Quarantasette anni compiuti il 19 marzo, Stefano Caldari ha ricoperto la carica di presidente di Confcommercio per la delegazione di Riccione e di vice presidente provinciale. Dal 2014 al maggio 2017 è stato presidente e amministratore delegato del Palazzo dei congressi di Riccione. Da sempre attivo politicamente, dal 2017 ad oggi, ha ricoperto la carica di Assessore al turismo, allo sport, alla cultura ed eventi. “Sono cittadino della nostra amata Riccione: la città più bella del mondo”.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale per il quale chiede una continuità di voto all’elettorato, quale la visione di città che avevate in mente, quanta parte ne è stata realizzata?
Abbiamo preso in mano una situazione in cui il deficit era il tratto distintivo di quasi tutti i settori e l’abbiamo risanata dalle radici, razionalizzando spese e investimenti, ascoltando i cittadini e le loro esigenze e cercando di dare una risposta concreta a tutti. Ovviamente abbiamo dovuto fare alcune scelte, dando priorità a interventi più urgenti oppure semplicemente realizzabili prima di altri per le condizioni economiche o contingenti proprie. Sono orgoglioso del lavoro fatto da questa giunta e da tutti coloro che lo hanno reso possibile e spero di poter completare questo percorso. Abbiamo l’opportunità del Pnrr da cogliere, siamo pronti con progetti in molti casi già in una fase esecutiva, sappiamo che potremo rispettare la scadenza del 2023 e anche quella del 2026. Siamo stati virtuosi e vogliamo esserlo ancora di più.
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla continuità che viene promessa?
Sono consapevole di far parte oggi di una squadra vincente e siccome siamo una squadra non sento la necessità di distinguere il mio mandato da quello attuale. Come squadra abbiamo impostato e messo le giuste e solide premesse per un progetto di ampio respiro che raggiungerà l’obiettivo di migliorare sensibilmente il volto e i servizi della città e di prepararla a rispondere alle esigenze delle future generazioni. È un progetto a cui ho collaborato fin dall’inizio, una visione che ho condiviso da sempre e quindi la mia speranza è di proseguire sulla strada che abbiamo immaginato portando avanti questa idea di Riccione come esempio internazionale per qualità di vita, efficienza energetica e riqualificazione urbana.
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
Governare significa raccogliere le istante e le esigenze di tutti e trovare una mediazione tenendo bene a mente il bene della comunità. Non è certo facile, nelle mediazioni c’è sempre qualcuno che esce scontento oppure si sente meno rappresentato. Governare significa prendersi la responsabilità della sintesi, trovare le occasioni e sfruttare le opportunità a favore di tutti. È una grande responsabilità. La città si governa con i cittadini e le democrazie sono dotate di tutti gli strumenti per farlo. Bisogna conoscerli e usarli.
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
Sicuramente c’è un tema di sicurezza dovuta alle incursioni di questi ragazzini delinquenti di cui leggiamo spesso. Come abbiamo visto anche nei giorni scorsi con i fatti di Peschiera del Garda è un problema diffuso a livello nazionale e che affonda le proprie radici in politiche su immigrazione e inserimento sociale inadeguate. Detto questo, non possiamo permetterci di arretrare di un millimetro e solo con una maggior presenza di forze dell’ordine sul territorio è possibile una seria attività quantomeno di deterrenza. Siamo contenti dell’arrivo di 45 nuove unità a Riccione a partire dal 1 luglio, dopo che questa amministrazione le ha richieste con forza ripetutamente e siamo sicuri che con la nuova Caserma dei Carabinieri, saremo in grado di ospitarne ancora di più. La sinergia tra polizia locale e forze dell’ordine resta fondamentale.
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
Dopo cinque anni da assessore nella Giunta Tosi ho un’idea abbastanza precisa dei doveri e delle responsabilità di questo incarico, dell’impegno e della dedizione necessari. Sono contento della mia lunga esperienza nell’amministrazione pubblica perché occorre anche competenza per questo ruolo e oggi mi sento pronto per le sfide che i grandi progetti che abbiamo predisposto per Riccione e che sono ormai pronti a partire ci mettono davanti.