(Rimini) Riccione resta commissariata. Il molto atteso (per oggi) pronunciamento del Consiglio di Stato in merito all'annullamento da parte del Tar delle elezioni del giugno 2022, quelle che hanno portato nell'ufficio di sindaco Daniela Angelini, di fatto non è arrivato. I giudici hanno preferito rinviare ogni decisione nel merito al 10 ottobre 2023 e al contempo non hanno accolto la richiesta di sospensiva inoltrata dalla coalizione Angelini, a seguito dell'annullamento delle ultime elezioni.
"Quando insieme alla coalizione che mi ha sostenuto abbiamo deciso di presentare al Consiglio di Stato richiesta di sospensiva della sentenza che ha annullato le elezioni del giugno del 2022 eravamo a conoscenza del fatto che si sarebbe trattato di una partita complessa ma, al tempo stesso, consapevoli che era necessario compiere questo passo", commenta Daniela Angelini.
"Era necessario anzitutto per la città di Riccione che necessita di un’amministrazione stabile e di una guida politica robusta, a maggiore ragione durante una stagione turistica così complicata.
Ed era necessario perché quando si ha il sentimento di avere subito un grave torto - torto che ferisce una comunità intera - si ha il dovere di chiedere giustizia. Prendo atto con serenità della decisione del Consiglio di Stato che ha scelto di non pronunciarsi sulla sospensiva ma di anticipare alla prima udienza utile dopo la pausa estiva, il prossimo 10 ottobre, la sentenza definitiva".
"L’obiettivo resta quello iniziale: ottenere una sentenza giusta dal Consiglio di Stato, che riconosca la legittimità delle elezioni con cui ero stata eletta sindaca di Riccione e che restituisca alla città un’amministrazione nel pieno dei suoi poteri a beneficio dei riccionesi".
"Avremmo preferito che accadesse immediatamente. Servirà probabilmente ancora qualche mese ma confido che gli elementi di sostanza - la piena corrispondenza tra numero di votanti e schede scrutinate, l’inesistenza della fantomatica “scheda ballerina” come quella della “scheda viaggiatrice” -, che dimostrano che le elezioni si erano svolte nella piena regolarità, avranno un peso determinante nella prossima sentenza definitiva del Consiglio di Stato".
In ogni caso, "come ho detto sin dal giorno della sentenza del Tar, qualora fosse necessario, sono pronta a tornare a chiedere il voto dei riccionesi: un anno fa non avevano avuto dubbi su chi scegliere per governare la città. Sono cerca che continueranno a non averne".