Rimini | Urbanistica, variante Santa Giustina bocciata in commissione. Domani ‘appello’ in consiglio, poi azioni legali
La terza commissione consiliare ha bocciato anche la variante al piano particolareggiato di Santa Giustina, ovvero la richiesta di un piano in più, il quarto, per le sei palazzine previste in via Borghi. La riunione di maggioranza di ieri sera deve aver giovato se è vero che i consiglieri del Pd si sono dichiarati tutti contrari. E questo nonostante il pesante intervento, con espliciti riferimenti al sindaco, del consigliere Giovanni Pironi. In maggioranza contrario anche Savio Galani (Fds), ha votato invece a favore Bertino Astolfi (Rimini per Rimini) ed è uscito per motivi familiari Stefano Brunori dell’Idv (salvo dichiarare che se ci fosse stato avrebbe dato parere favorevole). In minoranza hanno votato a favore le due donne del Pdl, Liliana Cingolani e Giuliana Moretti, contrario Fabio Pazzaglia (Sel), astenuto Luigi Camporesi (M5S). Domani in consiglio si voterà sia per la variante di Santa Giustina sia per quelle del piano particolareggiato delle Celle, il commerciale da trasformare dall’ingrosso al dettaglio. Probabilmente la linea è segnata, anche se le divisioni nel Pd, tra chi ha dichiarato già di votare contro come Pironi e chi potrebbe astenersi, non sono state del tutto cancellate. Intanto, sabato i privati del piano di Celle, la ditta Paesani, hanno denunciato l’amministrazione riminese alla Procura attraverso il legale Antonio Zavoli per abuso di ufficio, rifiuto e omissione di atti di ufficio. Anche a Santa Giustina pensano ad azioni legali, ma solo dopo l’esito del consiglio di domani.
“Il danno che avremo ricevuto se il piano sarà bocciato è ingente, si parla di milioni. Qualcuno dovrà dirci se abbiamo diritto ad essere risarciti. Ci stanno facendo passare cose se noi fossimo dei palazzinari”, è il commento del cavaliere del lavoro Enzo Montanari, uno dei privati che sta investendo nel piano di Santa Giustina. “Sono state dette molte cose inesatte (tecnicamente e non solo) rispetto al nostro progetto. E i consiglieri in generale sono molto poco informati sulla materia di cui stiamo parlando”. Montanari si spiega meglio. “Hanno cercato di far passare tante inesattezze. Hanno cercato di sminuire e mistificare. Innanzitutto asserendo che noi abbiamo presentato il piano nel 2009. Non è vero: lo abbiamo presentato il 27 luglio del 2007. Si è cercato con giri di parole di nascondere il fatto che noi paghiamo l’imu su 8mila metri quadrati. Si è cercato di nascondere, ma poi siamo riusciti a far fare chiarezza, il fatto che il piano nostro dirimpettaio (il 6.2), identico a noi, ha avuta approvata la stessa variante che noi chiedevamo (noi siamo il 6.1). Con quel piano lì siamo partiti insieme, ma siamo arrivati in modi e tempi molto diversi”.
In generale da Santa Giustina fanno notare come, “la discussione non abbia riguardato il nostro progetto, ma le linee generali della politica del sindaco: la scelta fatta oggi dalla commissione è politica e non ha niente a che fare con il nostro piano. Una scelta che si gioca sulla pelle di noi poveri cittadini che abbiamo speso soldi per tanti anni”. Montanari parla di “decisioni prese a tavolino e non per coscienza, senza aver valutato per correttezza, giustizia e buon senso. Quello che alla fine risulta ridicolo è che il Pd alla fine della fiera voglia sostenere questa lotta alla fine contro soli quattro piani, tra cui noi ultimi poveri diavoli. Ci stanno strumentalizzando per portare avanti la loro demagogia. E lo fanno facendo passare noi per quelli del mattone quando invece il nostro progetto parla di riqualificare solo un pezzo di terra abbandonato facendo sei palazzine, un grande parco pubblico, la pista ciclopedonale e allargando la strada”.
Visibilmente preoccupati i residenti hanno assistito alla bocciatura del loro piano (non è ancora del tutto chiaro se la bocciatura della variante pregiudicherà anche il progetto preesistente; pare di no, ma col vento che tira…), secondo un soggetto che sarà replicato probabilmente domani in consiglio. “Mi viene da dire che forse sarebbe stato meglio per questi cittadini cercare di ottenere un po’ di meno e così portare a casa quello che era possibile”, commenta Pazzaglia. “La differenza tra i due piani di Santa Giustina è frutto di uno scenario politico che nel giro degli ultimi mesi è decisamente, dico io fortunatamente, cambiato”. Rispetto ai ritardi con cui questi piani stanno arrivando in commissione e in consiglio, “noi ufficialmente la delibera l’abbiamo vista oggi per la prima volta. Il discorso sui tempi quindi – ci tiene a precisare Pazzaglia - è un addebito che si può fare agli uffici del Comune e non a noi consiglieri”.
