(Rimini) “Siamo esattamente al bivio tra un grande problema e un’altrettanto grande opportunità”. Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ha iniziato il consiglio comunale tematico sul turismo andanto in scena ieri a Rimini. “Ci sono settori economici e lavorativi nel nostro Paese che già oggi assommano numeri addirittura superiori a quelli pre pandemici. Il turismo, la ristorazione, i pubblici esercizi no. Ma è da qui che dobbiamo tornare a rialzarci, a programmare una ripartenza che per noi vuol dire essere già pronti a marzo 2022. Tra un mese”.
Il sindaco Jamil, scortato dai numeri, ha dato un’idea del quadro nazionale e del quadro riminese. “Rimini come il resto d’Italia segna forti variazioni negative rispetto al 2019, ma registra variazioni positive rispetto al 2020 migliori rispetto alla media nazionale”, ribadisce Sadegholvaad.
Complessivamente, da gennaio a settembre 2021, Rimini segna un +29,2% rispetto alle presenze dello stesso periodo dell’anno precedente (2020), mentre il trend nazionale delle presenze turistiche in quello stesso periodo (gennaio-settembre 2021), lo ricordiamo, è del +22,3% rispetto al 2020. Se si guarda poi l’arco temporale gennaio – novembre 2021 nel comune di Rimini, i dati Istat appena pubblicati dalla regione ci dicono che il raffronto delle presenze turistiche rispetto al 2020 registra un ulteriore aumento, portando il raffronto con gli stessi mesi dell’anno precedente a un +32,2%.
“Se dunque il 2021 segna una maggior tenuta del nostro territorio rispetto ai trend nazionali, la burrasca è tutt’altro che passata se pensiamo che rispetto al 2019, anno pre pandemia, da gennaio a novembre 2021 (con un totale di 5.081.879 presenze) abbiamo perso di fatto 2.296.114 presenze, ovvero il -31,1%. In sostanza, se stimiamo circa 100mila presenze nel mese di dicembre 2021 (di cui ancora attendiamo i dati), ci avviamo a chiudere statisticamente l’anno 2021 con circa 2.200.000 presenze in meno nel nostro comune rispetto al periodo pre-pandemia”.
I dati Istat “ci dicono che nel 2021, se consideriamo la fotografia della sola stagione estiva, da giugno a settembre 2021, in un anno abbiamo recuperato quasi 1,2 milioni di pernottamenti alberghieri rispetto al 2020 (che corrispondono a 240mila arrivi in più rispetto al 2020). Uno scenario perfino insperato visto che anche nel 2021, praticamente fino a maggio, il turismo nel nostro Paese è stato di fatto azzerato. L'estate 2021 conferma che i numeri della stagione sono stati importanti, molto superiori a quelli del 2020: da giugno a settembre 2021 registriamo un +32,61% rispetto agli arrivi degli stessi mesi del 2020, e un +36,21% di presenze rispetto al 2020”.
La pandemia da Covid-19 ha provocato nel 2020 la perdita di quasi la metà del movimento turistico rilevato in Emilia-Romagna nel 2019: gli arrivi sono diminuiti del 51,1%, dagli 11.597.928 del 2019 ai 5.673.521 del 2020 (4.824.366 italiani, -43,1%, e 849.155 stranieri, -72,8%); il calo delle presenze è stato pari al 44,9%, passando dalle 40.360.042 del 2019 alle 22.229.208 del 2020 (19.028.583 italiani e 3.200.645 stranieri, variazioni percentuali rispettivamente pari a -36,0% e -69,8%). A Rimini il dato del 2020 ha visto un calo dei pernottamenti del -48,1% (con un totale di 3.914.530 presenze nel 2020 contro le 7.548.135 presenze registrate nel 2019) mentre gli arrivi sono diminuiti del -51,4% con 930.260 arrivi nel 2020 contro i 1.914.731 3 arrivi del 2019.
“Alla luce di questi dati, i numeri del 2021 sono un risultato incoraggiante per il nostro territorio, tanto più se si considera che la flessione è più consistente proprio nelle località nelle quali maggiore è il peso delle presenze degli stranieri dove, a livello provinciale, il capoluogo di Rimini primeggiava con una media negli ultimi anni pre pandemia di circa il 31% di presenze, oltre 27% di arrivi esteri”.
Rimini in particolare, “la destinazione storicamente più forte sul fronte delle presenze turistiche straniere, registra dunque, inevitabilmente, anche il calo più sensibile su questo fronte a livello provinciale e l’andamento del mercato estero, unito allo stop che per molti mesi ha subito l’attività fieristica e congressuale, penalizza a livello provinciale più di tutte Rimini durante la pandemia. Nel 2019 nel periodo giugno/settembre gli arrivi stranieri furono 349.218 mentre nel 2021 sono stati 190.565 (- 158.653, un calo percentuale del’83,2%). I pernottamenti stranieri due anni fa, da giugno a settembre, furono 1.749.983 contro i 908.304 del 2021 (- 841.679 presenze, con un decremento del 92%). Nonostante questo, il 2021 registra un certo ritorno degli stranieri, in particolare quelli di ‘prossimità’, certo non al livello del 2019”.
