Disc jockey, produttore discografico, conduttore radiofonico e televisivo, editore e talent scout, probabilmente Claudio Cecchetto non avrebbe bisogno di presentazioni. Sposato, padre di due figli, ha da poco festeggiato i suoi 70 anni a Riccione, città in cui ha scelto di risiedere qualche mese fa. Il primo tentativo in politica (amministrativa) lo ha fatto nel 2019 candidandosi sindaco a Misano e arrivando poco sotto il sindaco eletto. “Ho un solo scopo, portare Riccione ad esprimere a pieno il suo potenziale”.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale, quali errori e mancanze rispetto al quale chiede una discontinuità all’elettorato?
«Non mi piace giudicare il lavoro degli altri. Penso che Riccione abbia bisogno di ritornare ad essere unita, innovativa, un luogo dove le cose accadono prima e dove le parole d’ordine siano bellezza, sicurezza, green. Oggi mi sembra si sprechino energie per questioni di potere. Energie che andrebbero impiegate per costruire. Non sono mai stato un uomo di opposizione, sono sempre stato di proposizione».
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo
mandato rispetto alla giunta precedente?
«Non mi paragono ad altri. Noi faremo una politica del territorio. Una politica a km zero, senza imposizioni di partito sopra le nostre teste. Il mio mandato sarà il mandato di un uomo libero senza interessi personali sul territorio se non quello di fare il bene di e per Riccione».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Alla parola “governare” sostituirei “amministrare”. Non sarò un uomo solo al comando, saremo una squadra di persone competenti e appassionate che useranno lo strumento dell’ascolto e della condivisione. Il futuro di Riccione va costruito insieme ai riccionesi».
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
«Il primo problema da affrontare è quello della sicurezza. È complesso e va affrontato a più livelli. Le baby gang oggi non stanno più sui muretti o nei vicoli ma sui social. Li dobbiamo conoscere e monitorare. Dobbiamo bloccare il fenomeno dei pr degli shottini che permettono ai ragazzi di assumere grandi quantità di alcol. Dobbiamo aumentare il numero delle telecamere ad alta definizione alla stazione e in tutta la città. Dobbiamo avere per le strade più forze dell’ordine visibili. Per proteggere, non per reprimere. Possiamo rendere la rete dei tabaccai, capillarmente distribuiti in città, una rete di sentinelle che hanno il polso della situazione, ora per ora e che possono segnalare alle forze dell’ordine le situazioni a rischio. Dobbiamo proporre contenuti di qualità che attirino un pubblico di qualità».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
«Immagino di essere un sindaco che ha una squadra capace di occuparsi in modo eccellente dell’amministrazione ordinaria. Io come sindaco ambasciatore, imprenditore e talent scout voglio concentrarmi su progetti extra ordinari che trasformino Riccione in una città che diventi modello, aspirazione è ispirazione. Una città innovativa, inclusiva, sostenibile. La città del terzo millennio.So come farlo. Insieme, ridiventiamo Riccione».