In Italia sono presenti circa 1,3 milioni di minori stranieri, vale a dire residenti con meno di 18 anni senza cittadinanza italiana. Si tratta in pratica di minori italiani figli di immigrati o di minori stranieri non accompagnati. In oltre 3 casi su 4 questi minori sono nati in Italia. Nel 2022 in Italia viveva oltre un milione di minori con cittadinanza non italiana, pari al 11,4% dei residenti con meno di 18 anni. In Emilia Romagna, rappresentano oltre il 15% dei minori. A Rimini, la percentuale di residenti stranieri tra 0 e 17 anni è dipoco superiore, con il 15,7%.
"Il focus realizzato da Openpolis poggia su un assunto: la scuola come chiave della cittadinanza, come elemento indispensabile, seppur non unico, per dare all’individuo gli strumenti utili a integrarsi e contribuire quindi a costruire una comunità aperta e consapevole. Ogni qualvolta ci si ritrova ad affrontare il tema delle seconde generazioni e di come accompagnare la reale integrazione di questa fetta così importante del nostro futuro, doverosamente dobbiamo partire dal ruolo centrale della scuola, nella consapevolezza che è tra i banchi che si gettano le basi per un’inclusione che sia realmente tale e che non sia solo sulla carta. Un percorso di maturazione di conoscenze e di relazione che inizia già dall’asilo e dalla scuola dell’infanzia, quando si muovono i primi passi verso l’altro, si sviluppa curiosità e si incontrano le differenze: era così in passato, lo è ancor di più oggi, in virtù di sezioni e classi sempre più ‘internazionali’ e multiculturali. Sono principi indiscutibili, lontani da essere frasi fatte. E il mio vissuto personale, comune a migliaia di persone, lo sta a dimostrare". Commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.
"Io sono italiano, nato in Italia, mia madre è riminese. Il ‘cognome strano’ è il mio biglietto da visita, che testimonia la mia 'altra metà' persiana di cui sono orgoglioso. Nessuno in questi anni, pur se non sono mancate le battute, mi hai mai discriminato. E se ciò è accaduto è grazie anche al percorso di integrazione realizzato attraverso la scuola, dall’asilo delle suore dell'Immacolata a Miramare fino al liceo Serpieri. Si cresce insieme, si matura insieme. Ecco perché occorre investire, una volta di più, nella scuola. Come Amministrazione lo stiamo facendo coi fatti, dalla gratuità e agevolazioni per gli asili nido a favore di tutti i bimbi, riminesi e non, alla realizzazione di nuovi poli scolastici diffusi. Il Paese a mio modo di vedere lo deve fare anche attraverso lo Ius Scholae, riconoscendo cioè la cittadinanza italiana ai bambini figli di extracomunitari che abbiano frequentato almeno un ciclo scolastico in Italia. Questo significherebbe attribuire alla scuola la priorità che merita nella formazione della cittadinanza e scommettere davvero sul futuro delle nostre comunità, solidali e integrate. L’alternativa è fare finta che il problema non esista mentre di fatto il problema c’è e ci sta deflagrando tra le mani. E mi pare che fino ad oggi purtoppo si sia scelta questa strada".