Rimini | Siccità 2012, Innocenti contrario ai risarcimenti
La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto ministeriale che riconosce l’eccezionalità della siccità della scorsa estate e apre, di fatto, l’accesso al Fondo di solidarietà nazionale per aiutare le imprese agricole. Le domande di aiuto potranno essere presentate agli Enti territoriali competenti (Provincia di Rimini e Unione Comuni Valle del Marecchia) dalle imprese presenti sui territori colpiti, e delimitati dallo stesso decreto, entro 45 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (la scadenza è pertanto fissata per il 21 febbraio 2013).
A disposizione 8 milioni di euro, ma c’è chi fa notare che “la siccità non è una fatalità, se contemporaneamente si buttano in mare oltre 100 mila metri cubi di acqua al giorno solo dall'impianto di depurazione di Santa Giustina”. E’ il radicale Ivan Innocenti dell’associazione dnA Rimini. “Con così negativi risultati perché si ha, inoltre, come conseguenza il prosciugamento dei nostri fiumi prelevandone di sovente l’intero corso e violando specifici obblighi di legge a tutela del deflusso minimo vitale ed esaurendo le falde acquifere pompando acqua fossile potabile. Questo con gravissimo danno ambientale ed economico”.
Secondo Innocenti non è giusto pretendere “ora il risarcimento dei danni da siccità quando questi sono prevalentemente causati da uno sconsiderato in-utilizzo delle risorse idriche di cui disponiamo abbondantemente. Questi otto milioni di euro andati persi dai nostri produttori agricoli (e chissà quanti altri non prodotti perché dissuasi dal farlo) vengono chiesti alla collettività. Sarebbe stato molto meglio utilizzarli per infrastrutture che consentano il riutilizzo dell’acqua”.
Si spiega meglio: “Alle categorie degli agricoltori si dovrebbero negare i risarcimenti in questa situazione di spreco idrico. Dovrebbero invece pretendere investimenti finalizzati al riuso dell’acqua, di cui tutta la collettività avrebbe benefico; gli agricoltori per l’abbondanza di acqua a costo zero, le attività economica turistiche per un miglioramento delle acque di balneazione, il nostro ambiente che potrebbe essere florido con fossi vivi e verdeggianti e fiumi pescosi. Otto milioni di danni in un solo anno sono molti e diventano molti più se consideriamo gli investimenti non fatti e che non si faranno in quanto destinati al risarcimento”.