(Rimini) Che non si tratti di atto vandalico ma di un incidente, dovuto a motivi oggetto di verifiche da parte degli organismi tecnici, è a questo punto l'ipotesi più solida. Lo ribadisce oggi in una nota stampa anche l'assessore alla sicurezza Juri Magrini che si abbandona a una riflessione "più ampia" rispetto a quanto accaduto pochi giorni fa alla Vecchia Pescheria, con la caduta di una porzione degli antichi banchi in marmo.
"Quello, come altri in centro, è un luogo speciale, nel senso che vede convivere ogni giorno attività umane e beni storico architettonici. E la convivenza è un valore da mantenere, visto che una città chiusa o blindata nelle sue singoli parti è quanto di più distante dall'idea di una Rimini aperta, libera, capace di ripensarsi intorno a centri relazionali e ricchi di cultura e storia. Ciò però significa cercare e ricercare costantemente l'equilibrio tra tutela e fruizione di quei luoghi. Ci sono e ci saranno gli atti amministrativi ma prima di tutto occorre condividere un corpus di regole civili, fondato su responsabilità e amore per quei luoghi, tra istituzione e chi lì ci vive o lavora".
"Per questo nei prossimi giorni incontrerò i gestori delle attività che si affacciano sulla Vecchia Pescheria per definire un modo più equilibrato appunto di conciliare le ragioni delle relazioni e dell'economia con quelle della salvaguardia del patrimonio del passato, che a tutti gli effetti è un bene comune e di comunità. La soluzione non può essere ricercata nei soli divieti, nelle blindature, nell'appendere cartelli con su scritto 'off limits'. Dobbiamo cercare l'equilibrio tra persone responsabili, che sanno che città tirate a lucido ma senza donne e uomini sono paurose distopie, ma nello stesso tempo sono consapevoli che il caos e una relativa attenzione verso la storia e l'arte sono il sintomo di una società con scarso se non alcun futuro".