Un dato “interessante da questo punto di vista” è quello del mese di ottobre 2021. Un mese che “segna una forte ripresa” rispetto al 2020 e che segna numeri molto vicini anche allo stesso mese nell’anno pre pandemia: grazie alle fiere TTG ed Ecomondo, il mese di ottobre 2021 ha registrato 95.287 arrivi (+120% rispetto al 2020) e 234.524 presenze (+ 78,3% rispetto al 2020).
La diffusione rapidissima della variante Omicron ha spento ancora una volta i segnali di ripresa. “Ma adesso occorre anche guardare in avanti e non solo all’oggi. Vuol dire che l’economia e l’occupazione non possono continuare a essere appesi a ristori e agevolazioni, peraltro ritagliate in un debito pubblico che prima o poi dovrà essere pagato”. Per Sadegholvaad “bBisogna uscire da questa fase emergenziale in tutti i sensi per trovare una strada vera e concreta di convivenza con il virus”, come ha già avto modi di ribadire più volte. “Lo stanno facendo in questi giorni altri Paesi che sono pure concorrenti dell’Italia sul mercato turistico. Lo stesso OMS ha sottolineato come ci si stia avvicinando a un’auspicabile fine della pandemia in Europa”.
Non è “una questione di scegliere fra salute e economia: si tratta di continuare a essere cauti ma di cambiare atteggiamento e approccio per definire i criteri di una nuova normalità, in cui la paura non paralizzi ogni spinta alla ripresa. Bisogna che torniamo a fare programmazione, anche a breve termine, significa dare gambe all’espressione “occorre convivere con la pandemia” e vuol dire per noi ripartire ’normalmente’ a primavera”.
Cosa succederà nei prossimi mesi? “Avremo un primo trimestre del 2022 ancora di estrema sofferenza, ma spero, voglio credere, che sia l’ultimo sacrificio. A marzo 2022 alcune importanti fiere saranno un banco di prova importante. Penso al Sigep rinviata a metà marzo, penso a Beer attraction e a Enada a fine marzo, ma anche ad eventi riminesi come Giardini d’Autore e Rimini Marathon. A Pasqua apriremo. A inizio maggio ci sarà il raduno degli alpini. Dobbiamo reagire come sistema. Dobbiamo guardare alla prossima estate come a una sorta di ‘Ritorno al futuro’ nel senso che, dopo la parentesi del 2020 e del 2021, dobbiamo provare – covid permettendo - a riannodare il filo dei grandi eventi interrotto con l’estate 2019. Da Rimini vogliamo mandare un segnale di fiducia e soprattutto di normalità. Per questo stiamo già lavorando alla programmazione dei grandi eventi. Proporrò alla cabina di regia della destinazione Romagna il ritorno della Notte Rosa al primo weekend di luglio, dopo la sperimentazione dell’intera settimana nel mese di agosto. Proporrò di tornare nell’estate 2022 alla programmazione di concerti con i protagonisti del cantautorato italiano. Lavoreremo ad eventi musicali che facciano da apripista alla Notte Rosa, in spazi aperti e luoghi identitari”.
Per Sadegholvaad, sono 3 le partite amministrative ancora aperte che riguardano il tema delle infrastrutture turistiche: parcheggi e fascia turistica, riqulificazione delle aree urbane, piano spiaggia.
“La Giunta Comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico ed economica del nuovo parcheggio interrato “Fellini”, l’infrastruttura che consentirà di dare una risposta definitiva al tema della sosta nella zona centrale della marina riminese, una delle aree a più alta densità turistica, andando al contempo ad aggiungere un tassello all’importante percorso di trasformazione urbana avviato dalla città con il progetto del Parco del Mare”, ricorda Sadegholvaad. “Sotto ci saranno quattrocento posti auto, in superficie una piazza riqualificata da vivere, nuovo luogo simbolo del Parco del Mare”.Per la realizzazione del nuovo parcheggio interrato l’Amministrazione ha previsto in bilancio un investimento di 8 milioni di euro, inserendo l’intervento nella programmazione delle opere dell’annualità 2022.
Il parcheggio Fellini con i suoi 400 posto, così come il nuovo parcheggio interrato in piazzale Marvelli, dove sono previsti circa 390 posti e sono in fase di affidamento gli incarichi per la progettazione di fattibilità tecnico-economica, sono parte di un piano di riorganizzazione della sosta che interessa l’intero lungomare, da nord a sud, e che ingloberà anche le manifestazioni di interesse riguardo alla sosta degli operatori economici dell'area.
