(Rimini) Ci sono progetti e traiettorie di sviluppo della marineria riminese, delle sue infrastrutture, dei collegamenti e della blue economy nell'accordo territoriale per la riqualificazione del "polo funzionale del porto" che lega Comune e Provincia di Rimini e che questa mattina ha ricevuto il parere favorevole dalla III commissione consiliare. Da qui ai prossimi dieci anni, si va dagli interventi di prossima realizzazione, come il nuovo centro servizi per la pesca, ad azioni di più ampio respiro, con l'obiettivo di "potenziare e ampliare l'offerta dei servizi e di funzioni del nostro porto", sottolinea l'assessore alla pianificazione del territorio Roberta Frisoni.
"Abbiamo definito una programmazione che delinea le strategie di sviluppo che tengono insieme esigenze di tipo ambientale, produttivo, economico ed urbanistico e che nei prossimi step vedrà anche il coinvolgimento della Regione. Partiremo con la realizzazione del centro servizi per la pesca, progetto di opera pubblica che grazie alla sottoscrizione di questo accordo potremo candidare ai finanziamenti previsti dal bando promosso dal Ministero delle politiche agricole. È un passo avanti di un lavoro che nel suo proseguo vedrà anche il coinvolgimento della Regione e altri soggetti per lo sviluppo di un'area strategica della città come questa", spiega Frisoni.
Il primo obiettivo a breve termine, la cui progettazione è già in fase avanzata, riguarda la realizzazione del nuovo centro servizi polivalente per la pesca e l'acquacoltura, che ospiterà anche il mercato ittico all'ingrosso, trasferendolo da quello attualmente attivo in via Leurini. L'area comunale dove si realizzerà il nuovo centro ha una superficie di circa 10.000 metri quadrati ed è sulla riva sinistra, non lontano dall'attuale sede del mercato ittico.
L'edificio si svilupperà su due livelli più un piano interrato per una superficie complessiva di circa 5.500 metri quadri e conterrà, oltre al mercato ittico, anche servizi e attività complementari come una sala interattiva e multimediale per la realizzazione del Museo della marineria o esposizioni, sale per la formazione degli addetti alla pesca e spazi didattici per le scuole, oltre a uno spazio per la degustazione dei prodotti ittici che non fungerà da semplice ristorazione ma sarà un veicolo di promozione e di conoscenza dei prodotti locali, della cucina riminese e della tradizione marinara romagnola.
Sempre tra gli obiettivi a breve periodo condivisi da Comune e Provincia c'è il completamento dell'avamporto per il potenziamento della sicurezza nell'accesso e nell'uscita delle imbarcazioni dal porto. In parte si è già intervenuti con il posizionamento di due tratti di scogliera, realizzati allo scopo di smorzare il moto ondoso e garantire l'ingresso in porto anche in condizioni meteo marine avverse. Il completamento prevede il prolungamento dei due pennelli della banchina del molo di levante e della darsena. L'intervento, su cui ad oggi è stata avviata la progettazione di fattibilità tecnico ed economica, consentirà maggiore possibilità di ormeggio e una ridistribuzione funzionale dei mezzi che operano per la salvaguardia della navigazione.
Terzo obiettivo per migliorare i servizi alla portualità e alla pesca è la riprofilatura della linea di sponda e la riqualificazione dell'area destinata alla cantieristica navale, con l'ammodernamento dell'attuale scalo d'alaggio in cui prevedere un travel lift adeguato al sollevamento dei pescherecci. L'accordo territoriale contiene inoltre una serie di obiettivi a medio e lungo termine, per promuovere lo sviluppo delle attività connesse alla pesca e i collegamenti veloci con i porti dell'alto adriatico e della costa slovena e croata. In previsione anche interventi per connessioni urbane e ciclopedonali tra le due rive per mettere in collegamento le due 'sezioni', nord e sud, del Parco del Mare.
"La marineria riminese è la più importante della costa regionale e tra i più importanti dell'intera costa adriatica – ricorda l'assessore alla Blue Economy Anna Montini – Conta oltre 330 persone imbarcate, per un totale 90 imbarcazioni ed è tra le poche a poter vantare numeri stabili, anzi in leggera crescita. La filiera ittica della blue economy della nostra provincia conta 450 imprese e grazie alla vocazione turistica del nostro territorio possiamo contare su una domanda di prodotto ittico sempre elevata ed un valore medio di vendita del prodotto importante per chi esercita la pesca. Tutti elementi che devono spingerci a continuare ad investire sulla riqualificazione del porto, con una serie di azioni a breve e medio raggio capaci di portare vantaggi sia per chi vive e produce grazie al mare, sia in termini ambientali e di difesa della costa".