Salute e sicurezza sul lavoro: a gennaio 2024 già un morto sul lavoro in Emilia-Romagna. Lo ricorda la Cgil, pubblicando il rapporto dell'osservatorio regionale permanente. La denuncia d’infortunio con esito mortale arriva da Parma. Si tratta di un lavoratore migrante, che lavorava nel settore del terziario. Nel 2023 le denunce erano state 2 nel solo mese di gennaio.
In particolare, nel territorio riminese, si riscontra un aumento del 15,1% degli infortuni sul lavoro, con 305 denunce; un aumento superiore a quello regionale.Per quanto riguarda le malattie professionali il dato di gennaio 2024, rispetto allo stesso mese del 2023, conta già 23 denunce. Si tratta in questo caso di un significativo aumento del 91,7%; un dato che, per trovare conferma nelle sue tendenze, andrà confrontato con il suo andamento nel corso del 2024. In ogni caso si sta riscontrando un aumento di denunce di malattie professionali, stando all’attività del patronato INCA CGIL Rimini.
A gennaio 2024 il 37,4% delle denunce di infortunio in provincia di Rimini ha riguardato donne (+1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023). In generale la fascia di età dove si è concentrata la maggior parte degli infortuni è stata quella 41-65 anni. Raddoppia nello stesso periodo la quantità di infortuni che riguarda gli ultra 65enni (da 5 a 10). Il settore che in provincia di Rimini conta il maggior numero di infortuni è quello delle costruzioni (8,3% sul totale). Continuano ad essere numerosi (ed in aumento) gli infortuni nei settori della sanità e del sociale: 16 (erano 12 a gennaio 2023).
Vale sempre la pena ricordare che, in tema di infortuni mortali, dal 2002 al 2023 in provincia di Rimini hanno perso la vita per causa di lavoro 108 persone.
La situazione regionale: 5.169 infortuni denunciati a gennaio 2024 (+6,2% rispetto ai 4.866 dello stesso periodo 2023);
1 denuncia d’infortunio con esito mortale a gennaio 2024 (nel 2023 sono state 2 nello stesso periodo);
513 malattie professionali denunciate a gennaio 2024 (+17,9% rispetto alle 435 dello stesso periodo del 2023).
Analizzando i settori dove sono avvenuti gli infortuni in Emilia-Romagna, essi sono: industria e servizi (4.078), agricoltura (204), attività per conto dello Stato (887). A gennaio 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 aumentano significativamente gli infortuni denunciati nei settori: industria alimentare (+3,4%), metalmeccanica (+3,8%), costruzioni (+4,6%), commercio (+5,6%), trasporto e logistica (+6,4%), sanità ed assistenza sociale (+6,4%. Questi settori che hanno visto un incremento di denunce d’infortunio anche su tutto il 2023, insieme a quello di alloggio e ristorazione che, per le dinamiche stagionali, a gennaio 2024 ha visto “solo” un incremento di denunce del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 (totale 2023 su 2022: +4,9%).
Per quanto riguarda gli infortuni denunciati e gli infortuni con esito mortale risulta rilevante il numero di denunce in cui non è possibile determinare il settore di appartenenza. Va inoltre evidenziato che i dati INAIL non consentono l’imputazione degli infortuni e delle malattie professionali ad eventuali attività in appalto. Non è dunque possibile rilevare quanto percepito nell’attività sindacale quotidiana; vale a dire che nella filiera di appalti e subappalti appaiono più frequenti gli infortuni e le malattie professionali. Dato l’aumento di criticità lavorative legate agli appalti, si tratta di elementi che meriterebbero attenzione.