“Abbiamo in istruttoria al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili anche una richiesta di finanziamento per cinque parcheggi di interscambio con il Metromare: Kennedy, Pascoli, Toscanini/Chiabrera, Rivazzurra e Miramare Cavalieri di Vittorio Veneto per un numero complessivo di 1400 posti auto. Nelle prossime settimane presenteremo al consiglio comunale la proposta di pianificazione complessiva della sosta della zona mare da Torre Pedrera a Miramare; una proposta inserita nel disegno di accessibilità dell’intera città e in cui gli interventi di parte pubblica andranno a integrarsi con quelli privati (penso ad esempio ai nuovi parcheggi di cui presto verrà avviata la realizzazione presso l'area Fox nei pressi dell'Arco d'Augusto) per un obiettivo di potenziamento del numero e una ottimizzazione e il riequilibrio delle percentuali di utilizzazione dei posti auto in integrazione con tutto il resto del sistema di mobilità pubblica e privata”.
Aree urbane. “Tramite il Rue e il Regolamento d'Igiene sono state poi introdotte una serie di norme volte a semplificare e stimolare la riqualificazione e l'accorpamento di attività commerciali o di pubblico esercizio, con l'obiettivo di incentivare una riqualificazione delle attività che si affacciano su via delle Regine o sui lungomari. Questo, unito alle riduzioni apportate al calcolo degli oneri edilizi - che ha riguardato sia le strutture ricettive, che altre attività - ha già iniziato a stimolare in diversi casi l'accorpamento di locali e a creazione di nuove attività soprattutto destinate alla ristorazione e alla somministrazione”.
“Sui Viali delle Regine l'amministrazione ha già elaborato uno studio di fattibilità per la riqualificazione dell'intero asse. Un primo stralcio è già stato finanziato e realizzato nel tratto tra Piazza Tripoli e Benedetto Croce. La riqualificazione complessiva di questo asse rientra tra le priorità che l'Amministrazione sta ponendo nella strategia urbana volta ad intercettare i finanziamenti del PNRR e della programmazione europea”.
“Certamente tutto questo non basta, serve un ulteriore cambio di passo, serve un nuovo pensiero e nuove misure per accompagnare una rigenerazione profonda della zona turistica nella fascia a mare della ferrovia, da Torre Pedrera a Miramare. Serve innescare un processo radicale di rigenerazione del patrimonio ricettivo, offrire nuovi servizi, intercettare nuovi bisogni, liberare spazi e aumentare la qualità ambientale di tutta la fascia turistica, proseguendo il percorso già avviato con forza con il Parco del Mare. Proprio per questo la rigenerazione della zona turistica è uno degli elementi al centro degli approfondimenti che si stanno svolgendo per la redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug) e che sarà portato avanti anche con un amplio confronto con la città.
“L'interesse degli operatori privati c'è. Già con gli strumenti in essere e le novità apportate è stato stimolato l’interesse di alcuni operatori privati del settore ricettivo che stanno dialogando con gli sportelli comunali per approfondire le opportunità che nascono allo scopo di incentivare e semplificare i processi di sostituzione o ristrutturazione del patrimonio esistente, anticipando alcuni obiettivi che saranno contenuti nel Piano urbanistico generale (Pug), lo strumento previsto dalla legge urbanistica regionale che dovrà essere approvato dai Comuni entro il 1° gennaio 2024”.
Spiaggia. “La nuova giunta sta lavorando per ridisegnare l’arenile di Rimini apportando delle modifiche in base alla virata introdotta dalla sentenza del consiglio di stato”, spiega Sadegholvaad. “Crediamo sia utile tenere conto anche delle diverse conformità dell'arenile in zona nord e in zona sud e stiamo pensando di portare avanti i due percorsi in modo parallelo per meglio tenere conto delle diverse specificità territoriali e del diverso impatto che l'applicazione della Bolkestein ha sui due tratti di spiaggia, che vedono ad esempio, nella zona nord, la presenza di diversi stabilimenti di proprietà di soggetti privati”. L’obiettivo “è rendere più flessibile l’attuale piano dell’arenile, approvato nel 2006, cercando di offrire maggiori opportunità a tutti gli operatori che sia singolarmente sia in forma aggregata decidono di investire sulla riqualificazione della spiaggia e degli stabilimenti. La spiaggia necessita di essere innovata, in linea con quanto sta avvenendo nel resto della città, per mantenere alta la competitività a livello internazionale”.
Con il nuovo piano dell’arenile si vuole raggiungere una serie di risultati, “tra cui una fruizione coordinata del Parco del Mare a nord e sud, l’aumento della permeabilità visiva tra la città e il mare, stimolare una riqualificazione che in linea con le direttrici della Regione e del PTCP, promuova una riduzione delle superfici coperte esistenti e un accorpamento dei manufatti. Gli operatori nella definizione dei propri interventi avranno il supporto delle linee guida elaborate dallo studio Miralles – Tagliabue per l’arenile di Rimini sud e dai progettisti del Bando Periferie per il litorale nord, che forniscono un disegno unitario e coerente per tutto il Parco del Mare”.