Ex nuova questura. Il degrado nell'area da anni abbandonata in via Bassi a Rimini avanza e da tempo la nuova proprietà ha presentato un progetto che prevede la riqualificazione con l'abbattimento dell'edificio, ostello per senzatetto, ritenuto pericoloso dai residenti.
Nel corso della commissione controllo e garanzia, che si è riunita ieri per volontà delle forze di minoranza, l'amministrazione comunale ha annunciato che a breve incontrerà la proprietà, Ariminum sviluppo immobiliare (Asi). "Cogliamo con rinnovata fiducia l'imminente appuntamento accordatoci dal Comune di Rimini e il riconoscimento dell'accordo di programma quale strumento amministrativo più utile alla città per risolvere quello che è un problema irrisolto da vent'anni in via Ugo Bassi", commenta il responsabile del progetto di riqualificazione RiminiLife, Marco Da Dalto.
"Abbiamo voluto convocare la commissione di controllo e garanzia perché l’importanza dell’area (mai) ex questura non può consentire il rimpallo a cui la città sta assistendo", spiegano compatti i consiglieri di minoranza."Abbiamo atteso responsabilmente 2 anni nella speranza che privato e Giunta facessero i loro passi, ma quei tentativi ad oggi sono falliti e noi, come amministratori, siamo obbligati a prendere contezza di elementi che peraltro entro Natale andremo a votare (progetto PIERS)", continuano.
"Quello che è tristemente emerso è che l’amministrazione, contrariamente a quanto le piace affermare, pare disposta a lasciare quell’area così come si trova per diversi anni, rimandandone la programmazione urbanistica al PUG su cui, peraltro, essa stessa è in grave e colpevole ritardo. E’ poi emerso che l’amministrazione, "si rifiuta di motivare la asserita insussistenza di interesse pubblico all’approvazione del progetto, trincerandosi dietro un “no” privo di ragioni ed evitando di controbattere alle osservazioni ed alle analisi puntuali fornite dal privato, che ad oggi, rimangono gli unici elementi di istruttoria con cui possiamo confrontarci".
Alla minoranza consiliare, invece, "interessa riqualificare quell’area (anche se non ad ogni costo ovviamente) e ci interessa che l’individuazione dell’interesse pubblico non avvenga in modo arbitrario e iniquo. E soprattutto non motivato. Si rischierebbe di “confondere” l’interesse pubblico con quello politico”. Le conseguenze di un simile modello di governo, spiegano i consiglieri di minoranza, "sarebbero pericolosissime per la città. Lo sono, anzi. E lo sono già state in passato. Ci auguriamo che il Sindaco voglia distinguersi; diversamente non farebbe altro che giustificare i processi alle intenzioni che da più parti gli vengono mossi in città".
"Quello che è tristemente emerso è che l’amministrazione, contrariamente a quanto le piace affermare, pare disposta a lasciare quell’area così come si trova per diversi anni, rimandandone la programmazione urbanistica al PUG su cui, peraltro, essa stessa è in grave e colpevole ritardo. E’ poi emerso che l’amministrazione, "si rifiuta di motivare la asserita insussistenza di interesse pubblico all’approvazione del progetto, trincerandosi dietro un “no” privo di ragioni ed evitando di controbattere alle osservazioni ed alle analisi puntuali fornite dal privato, che ad oggi, rimangono gli unici elementi di istruttoria con cui possiamo confrontarci".
Alla minoranza consiliare, invece, "interessa riqualificare quell’area (anche se non ad ogni costo ovviamente) e ci interessa che l’individuazione dell’interesse pubblico non avvenga in modo arbitrario e iniquo. E soprattutto non motivato. Si rischierebbe di “confondere” l’interesse pubblico con quello politico”. Le conseguenze di un simile modello di governo, spiegano i consiglieri di minoranza, "sarebbero pericolosissime per la città. Lo sono, anzi. E lo sono già state in passato. Ci auguriamo che il Sindaco voglia distinguersi; diversamente non farebbe altro che giustificare i processi alle intenzioni che da più parti gli vengono mossi in città".