(Rimini) Chi ha paura del “privato”? Non il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad. Lo ha sottolineato nel suo primo discorso di fine anno, che cade a poco più di soli due mesi dall’elezione. L’occasione è la consegna del Sigismondo d’oro, la più alta onirificenza conferita dalla municipalità riminese “per tributare a nostri concittadini riconoscimento e gratitudine per l'impegno speso a favore della crescita della nostra Comunità”, ha detto Sadegholvaad. “
“Ognuno ha una propria storia individuale, ognuno contribuisce alla storia collettiva. Senza eccezioni”, ha detto precisando però la sua diffidenza verso “la cultura del genio solitario, del deus ex machina: la storia insegna che tutto quello che è attesa salvifica, speranza riposta su un solo elemento per quanto capace o efficiente, alla lunga provoca un danno culturale a un sistema più vasto, a quel punto passivo perché deresponsabilizzato”. Siamo invece “in una fase in cui non possiamo permetterci di perdere alcuna parte, anche minuscola, di quello che siamo”. Prendendo a spunto la rigenerazione urbana degli ultimi anni, “dobbiamo certamente continuare su questa traiettoria”, ha ribadito. “ Dobbiamo però fare in modo che essa diventi volano di contributi, di investimenti, di idee che provengono dalla comunità intera, recuperando e rilanciando con gli strumenti più attuali e innovativi il metodo che io chiamo 'Piano Strategico’".
Per il sindaco quindi “indispensabile e centrale” è “abbattere quelle diffidenze o vere e proprie barriere che provengono da categorie novecentesche. Il secondo tempo di questo cambiamento che fa di Rimini una straordinaria case history a livello internazionale deve essere caratterizzato dal passaggio dalla disponibilità al protagonismo”. Di chi? “Le persone, le imprese economiche, le imprese sociali, il mondo delle professioni, hanno bisogno di ancora più fiducia, sostegno, libertà, partecipazione. Bisogna superare definitivamente la diffidenza, la distanza, anche il pre-giudizio alcune volte, della macchina pubblica, verso ciò che è privato. Con una comune progettazione del futuro, pubblico e privato insieme. Il privato è ricchezza. L'iniziativa privata, se sana, è ricchezza, lavoro, sviluppo”. L'associazionismo economico e quello sociale e solidale “sono la sostanza di un riformismo che non lascia indietro nessuno e spinge in avanti tutti”. Lo dimostrano per il sindaco le esperienze e i risultati ottenuti dai premiati di quest’anno: ‘Rimini autismo’ e ‘Basta merda in mare’.
“La vita di una città, di una comunità, non coincide con i progetti e le realizzazioni di una amministrazione comunale. C'è molto altro fuori da qualsiasi palazzo comunale per non essere considerato elemento essenziale allo sviluppo e al benessere delle persone che abitano in quel luogo”.
Il ruolo della politica e dell'ente pubblico “non può mai essere quello del bambino protagonista, semmai della levatrice che aiuta la nascita. Solo così si alimenta il protagonismo civico e civile, solo così si annaffia il senso di responsabilità e di solidarietà”. “Dobbiamo organizzare i migliori strumenti e allestire le migliori condizioni affinché ogni riminese sia libero e incentivato a esercitare il proprio senso di responsabilità, migliorando la città e dunque la vita di tutti. Un Comune deve essere moderno, organizzato, aperto, trasparente. E prima di ogni cosa trovare soddisfazione se la comunità realizza un progetto o una cosa bella e non se lo fa esclusivamente quel sindaco o quell’amministrazione".
Guardando al futuro, Sadegholvaad lo immagina in un’ottica di area vasta romagnola. Soprattutto in fatto di collegamenti e mobilità. “Tra queste azioni evidenzio l'aeroporto di Rimini. Dobbiamo tornare a pensarci e a pensarlo nell'ottica della sua strategica importanza per il nostro territorio. Pubblico e privati assieme. E' ormai il tempo di lasciarci alle spalle polemiche e problemi per approntare quella operazione ufficiale e trasparente che dia sostanza e sostegno al turismo, alle fiere e ai congressi, all'industria, tutte componenti di una città in procinto di un definitivo salto nella dimensione di una capitale europea. Su questo tema e, in generale, su ogni altro tema, la nostra disponibilità a un lavoro sinergico e collaborativo con la Romagna, con la Regione, con Bologna è piena e totale. Non a caso la grande piattaforma progettuale strategica chiamata RomagnaNext e che mette assieme i Comuni dell'area romagnola, vede Rimini tra i suoi promotori più entusiasti e convinti. Su accessibilità, mobilità, alta velocità, economia, cultura saremo chiamati a scelte decisive e forti”.
L’area vasta romagnola di Sadegholvaad è internazionale, comprendendo San Marino. “Con questo medesimo spirito vogliamo approcciarci alle relazioni e ai progetti con i Comuni della provincia di Rimini e con la Repubblica di San Marino. Ai primi dico: non facciamone questioni di appartenenza politica se possiamo collaborare a progetti e iniziative che migliorino e promuovano il nostro territorio. Al secondo dico: Rimini ha tutta l'intenzione di aprire una fase nuova con la repubblica di San Marino in ordine allo sviluppo dell'aeroporto, alla viabilità, ai progetti comuni di promozione del turismo e della cultura. Ma con pacatezza e assoluta serenità, sono per la chiarezza: se, ad esempio, tutte le annunciate scelte strutturali che deve compiere la Romagna fossero confutate da iniziative e fatti opposti, non avrei problemi a passare la mano”.
Poi ritorna sulla metafora. “L'epoca straordinaria che viviamo ci impone di alzare lo sguardo. Dobbiamo essere levatrice e non neonato. Dobbiamo tornare a credere negli altri, nell'organizzazione collettiva dell'intelligenza, nella comunità (...) L'altruismo, la solidarietà, l'affetto, il senso di responsabilità non sono ereditari. Ereditari sono gli esempi. Come neo sindaco so bene che sarò giudicato esclusivamente per quello che farò e non per quello che dirò o prometterò”. Il sindaco conclude con un appello per le vaccinazioni e con gli auguri di “buon Natale e un felice 2022”.