"E' stata una raccolta miracolosa. Una grazia da molti punti di vista". Il responsabile della Colletta Alimentare a Rimini, Pasquale Fattibene (nella foto con alcuni volontari e il vescovo Nicolò Anselmi), ci racconta com'è andata l'edizione appena trascorsa.
Quest'anno alla tradizionale grande giornata nazionale di mobilitazione per raccogliere alimenti per i bisognosi, non ci sono state novità organizzative, "ma novità di altra natura ne abbiamo avute in abbondanza. Come la partecipazione di gruppi di altre confessioni cristiane, non cattoliche. Per esempio, ha aderito in maniera totale la comunità degli evangelici.Come ogni anno, inoltre, oltre ai gruppi religiosi, partecipano gruppi della società civile. Abbiamo avuto volontari del Rotary, dei Lyons. Cosa significa? Che la colletta è partecipata da tutti, non è identificabile con una cultura che viene da una sola parte", precisa Fattibene.
Con il gruppo evangelico, prosegue Fattibene, "c'è stata una comunione d'intenti totale. Ci siamo incontrati dopo la Colletta ed è stato naturale per noi ringraziarci a vicenda, dirci quelle che è emerso dalla Colletta: il desiderio del cuore dell'uomo è identico per tutti. Non importa la razza, non importa la religione o il gruppo a cui si appartiene, ognuno è uscito fuori dal supermercato dove ha fatto il volontario più felice di prima".
Perché? "Non è solo partecipare a un gesto, è partecipare a un'esperienza di bello e di gusto che corrisponde immediatamente a quello che il proprio cuore desidera".
La presenza tra i volontari "di persone nuove, nel senso che hanno partecipato per la prima volta, e diverse ha evidenziato un fatto. Chi ha indossato la pettorina arancione da volontario è parte di un popolo identificabile non nel fatto che la si pensi tutti alla stessa maniera, ma per la chiarezza di quello che desideravamo tutti quanti quel giorno... che io ho trascorso un po' in magazzino e un po' in giro tra i vari supermercati. Lo dimostra anche la chat piena di foto perché ognuno ci teneva a far vedere cosa stesse facendo e cosa stava accadendo".
Quest'anno è stata "una colletta storica", prosegue Fattibene. Perché? "Per un fatto eccezionale che è avvenuto. Un nostro volontario, un capo equipe, mentre andava a fare la Colletta, alle 7,30, ha avuto un incidente e alla Colletta non è mai arrivato perché è deceduto".
Una circostanza tragica... "Questa cosa mi ha segnato, ha segnato tutti e ha reso ancor più vero il gesto della Colletta. C'è stata una sproporzione. Da una parte chi perde la vita per la Colletta, la croce. Dall'altra, una sovrabbondanza di vita che abbiamo visto nelle persone che facevano la Colletta. Croce e resurrezione".
E c'è di più. "La circostanza mi ha colpito particolarmente perché chi ha dato la vita per la Colletta aveva un'affezione tale al gesto da preoccuparsi di poter fare poco, in quanto anziano. Aveva 80 anni. Alla fine lui è quello che ha dato più di tutti".
Inutile dire che la notizia dell'amico scomparso si è presto diffusa tra i volontari . "Questo fatto ha segnato la giornata. Mentre si spargeva la voce che Mario non c'era più e che non era più alla Colletta, mentre Mario era morto, c'era all'opera per la Colletta chi testimoniava che esiste Qualcosa che non muore mai... che c'è un desiderio infinito e c'è un popolo che risponde a questo desiderio con la sua presenza".
La Colletta è stata "storica" anche per un altro motivo. "La sera al magazzino è venuto a trovarci il vescovo Nicolò. Per noi è stato un gran regalo. Perché è vero che la Colletta non ha identificazioni, ma è altrettanto vero che nasce da un'esperienza cattolica. Per noi il vescovo è stato come un padre che va a trovare i propri figli. Ci ha fatto un piacere immenso".
Tante come sempre le storie incontrate dai volontari all'opera. Non manca mai, per esempio, quel signore che uscendo dalle casse si accorge di aver dimenticato di fare la Colletta e torna indietro dal cassiere per lasciare dei soldi affinché i volontari possano riceverne alimenti per un valore equivalente. "Noi non possiamo accettare soldi", ricorda Fattibene.
Una tra le tante storie si è svolta in Valconca. "Nei giorni precedenti un'insegnate di una scuola media di Morciano, che non aveva mai fato la Colletta ma che la conosceva perché i suoi figli l'avevano fatta con un'altra insegnante, mi aveva contattato perché voleva proporla ai suoi alunni della scuola media. Io quindi su suo invito sono andato a scuola per presentare l'iniziativa e una quindicina di ragazzi ha aderito".
Com'è andata? "Sono rimasti contentissimi. Commoventi le letterine che hanno scritto per raccontare la loro esperienza. Qualcuno ha scritto: la gente ci donava il cibo e anche un sorriso. Vuol dire che ha percepito quanto il bisogno non sia solo materiale, di ricevere un alimento in dono, ma che abbiamo bisogno di un abbraccio. Un altro ha scritto: siamo tornati a casa tutti felici". Fattibene era andato a trovarli durante la Colletta. "Sprizzavano di gioia da tutti i pori. Anche quelli che mi erano sembrati più timidi si sono aperti e messi in gioco totalmente distribuendo i volantini in lungo e in largo nel supermercato".
Infine un numero, testimonianza tangibile della pesca miracolosa. "Quest'anno abbiamo raccolto 58 tonnellate di alimenti, 3 in più rispetto al 2022. Il tutto possibile grazie ai 1.200 volontari che hanno partecipato nei vari turni in una settantina di supermercati".
Filomena Armentano