Rimini | Aeradria, fuga di notizie. Vitali: Esposto in procura. C’è chi rema contro privatizzazione
Attorno alla vicenda Aeradria “c’è un sottobosco strano che divulga dati sensibili che ha in mano solo il tribunale”. Liste (esclusive) di creditori, per esempio, con accanto percentuali (basse) di rimborso si vedono sbocciare, qua e là, da qualche giorno su diverse testate. Una divulgazione che secondo il presidente della Provincia di Rimini è tanto consapevole e finalizzata a uno scopo quanto non nasce in ambienti politici. “Secondo me è opera di tecnici, persone che si stanno prendendo la grossa responsabilità di mettere a rischio le trattative, che sono in atto e sono molto serie, di privatizzazione. E’ per questo che sto pensando di andare in procura e fare un esposto”. Vitali è preoccupato per quello che definisce il “secondo fine” di questo “terrorismo”, che “è quello di far saltare la possibilità della privatizzazione, che è la strada obbligata per il Fellini”. Per cui, con la volontà di “salvaguardare quella banca (che è l’aeroporto) e anche l’onorabilità delle persone che a questo stanno lavorando, mi sembra chiaro che il passaggio in procura sarà una cosa fondamentale”.
Ma chi e perché può essere interessato al fallimento delle trattative per la privatizzazione del Fellini e alla messa in liquidazione di Aeradria? Non si sa. Ma Vitali a un certo punto parla di “depoliticizzazione delle cariche” (anche quelle dei revisori dei conti che "andrebbero scelti per curriculum") in caso di privatizzazione, e dice anche che “di privati interessati ce ne erano anche prima dell'attivazione della procedura di concordato. Forse aspettavano il cadavere, aspettavano di comprare con un tozzo di pane un'infrastruttura importante. Adesso, visto anche l’inserimento del Fellini tra gli aeroporti strategici, sono costretti ad accelerare”.
Intanto, ieri in consiglio è stato “votato a maggioranza il finanziamento in conto aumento capitale che libera risorse per dare l'ossigeno necessario ad Aeradria per affrontare la fase del concordato”, si parla di 1,5 milioni. “È la delibera più importante di questa legislatura perché è vero che siamo entrati in una situazione difficile ma è anche vero che l’aeroporto rappresenta l’unica vera banca del territorio, l’unica infrastruttura (tra quelle che ci sono) in grado di portare del denaro fresco, di far girare la nostra economia”. Per spiegarsi meglio Vitali anticipa alcuni dati definitivi sui flussi turistici del 2012. “Si pensi solo al fatto – dice – che se nel 2006 i turisti russi erano 431mila, nel 2012 sono stati 893mila, più che raddoppiando. Senza l’aeroporto, nel 2012 la flessione delle presenze in provincia (che si assesta invece all’1,6 per cento) sarebbe potuta arrivare al 4,45 per cento, addirittura al 7,31 per cento per il solo comune di Rimini”. Precisa anche Vitali, senza troppi giri di parole, che “queste presenze valgono tre volte quelle naturali perché hanno il portafogli pieno e lasciano sul territorio un indotto più importante”.
Rispetto alla possibilità per il Fellini di perdere proprio questi turisti che potrebbero preferire altri aeroporti vicini per sbarcare in Italia, Vitali assicura che “il rapporto con la Russia è consolidato. Nessun altro aeroporto può mettere a rischio le potenzialità che solo Rimini ha. In questo momento non ci sono trattative che ci possono preoccupare. Problematica potrebbe essere l’incertezza causata da questa situazione. La non garanzia che fra un mese l’aeroporto ancora ci sia”.