Rimini | Elezioni, il segretario del Pdl Alfano tra gli affezionati riminesi
Tifo da stadio per Angelino Alfano, segretario del Pdl, che oggi a Le Meidien ha incontrato i sostenitori riminesi all’ora dell’aperitivo. Zeppa la sala con 120 fortunati seduti e diverse altre decine di persone in piedi fin fuori la porta d’ingresso (circa 400 presenti diranno a fine serata gli organizzatori). A passarsi il microfono, prima dell’assist al segretario, sono il coordinatore provinciale Fabrizio Miserocchi e il deputato/candidato Sergio Pizzolante che per raccontare (spiegare) Rimini al politico siciliano butta in campo due fuoriclasse.
“Il cardinale Ersilio Tonini - primo nome citato da Pizzolante - venticinque anni fa disse che Rimini è il luogo dove le cose succedono prima. E’ l’idea di una città capace di anticipare i tempi e di innovare. Dopo venticinque anni abbiamo il vescovo Lambiasi. Lui ha detto un anno fa che Rimini è una città dal grande passato. Questa la differenza tra la Rimini di oggi e la Rimini di ieri. Un gap fortissimo perché questa è una terra straordinaria, fatta di gente straordinaria che ha preso un pezzo di spiaggia e l’ha trasformato nella più grande industria turistica del mondo”. Applausi a scroscio (facile). “Qui però adesso ci sono le addizionali irpef, l’imu e le tariffe per i servizi pubblici tra le più alte d’Italia. E il sindaco qualche giorno fa ha proposto di far pagare l’imu sull’ombra degli ombrelloni”, è campagna elettorale.
Pizzolate torna anche sul problema delle fogne, che riparagona all’Ilva di Taranto e per cui chiede una legge speciale, ma è sul turismo che si gioca molto il corteggiamento (è anche San Valentino) ai riminesi del segretario Alfano. “Bisogna intervenire sull’iva e sul sistema di promozione turistica. Su questo noi abbiamo dato un segnale importante anche alla categoria perché abbiamo candidato il leader degli albergatori Barnabò Bocca”, dice subito. E’ poi sul balneare che arriva la spinta a Pizzolante. “Devo riconoscere l’impegno di tanti di noi per quanto riguarda i balneari. Nei prossimi giorni faremo un concreto appello a chi ha in mano il destino delle nostre coste per far sì che i balneari possano avere di più rispetto a quanto abbiamo già ottenuto con la proroga fino al 2020 per le concessioni dei loro lidi. Un risultato possibile grazie all’impegno dei nostri parlamentari, a cominciare da Sergio Pizzolante, e anche dei nostri senatori”.
Dice ancora, “la nostra idea è che bisogna incrementare la percentuale di turismo nel pil, nella produzione del Paese. Se questo avverrà, saremo anche riusciti a recuperare quel differenziale di margine che ci separa da altri Paesi turistici”.
Imu sugli ombrelloni. “E’ una fissazione, un modo da parte del Partito democratico e della sinistra di intendere il diritto di proprietà. Dove vedono una proprietà, vedono una tassa. Noi la pensiamo all’opposto. Occorre liberare risorse per fare riprendere i consumi, per fare riprendere l’economia. Il primo modo per liberare risorse è rimettere nelle tasche dei cittadini i soldi dell’imu che hanno versato nel 2012. La nostra proposta politica è: primo, rimborsare l’imu pagata nel 2012 dai cittadini per la prima casa e anche dagli agricoltori per i fabbricati agricoli; secondo, la recriminazione dell’imu per gli anni a venire; terzo, dire agli imprenditori che vogliono assumere che pagheranno zero tasse per cinque anni se assumeranno a tempo indeterminato”.
Sempre sulle tasse, domanda d’obbligo sull’imposta di soggiorno. “La nostra strategia generale per il turismo prevede un abbattimento del carico fiscale e in questo abbattimento può rientrare senz’altro questa tassa”.
Tagli alla spesa pubblica. “Abbiamo un imponente programma di riduzione dei costi della politica che riguarda anche le province in modo molto radicale. Aggiungo che nel momento in cui noi arriveremo in Parlamento, il primo impegno che vogliamo mantenere è eliminare il finanziamento pubblico dei partiti, dimezzare il numero e lo stipendio dei parlamentari. Voglio ricordare che in passato a diminuire il numero delle poltrone ci abbiamo provato già due volte: nel 2005 con la devolution e più tardi con la riforma per l’elezione diretta del presidente della Repubblica. E’ stata la sinistra a battersi contro e a non far passare queste due leggi costituzionali, una volta per via referendaria e una volta in Parlamento”.
Capitolo Equitalia. “Bisogna rivedere i poteri di Equitalia, affinché non possa più pignorare la prima casa né i beni strumentali, i macchinari e i crediti commerciali delle aziende perché, alla fine della fiera, se Equitalia per conseguire la riscossione ottiene anche la chiusura dell’azienda non si è fatto il bene del Paese”. Il redditometro “contiene degli indici assolutamente irragionevoli (cagnolino, gattino, stoviglie, libri scolastici e giochi per i bambini) che Monti farebbe bene a ritirare”. La questione del limite dei contatti nelle operazioni di pagamento “ha dei limiti. Il primo è che chi ha da spendere denaro lecito va all’estero, si esporta economia legale. Il secondo motivo è che non è giusto che vi sia una tracciabilità elettronica di ogni nostra spesa privata, spesa effettuata con soldi che abbiamo onestamente guadagnato. Non è giusto che lo Stato controlli ogni singola spesa lecita fatta con soldi leciti su cui abbiamo pagato le tasse. E’ un'intrusone nella vita privata che è del tutto inaccettabile. E’ il cittadino che deve poter controllare ogni giorno i conti dello Stato e non viceversa”.