Sessant’anni, geometra, Gianluca Ugolini, vicesindaco uscente, è il candidato sindaco della lista Progetto comune. Sposato, ama viaggiare e pratica numerosi sport. Nella precedente amministrazione si è occupato di Protezione Civile, Sanità, Sicurezza, Decoro, Trasporti, Bilancio.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale per il quale chiede una continuità di voto all'elettorato?
«Il tratto distintivo di questa giunta è stato quello del risanamento del bilancio tramite politiche di azzeramento del pesantissimo debito pubblico, con il mantenimento dei servizi. Abbiamo usato le risorse pubbliche con la responsabilità del buon padre di famiglia e quindi applicando delle regole chiare si è riusciti a conseguire risultati eccellenti».
Quale la visione di città che avevate in mente, quanta parte ne è stata realizzata?
«Avevamo in mente di ridare fiducia alla città e ai cittadini vittime di una malagestione che aveva tolto ogni speranza per il futuro. Nel 2012 la situazione era difficile, in questi 10 anni abbiamo pedalato insieme ai cittadini e ora con la notevole riduzione del debito (da 18 milioni a 7 milioni) possiamo guardare al futuro ed immaginare una città 5.0, moderna, sostenibile e sempre a misura d'uomo».
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla continuità che viene promessa?
«La continuità fatta di esperienza amministrativa, competenze e relazioni consolidate è un valore importante. Il 13 di giugno sarò pronto insieme alla squadra a proseguire il lavoro avviato. Il mio tratto originale è l'operatività e il saper amministrare stando sempre a contatto con le persone e i loro bisogni. Unico obiettivo è far crescere la nostra comunità, sia in termini di servizi che in termini di qualità della vita, partendo dall'attenzione all'essere umano e ai bisogni primari».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Governare e amministrare una città vuol dire innanzitutto avere le necessarie capacità di ascolto e la preparazione adeguata. Nel pubblico i passaggi amministrativi sono numerosi e contorti, basti pensare che ogni opera deve sempre superare i tre gradi di progetto prima di essere attuata e si possa passare al fatidico taglio del nastro. Ho fatto questo esempio per spiegare che da Sindaco devi necessariamente avere una visione a 360 gradi sulla città e non devi mai dimenticare che i cittadini meritano rispetto, e quindi va raccontata la verità. Aggiungo che la città non la amministri da uomo o donna soli al comando, ma solo con una squadra coesa, libera da schemi ideologici e di parte».
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
«Il vero problema dopo il Covid è il disagio sociale che ha colpito intere fasce di popolazione e per cui ci siamo attivati già in fase acuta della pandemia. L'attenzione ai bisogni delle famiglie, anche in termini di fragilità, oltre che di risorse per chi ha necessità».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l'essere sindaco?
«L'essere sindaco cambierà la mia vita dal punto di vista lavorativo perché ho sempre fatto il libero professionista e questo nel comune di Coriano non potrò farlo. Per il resto continuerò ad essere me stesso e a pedalare senza sosta per la mia città, "sporcandomi le mani in prima persona", come ho fatto fin dal 2012».