emozioni di vario genere merceologico.
Sant’Agata Feltria è dotata di una nuova zona adibita al parcheggio dei camper, a circa 200 mt dalla piazza principale (p.zza Garibaldi). Il parcheggio può contenere fino a 50 camper. Altre 2 zone adiacenti, che possono dare sosta ad altri camper.
Il “Capannone dei Ristoranti” è aperto tutte le domeniche di Fiera dalle ore 11:00 alle 17:00. Ogni piatto ha un costo di 9,00 euro.
Quattro i ristoranti che danno vita al “Capannone”: Villa Labor (Montecopiolo), La Giardiniera (Casteldelci), Il Palazzo (Palazzo – Sant’Agata Feltria), Sottobosco (Badia Tedalda).
La visita al paese è anche l’occasione per ammirare gli antichi monumenti di alto valore architettonico: il Teatro Angelo Mariani, Rocca Fregoso (ora trasformata nella Rocca delle Fiabe, una spettacolare e multimediale esposizione a tema), il Convento di San Girolamo, le fontane d’arte.
“Il nostro territorio, tutta l’alta Valmarecchia ha il suo valore aggiunto - è convinto il presidente di Pro Loco Stefano Lidoni - proprio nella sua capacità di proporsi unitariamente e Sant’Agata Feltria si propone con piacere in questo percorso. La Fiera rappresenta, infatti, una grande attrattiva per il paese, ma con le sue decine di migliaia di presenze è un prezioso volano anche per il turismo e l’economia di una intera vallata”.
“Lo scorso anno riuscimmo ad organizzare la Fiera in un momento di apparente calma della pandemia. Naturalmente la situazione non suggeriva né voglia di spostamenti né desiderio di grandi movimenti e noi riuscimmo a realizzare la manifestazione solo grazie alla volontà di adempiere tutta una serie di provvedimenti dettati dalle autorità preposte. - racconta Marco Davide Cangini della Pro Loco - L’obiettivo non erano i numeri, ma offrire ai visitatori un evento in piena sicurezza. Il risultato è stato perfettamente raggiunto anche grazie al senso civico e alla educazione dei visitatori che si sono sottoposti alle regole. Pur tuttavia l’affluenza alla Fiera (e di conseguenza le vendite) è stata comprensibilmente la metà di quella solita. Ma – ripeto – l’obiettivo primario è stato raggiunto: realizzare la fiera e dare continuità a questa storica manifestazione, nel rispetto delle regole per la sicurezza degli avventori, e mantenendo la qualità con un’offerta di tartufo bianco pregiato”.