(Rimini) Ci saranno anche i bagnini del Consorzio Operatori balneari Marina Riminese il 10 marzo a Roma, per partecipare alla manifestazione nazionale indetta da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. Una mobilitazione contro la riforma della disciplina delle concessioni demaniali marittime, che le sigle dei balneari definiscono esplicitamente "legge vergogna". Accanto a loro, hanno annunciato la propria presenza vari sindaci della costa, assessori regionali e il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
"Quello di Roma è un appuntamento importante per la nostra categoria, aperto a tutti a prescindere dalle sigle - sottolinea Fabrizio Pagliarani, presidente del Consorzio aderente a Confesercenti -. Sappiamo che è un momento complicato, che la materia è complessa e delicata e merita un approccio non propagandistico, bensì serio e competente. Con le nostre proposte cerchiamo di arrivare ad una legge che possa essere meno dura per i balneari. Serve unità, partiamo da questa manifestazione come passo concreto".
Nulla di ciò che il comparto degli operatori di spiaggia aveva richiesto dopo il confronto con le forze politiche è stato recepito da palazzo Chigi, ricorda Pagliarani. "Nell'emendamento del Governo è sparito anche il riconoscimento del valore commerciale delle aziende. Invece di aprire un vero percorso riformatore, ci troviamo di fronte a un disegno di legge inadeguato per il nostro sistema turistico e balneare, che danneggia e mortifica la piccola e media impresa, ci sconcerta e ci preoccupa".
Gli operatori di spiaggia chiedono che il Parlamento intervenga per modificare in modo sostanziale l'emendamento. "Va aperto un vero percorso riformatore strutturale che intervenga su tutto il demanio marittimo, non solo sulle evidenze pubbliche – conclude Pagliarani -. Questo presuppone la mappatura delle concessioni, la tutela del legittimo affidamento , la salvaguardia del valore aziendale, il diritto di preferenza al concessionario uscente a parità di condizioni e un periodo transitorio adeguato, tutti elementi al momento assenti dalla proposta di legge del Governo. Non si possono mettere a rischio le imprese balneari attuali, nella gran parte aziende a conduzione familiare, e i loro investimenti. Se ognuno farà la propria parte, noi siamo pronti a collaborare per arrivare ad un provvedimento migliore e più equilibrato, senza perdere ulteriore tempo".