(Rimini) Il Comune di Rimini ha presentato le proprie osservazioni e richieste di chiarimenti in merito al progetto del nuovo hub energetico “Agnes Romagna 1&2”, l’impianto eolico offshore di Ravenna inclusivo di fotovoltaico galleggiante e produzione di idrogeno. La nota fa seguito all’avvio il 14 marzo scorso da parte del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica della procedura di Valutazione Impatto Ambientale del progetto presentato dalla ditta Agnes, che fissava al 13 aprile il termine ultimo per Amministrazioni, enti locali e tutti i soggetti a vario titolo interessati di esaminare la documentazione ed eventualmente avanzare contributi. Come è noto, il Comune di Rimini aveva già presentato formali osservazioni nei mesi scorsi anche per il progetto di impianto eolico, presentato da Energy Wind.
Il Progetto Agnes Romagna 1&2 prevede l’installazione e la messa in esercizio di un nuovo hub energetico localizzato sia a mare sia a terra. La parte marina si sviluppa nel tratto antistante la costa emiliano-romagnola (tra i 23 km e 43 km circa dal litorale) con un’occupazione complessiva dello spazio marittimo di circa 387 km quadrati. La parte terrestre si sviluppa interamente nel Comune di Ravenna.
L’installazione delle opere interesserà due specchi acquei: Romagna 2 più a nord (con 50 aerogeneratori per una potenza da 400 MWp) e il Romagna 1, più a sud, al largo fra Cervia e Rimini, dove è previsto il posizionamento di 25 aerogeneratori disposti su due file ad arco, che secondo i layout progettuali si affacceranno anche davanti a Cesenatico e al riminese.
Le osservazioni e le richieste di chiarimento presentate dal Comune di Rimini riguardano differenti aspetti: tutela della pesca, sicurezza della navigazione, salvaguardia ambientale e paesaggistica. Innazitutto, al fine di tutelare le attività di pesca e acquacoltura, l’Amministrazione ha chiesto di "individuare una idonea disposizione delle turbine eoliche in modo da dare continuità all’attività delle marinerie locali e minimizzando il più possibile la diminuzione delle aree di pesca. La richiesta nasce sulla base filosofia indicata dall’Unione Europea che sottende la pianificazione dello spazio marittimo, cioè promuovere la coesistenza e la sinergia tra tutti gli usi del mare".
Inoltre, l’amministrazione ha "espresso preoccupazione per l’estensione delle aree di interdizione proposte, sia rispetto alla sicurezza della navigazione (in situazioni di condizioni meteo-marine avverse deve essere garantita alle imbarcazioni la rotta più breve di rientro al porto), sia per l’aumento di consumo di carburanti e quindi di emissioni di inquinanti atmosferici che la necessità di compiere rotte più lunghe comportano".
La proposta di Rimini è che "gli elettrodotti vengano interrati ad una profondità superiore a 2 metri, misura che dovrebbe consentire lo svolgimento delle attività di pesca in traino in sicurezza e senza il rischio di arrecare danni agli impianti", e di "presentare e valutare un ulteriore layout per lo specchio Romagna 1, con una diversa disposizione dei rami delle pale eoliche in modo che queste non siano totalmente allineate e parallele alla linea di costa, ma rivolte maggiormente verso il mare aperto, in modo da minimizzare l’impatto visivo da terra dell’impianto eolico e limitare l’occupazione delle aree di pesca a strascico".
Diversi infine anche gli aspetti su cui l’Amministrazione ha domandato chiarimenti, "a partire dalla richiesta di specificare per ogni layout di Romagna 1 la distanza di ogni singola pala eolica dalla costa del Comune di Rimini (Torre Pedrera e Marina centro) e di esplicitare proposte di interventi di compensazione a fronte dei potenziali impatti che interesseranno il comparto della pesca quello della navigazione in genere e quello turistico. Sono state infine chieste rassicurazioni sulla rimozione dell’impianto a fine vita".