(Rimini) Organizzare ed orientare un sistema integrato di interventi per fornire opportunità ai cittadini in condizione di svantaggio e mettere al centro le risorse di comunità per ridurre le disuguaglianze di opportunità. Fare uscire il sociale, i suoi interventi, i suoi progetti dal 'ghetto' anche comunicativo che troppo spesso lo vede relegato in seconda fila e non come elemento fondamentale di ciò che viene definito comunità. Questi gli obbiettivi principali del "Piano di inclusione sociale e contrasto all'isolamento", approvato dalla Giunta del Comune di Rimini, con un investimento di settantamila euro.
"L'obiettivo è coinvolgere la nostra comunità – spiega Kristian Gianfreda, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – e la nostra stessa amministrazione in uno schema innovativo per far uscire il sociale dall'angolo di un percepito emergenzialismo e assistenzialismo e portarlo nel cuore del dibattito cittadino. In altre parole, un cambio di paradigma attraverso cui modificare la percezione del sociale, non più come nicchia di bisogno e servizi, ma cifra e rinforzare assieme un nuovo tessuto sociale come patto di comunità. È un progetto di comunicazione e di partecipazione con una finalità molto precisa, aumentare la partecipazione della città e della stessa amministrazione ai percorsi di inclusione oggi più che mai necessari, abbiamo bisogno che ogni cittadino abbia uno spazio dove rendersi utile affinché la vita di tutti i cittadini possa migliorare".
Tre le aree di intervento. Si parte dall'inclusione sociale che diventa lavoro e occupazione. Tra le aree di intervento che saranno toccate dal Piano di inclusione sociale ci sono la promozione di opportunità di inclusione attiva e e sostegno socio-educativo, valorizzando luoghi di comunità come centro di relazioni significative e di coinvolgimento delle persone nelle decisioni ed attività volte a valorizzare i beni comuni ; la progettazione e realizzazione di interventi per elevare le condizioni di accessibilità e fruibilità dell'intero organismo urbano, identificato come rete dei percorsi, degli spazi e degli edifici pubblici che su di essi si aprono; l'accompagnamento e l'inserimento socio-lavorativo tramite tirocini e attività di formazione per rendere le persone in grado di incontrare la dimensione economica della vita comunitaria e la promozione di stili di vita sani e la prevenzione della disabilità.
Lotta all'esclusione. Il metodo adottato sarà quello della partecipazione attiva dei cittadini, coinvolgendo la città e degli attori territoriali per costruire strategie di lungo periodo basate sul rafforzamento dei legami sociali e sull'assunzione collettiva di responsabilità attraverso un approccio interdisciplinare ed intersettoriale. Ad accompagnare questo percorso di comunità ci saranno un "Gruppo di accompagnamento" (composto da amministratori e dirigenti comunali), un "Comitato scientifico" e una "Agenzia di accompagnamento tecnico" con funzioni di regia, coordinamento e supporta all'attività dei tavoli di coprogettazione.
La percezione per uscire dal 'ghetto'. Tra gli obbiettivi la costruzione marchio e identità visiva e un nuovo taglio narrativo di comunità. È prevista la realizzazione di un logo e di un percorso di (city)branding che accompagna i diversi progetti e la moltitudine di azioni legate all'ambito della promozione sociale e welfare. L'azione specifica e programmata legata al nuovo brand si collega a quella che possiamo definire 'humans from Rimini' (Gente di Rimini). Una serie di ritratti, una collezione di storie riminesi prese dentro e fuori i progetti sociali, che rappresentano un'idea di società che gli interventi e le politiche del comune vogliono raggiungere. Ci sono storie - spesso ai bordi del racconto mediatico - che riscattano pagine e pagine di cronaca poco edificante, queste persone e queste storie possono essere raccontate, ritratte, prese ad esempio e come riferimento.
Storie da raccogliere e diffondere sui canali social istituzionali del Comune di Rimini, attraverso uno storytelling multilivello (clip video, copy, ritratti/racconti fotografici) in grado di raccontare come attraverso le proprie difficoltà, le proprie aspirazioni, la propria vita quotidiana, ognuno di noi, a partire da coloro più ai magini, si senta e debba essere parte di un grande progetto di comunità, la nostra. Affianca questa doppia direttrice una serie programmata di azioni, eventi e publiche relazioni dove il "sociale" esce dai suoi canonici binari per "invadere" altri campi per esempio quello del turismo, quello della cultura, sport, scuola o quello dei lavori pubblici/mobilità con la tematica dell'accessibilità, per favorire quei meccanismi virtuosi e buone pratiche che portano al consolidamento e rafforzamento del tessuto sociale.