Molto critico rispetto al ruolo giocato dal sindaco di Rimini in tutta questa faccenda è il Movimento 5Stelle, di per sé contro il cemento che però nella vicenda dei particolareggiati sta mantenendo la posizione di astensione. In commissione questa mattina c’era Luigi Camporesi. “In questi giorni la domanda che ci viene fatta più spesso è: ma non è che fate l'inciucio vero? La domanda ovviamente si riferisce al consiglio comunale di martedì 26 dove il primo punto all'ordine del giorno sarà il piano particolareggiato di iniziativa privata denominata "Immobiliare Celle". La "paura" dell'inciucio deriva da una interpretazione approssimativa del nostro programma, che dice no al consumo del territorio da sempre, e dalle dichiarazioni del nostro sindaco che sembra cercare la nostra alleanza, non riuscendo più a giocare di sponda con la sua maggioranza”, spiegano i grillini.
Dal mov precisano, quindi, che “non ostante le presunte affinità di intenti tra quello che è nella nostra cultura e ciò di cui il Sindaco si dichiara alfiere, non siamo mai stati coinvolti, né prima né adesso, nella compilazione di nessun piano attuativo” e anche che “questa decisione di cui ci si vuol fare partecipi con lo strumento del consiglio comunale non è sostanziale, ma solo normativa e dunque non impedirà di costruire un bel niente”. Quindi spiegano che sia nel caso di Celle sia nel caso di Santa Giustina gli immobili si costruiranno “lo stesso”. Spiegano che nel caso di Celle c’è l’accordo sull’esproprio per la realizzazione di una strada e nel caso di via Borghi la questione riguarda semplicemente l’altezza delle palazzine. “Ai tempi dell'accordo in questione (quelle delle Celle, ndr), Gnassi non aveva nulla in contrario, cosa cambia oggi? E cosa c'è di diverso dalle torri di 30 metri che con la benedizione di questa maggioranza andranno a sostituire la colonia Murri (se trovano i soldi)?”, si domandano. Quelle del sindaco di Rimini “non sono vere battaglie al cemento, sono incongruenze della politica determinate dalla poca trasparenza. Le vere battaglie al cemento passano per riqualificazione e innovazione. A Milano e a Firenze si stanno progettando e costruendo stabili condominiali totalmente in legno, ecosostenibili autosufficienti ed altamente antisismici, finanziati dai comuni e dal Ministero delle Infrastrutture. Queste sono azioni reali di riqualificazione e innovazione che migliorano il profilo ecologico delle città, non l'agire con cipiglio da "Azzeccagarbugli"”.
Fin qui i motivi dell’astensione dei 5Stelle, che secondo Savio Galvani hanno avuto un atteggiamento “pilatesco”. Ma il consigliere di Fds ne ha anche per Brunori dell’Idv. “Ci sorprende molto la posizione espressa del consigliere Brunori sulle questioni urbanistiche e nel caso specifico sulla variante votata oggi in commissione, dove, pur senza reprimerlo per assenza al momento del voto, ha voluto stigmatizzare che avrebbe votato a favore. Non oso pensare a cosa succederà quando si tratterà di votare la variante al prg che taglierà il cordone ombelicale, liberando così da vecchi vincoli il nuovo psc e rue, che anzi sollecitiamo a portare definitivamente in approvazione”. Galvani si riferisce alla super delibera che il sindaco sta imboccando da qualche settimana alla sua maggioranza prima di portarla in consiglio e che vuole tagliare le linee transitorie del vecchio prg.
In difesa dei cittadini di Santa Giustina scende il consigliere del Pdl Nicola Marcello, assente oggi in commissione ma presente domani in consiglio (così annuncia). “Non mi pare proprio un consumo del territorio, in quanto trattasi del recupero di una zona “lontana da Rimini” da sempre abbandonata dalla pregresse amministrazioni, senza una piazza, un centro sportivo vero per una comunità di 4mila persone, senza marciapiedi di protezione, senza una circonvallazione ed un attraversamento pedonale protetto ( es. sottopasso) per mettere in continuità i vari abitanti che sono segregati ai lati della Via Emilia. La costruzione di 114 appartamenti in sei palazzine con il 20% di edilizia popolare a favore dei cittadini meno abbienti, dovrebbe essere una iniziativa da tutelare e non da bocciare a priori solo per problemi di immagine di un Sindaco che vuole apparire in questo momento “green” dimenticando il suo passato lontano e recente”.