(Rimini) È "fuorviante e non corretto" associare Ariminum sviluppo immobiliare "all'arrivo di qualunque brand commerciale". Lo sottolineano i nuovi proprietari della ex nuova questura di via Bassi a Rimini. "È comprensibile ci siano attenzione, curiosità, anche interessi da proteggere, ma allo stato attuale qualsiasi accostamento di questo tipo sposta il focus su questioni inesistenti ed estranee alla realtà. Non c'è scritto da nessuna parte che in via Bassi si realizzerà un centro commerciale, funzione ormai superata nella sua corretta definizione e nemmeno idonea alla location", precisano da Asi.
"Viviamo un momento sociale ed economico che chiede riflessioni, non pregiudizi o superficialità. Servono conoscenza e competenza, oltre alla massima concentrazione sui fattori positivi per la collettività. Siamo pronti ad entrare nel vivo di questo confronto", spiegano gli immobiliaristi che precisano, in merito ai loro piani per l'area: "Il punto di partenza è il Piano Integrato del 2020, approvato dal Comune di Rimini e destinato ad ottenere i finanziamenti regionali per la realizzazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Ers) di edilizia sociale. In quel piano erano già previste funzioni miste pubbliche e private. Sulla base di quelle informazioni Asi ha ritenuto ci fossero i presupposti per un intervento di rigenerazione. Una valutazione imprenditoriale che andrebbe del tutto rispettata. Non è cambiato nulla, non ci furono polemiche al tempo di quell'adozione e sono fuori luogo ora".
È positivo ed auspicabile che siano sempre accese le luci dell'attenzione pubblica sulle scelte che riguardano l'utilizzo delle aree che nelle nostre città attendono, magari da anni, uA dimostrazione delle sue buone intenzioni, Asi ricorda che "dopo essersi aggiudicata l'asta, la società ha immediatamente ceduto gratuitamente all'Amministrazione le aree pubbliche realizzate all'interno del compendio di via Bassi, con una celerità fin qui sconosciuta e in piena collaborazione con il Comune di Rimini. In linea generale, siamo convinti che la rigenerazione di un'area così preziosa debba essere definita da un progetto urbano di rilevante interesse pubblico, anche più ampio rispetto alle previsioni iniziali. Per parlare di questo siamo in attesa di incontrare l'Amministrazione, alla quale abbiamo chiesto un confronto che decolli da queste basi".