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21 03 2013 | Rimini | Turismo e infiltrazioni mafiose, Galli: Non basta controllare

Giovedì, 21 Marzo 2013

tortora-scuro

Rimini | Turismo e infiltrazioni mafiose, Galli: Non basta controllare


Il problema, denunciato qualche giorno fa dal prefetto di Rimini Claudio Palomba, delle infiltrazioni mafiose in riviera, insinuatesi con l’acquisto degli alberghi non è cosa da prendere sottogamba, anzi “va colto in tutta la sua urgenza perché permette davvero di passare dalla superficie delle ‘iniziative turistiche’ alla profondità delle ‘politiche turistiche’”, dice l’assessore provinciale al turismo Fabio Galli. “La particolare conformazione del tessuto ricettivo locale, in un tempo di grave crisi economica e finanziaria, può accrescere i rischi di penetrazione della criminalità organizzata o di gestioni ‘al di là della legalità’? E se sì, quali possono essere i deterrenti e gli strumenti per respingere tale potenziale e pericolosa deriva?”, si domanda il politico.


La strategia è “complessa” ed “è chiaro che il monitoraggio e i controlli in tempo reale circa i passaggi e le transazioni alberghiere sono solo un pezzo”. Il controllo non basta, anche se Galli invita i cinque Comuni costieri a farsi carico delle spese per il sistema RiVisual (permette in tempo reale la navigazione nel registro imprese, fornendo un’immediata percezione delle relazioni in essere tra imprese e persone) sostenute per il primo anno, dall’aprile 2012, dalla Camera di commercio. Ovviamente dopo averne verificato l’utilità, precisa Galli.


Secondo l’assessore per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle pieghe del tessuto turistico riminese è “necessario sanare” alcune “anomalie storiche del nostro sistema. Che non riguardano esclusivamente l’evasione fiscale e il lavoro in nero ma anche l’enorme percentuale di strutture ricettive in affitto rispetto al totale (sono 1.138 su un totale di 2.377, percentualmente pari al 48%). Di per sé non un male ma certamente un rischio sia per quanto riguarda gestioni avventuristiche e al limite della legge sia per il disinteresse potenziale a mettere mano a riqualificazioni delle strutture, con un probabile degrado delle stesse che attirerebbe ancora di più gli investimenti ‘incerti’”.


Le proposte della Provincia sono dunque di “promuovere politiche anti-rendita speculativa e una normativa agevolante per l’acquisto in proprietà con accesso preferenziale per le aziende gestite continuativamente da più di 10 anni da parte dello stesso imprenditore o società”. Ma anche “favorire al massimo le gestioni tipiche riminesi con azioni promozionali di gruppi organizzati di albergatori e l’autoimprenditorializzazione in campo alberghiero dei lavori dipendenti impegnati nel settore”. Galli si auspica infine “politiche urbanistico-edilizie calibrate fra mantenimento del vincolo di destinazione turistica e azioni anti-degrado del patrimonio immobiliare ricettivo”.


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