(Rimini) Il Meeting di Rimini ha cominciato il percorso della preparazione della sua prossima edizione, che avrà come titolo “Una passione per l’uomo”. A conclusione del 2021, ecco quindi il manifesto con l’immagine dell’edizione 2022 e una scheda che anticipa le principali linee di contenuto della manifestazione, che si terrà dal 20 al 25 agosto nella Fiera di Rimini. «Auspichiamo di poter realizzare di nuovo un Meeting in presenza e implementare ulteriormente la diffusione tramite i canali digitali, che quest’anno hanno superato i 5 milioni di visualizzazioni» dice il Presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz.
Il titolo è tratto da un intervento di don Luigi Giussani al Meeting 1985, in cui tra l’altro disse: «Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo». Nel 2022 ricorrono i cento anni dalla nascita del sacerdote lombardo, «che ha vissuto, annunciato, comunicato, trasmesso questa passione in modo del tutto straordinario, con una forza affettiva e una ragionevolezza sorprendenti che non lasciavano indifferente chi lo incontrava», dice Bernhard Scholz. «Si è interessato alla persona nella sua singolarità e unicità, si è reso partecipe amico della drammaticità che ogni vita attraversa alla ricerca del suo compimento. Vogliamo riscoprire questa passione che don Giussani ci ha testimoniato e ci testimonia tutt’ora attraverso i suoi scritti e la vita che ha generato».
Quanto alla scheda di presentazione del tema del Meeting 2022, «continuiamo a vivere in tempi di grande incertezza», si legge nel documento, «progetti di vita, affetti e lavoro, si scontrano con una realtà difficile da decifrare: anche i più efficaci modelli statistici e gli algoritmi di ultima generazione, le misure governative e le recenti scoperte in campo medico non mettono al riparo da una pandemia che sta continuando a segnare la storia. L’imprevedibile e mutevole assetto geopolitico internazionale, il dramma di migliaia di profughi, la povertà crescente anche a causa della pandemia, l’emergenza legata al surriscaldamento globale e i rischi ecologici sono sfide imponenti che riguardano il presente e il futuro del genere umano».
Anche se tante persone cercano di mettersi al riparo dalle insidie e dalle problematiche del mondo che ci circondano, «la fragilità, prima ancora di essere qualcosa da superare, è il tratto distintivo dell’essere umano; l’uomo che ne prende coscienza è in grado di commuoversi, di guardare a se stesso e alla propria vita con una tenerezza insolita, percependo l’altro non come un nemico ma come un compagno di una misteriosa e drammatica avventura, dall’orizzonte comune». E spesso proprio attraverso questa fragilità si apre la domanda sul destino dell’uomo e sulla sua felicità, sull’adempimento alle esigenze fondamentali di verità, di giustizia, di bellezza, di amore. «In mezzo a questi drammi, di fronte a queste incognite», aggiunge la nota del Meeting, «ci sono persone che ridestano la speranza. È questa speranza che muove ciascuno di noi; davanti ad un gesto di libertà, rinasce il desiderio mai del tutto sopito di felicità, di agire, di intraprendere; è l’irriducibilità propria del cuore dell’uomo, che anche nelle avversità più grandi individua soluzioni impreviste e cerca la compagnia di altri uomini per rispondere alle sfide e alle domande del presente».
«I sintomi di malessere gridano più o meno coscientemente una libertà che permetta di vivere ora all’altezza dei propri desideri più veri e più profondi», è il commento di Scholz. «Questa libertà non avviene in modo automatico, ma è frutto di un incontro nel quale si rende presente una passione forte, incondizionata, gratuita per il bene e per il destino della persona. Una passione che si arricchisce della bellezza della natura e della bellezza dell’arte, che si esprime nel lavoro come costruzione di un mondo più umano, si espande e si alimenta nelle relazioni che diventano a propria volta il tessuto vivo di una società vera, non determinata dallo Stato ma fonte di una creatività che lo Stato non può che assecondare se non vuole tradire sé stesso».
Il Meeting 2022 vuole dare voce proprio a questa passione per l’uomo concreto. «Desideriamo incontrare persone che nella famiglia, nella scuola, nelle opere, nelle imprese, nell’arte, nello sport, nella politica e nel rapporto fra le diverse religioni e culture testimonino questa passione», spiega Scholz. «Vogliamo dialogare sulle opportunità e sui rischi delle nuove tecnologie e del loro impatto sulla vita, sulle possibilità di promuovere la transizione ecologica, sul potenziale delle ricerche scientifiche, sui cambiamenti della vita lavorativa, sul futuro della sanità, sull’implementazione della Next Generation EU, sulle sfide geopolitiche sempre più incandescenti. E lo faremo nella certezza di una Passione infinita che abbraccia già ora la vita di ognuno di noi».