Il centro culturale Il Portico del Vasaio di Rimini propone due incontri con testimonianze di persone che, dopo cadute, incidenti, drammi, hanno vissuto l’esperienza di un nuovo inizio; il primo, Mercoledì 17 gennaio ore 21,15 al Teatro Tarkovskij in Via Brandolino, 13 a Rimini per tutta la città; il secondo, Giovedì 18 gennaio, stesso luogo, per gli studenti delle scuole medie superiori.
È possibile ricominciare? Quando la vita presenta i suoi conti pesanti, cosa permette di ripartire? Cesare Pavese scriveva che «È bello vivere perché vivere è ricominciare sempre». È la bella frase di un grande scrittore o può essere un’esperienza reale?
Dopo l’incontro dello scorso aprile su Una giustizia che ricrea con Fiammetta Borsellino, don Claudio Burgio e il giudice Roberto Di Bella, il Centro culturale Il Portico del Vasaio di Rimini ha deciso di continuare un percorso attraverso la ricerca di persone che “ripartono”, ovvero che testimoniano la possibilità di rialzarsi dalle inevitabili cadute che nella vita accadono ad ognuno di noi.
Nasce così questo nuovo incontro dal titolo “Quando la vita ricomincia” il cui scopo è scandagliare la risposta a questa domanda: che cosa vuol dire ripartire o ricominciare nella vita? E come è possibile arrivare a dire, come scrive uno dei relatori, Luca Montini, nel suo libro che: “Di certo non tornerò quello di prima, ma io non desidero la vita di prima. Desidero vivere il presente.”
Interverranno: don Luca Montini, sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo e autore del libro “Con un piede in Paradiso”, dove racconta dell’incidente in Africa che gli è costato l’amputazione di una gamba e cosa gli ha permesso di ricominciare; Youlsa Tangarà, Fondatore dell’Associazione Yérédemeton; Youlsa è un giovane del Mali che nel suo villaggio natale era l’unico a frequentare la scuola. La guerra che ha sconvolto il paese africano lo ha costretto ad emigrare ed è arrivato in Italia tramite il solito itinerario: deserto-Libia-barconi, sbarco a Lampedusa. In Italia insieme ad altri giovani maliani ha fondato un’associazione che ha realizzato nel suo villaggio una scuola frequentata da 60 studenti; Gustavo ed Emanuela, CEC (Comunità Educante con i carcerati). Due coniugi, una rottura profonda e drammatica, un percorso di rinascita del proprio io che entrambi hanno seguito, fino ad una riconciliazione. La Cec è una struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII presente sul nostro territorio. Modera Giorgio Paolucci, giornalista e scrittore, autore del libro “Cento ripartenze“, che con questo libro ha ispirato questo incontro.
Giovedì mattina ci sarà una seconda edizione dell’incontro riservata agli studenti delle scuole medie superiori di Rimini e provincia, organizzato insieme alla Consulta provinciale degli studenti. Sono attesi 700 studenti. Oltre ad alcuni degli ospiti che interverranno la sera prima, saranno presenti Daniel Zaccaro, educatore della comunità Kairos di don Claudio Burgio e protagonista del libro biografico “Ero un bullo”; Zaccaro, considerato un ragazzo perduto e irrecuperabile, era finito in carcere; a segnare la svolta di una straordinaria rinascita, l’incontro con don Claudio, cappellano del carcere Beccaria e Adriano del CEC (Comunità Educante con i carcerati).