Rimini | Elezioni, stagionali ed esodati (Rivoluzione civile, Scelta civica)
“Rivoluzione civile ha assunto nel suo programma, l'obiettivo di cancellare le controriforme Monti - Fornero - Berlusconi”, spiega il consigliere comunale Savio Galvani, Fds, ma in questo caso forse meglio dire ingroiano. E di lavoro, esodati e stagionali in particolare, ha parlato anche l’onorevole Giuliano Cazzola. L’ex Pdl, adesso nelle file di Mario Monti, è arrivato oggi a Rimini con il compito ingrato di difendere non tanto le fatiche del ministro Elsa Fornero, ma quello dei parlamentari (a suon di emendamenti) a una delle riforme più odiate della storia della Repubblica.
Esodati. “Non c’è nessuna intenzione di alzare l’età pensionabile – dice Cazzola – e di questo siamo stati accusati con molta disonestà. Così rispetto al tormentone degli esodati c’è da dire che il governo Monti ha già iniziato a porre rimedi stanziando per il periodo dal 2013 al 2019 9,3 miliardi di euro”. Anzi, rincara Cazzola, “il punto forte del nostro programma è battere la precarietà e soprattutto pensare all’occupazione giovanile, ma senza mettere in discussione completamente l’articolo 18 e senza agire contro le aziende. Noi proponiamo una riforma del contatto a tempo indeterminato che lo renda più flessibile e meno costoso”.
Rispetto ai lavoratori stagionali, Cazzola spiega che “la legge Fornero in origine conteneva un riferimento alla stagionalità inadeguato. Le modifiche apportate sono molto importanti a partire da quella per l’1,4 per cento in più sulle retribuzioni del lavori a termine che non si applica al lavoro stagionale”. Parla di separazione tra contratto stagionale e a termine, di lavoro a chiamata, di “ammortizzatori e diritti uniformi per tutti allargando le tutele a chi oggi non ne gode, di ridefinizione del mercato del lavoro, di un piano straordinario occupazione dei giovani.
Contro gli stagionali nella riforma “c’è poi tutt’ora una norma che prevede dei tempi precisi, fino anche a 90 giorni, tra un contratto e l’altro. Fatto assolutamente inadeguato per i lavoratori del settore del turismo, perché per esempio impedisce ad un albergatore di riassumere la stessa persona a distanza di un intervallo minore di quello fissato dalla legge. La riforma Fornero ha comunque stabilito che la contrattazione collettiva può ridurre questo intervallo e noi pensiamo che bisogni incentivare le parti sociali a muoversi in tal direzione. Se questa cosa non avviene allo bisognerà ritornare sulla norma”.
Cazzola parla di una riforma che contiene vere e proprie “cattiverie nei confronti delle imprese, che vanno corrette”. Per esempio come quando lo scorso agosto (la norma era entrata in vigore in luglio) “è girata la circolare secondo cui bisognava fare le comunicazioni relative al lavoro online, poi ci si è resi conto che non tutte le aziende sarebbero state in grado e allora si è tornati a metodi più tradizionali. Le aziende riminesi, i bagni, che si erano messe in regola con la circolare hanno dovuto rifare tutto daccapo”.
La sinistra dal canto suo continua a soffiare sui temi cari. “La riforma delle pensioni – spiega la nota di Rivoluzione civile – comincia a determinare i suoi effetti sulla vita vera dei cittadini, non si tratta unicamente degli esodati che non hanno una prospettiva per il loro futuro, ma impegna tutti i lavoratori, tutti quelli che progressivamente potranno andare in pensione anche oltre i 70 anni di età, oppure quelli, soprattutto le donne, che tra un lavoro precario e l'altro avevano messo insieme i 15 anni minimi di contribuzione a far data 1993 per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Adesso per loro ce ne vogliono minimo 20 e chi non li avesse raggiunti dovrà tornare al lavoro oppure restare senza pensione.
Secondo Galvani “la riforma del lavoro ha poi completato l'opera iniziata da Berlusconi sul fronte della deregolamentazione del rapporto di lavoro. Gli affetti si vedono anche sul nostro territorio (esempio i licenziamenti di Natale alla Maggioli, nrd), così come gli effetti delle nuove norme sulla disoccupazione Aspi e mini Aspi che accluderanno una parte significativa di lavoratori stagionali impegnati nel settore turistico”.
Per di più, “lo scioglimento anticipato delle Camere ha compromesso anche la possibilità di rendere esigibili i referendum su questi temi su cui erano state raccolte le firme necessarie”.