GIORNALAIO 04.04.2013

Giovedì, 04 Aprile 2013

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Urbanistica: a Rimini otto piani sono scaduti, ma per gli altri il Codacons è pronto a fare ricorso (e bacchetta anche Gnassi per le sue sanzioni ai dirigenti che scoprono gli sprechi). Fogne, il Comune affossa il progetto di Benedettini. Trc, perché a Rimini costa ben oltre tre volte in più che a Pescara?


Urbanistica, oggi dovrebbe arrivare la nomina del commissario ad acta per il piano ex Corial. “GIULIANA Moretti, consigliera comunale del Pdl, sostiene che la fretta di Gnassi nell’approvare la variante al Prg abbia un obiettivo nascosto: cassare il vostro progetto sull’ex Corial. Lo pensate anche voi? «Noi non sappiamo più cosa pensare. Noi — attacca Matteo Cosmi, consulente del gruppo di imprenditori romagnoli che oltre dieci anni fa rilevarono l’area di via Casalecchio e dintorni, tra iper Le Befane e l’aeroporto — siamo delusi, e arrabbiati. Qui c’è un investimento importante, da decine di milioni di euro». Il progetto cosa prevede? «Si tratta — continua Cosmi — dell’unione di due aree. Una è l’ex Corial, dove c’è ancora un capannone di quasi 12mila metri quadri di superficie utile, destinati a commercio all’ingrosso. L’altra è di 31 metri quadri, libera da edifici, sulla quale è realizzabile una superficie di 30mila metri quadri». Morale della favola? «Si tratta di 32.625 metri quadri di commerci all’ingrosso, e 3.375 di commercio al dettaglio». Da quando aspettate? «Il progetto è stato presentato il 30 novembre 2007. L’abbiamo modificato più volte su indicazione degli uffici comunali. Ed anche adattandolo al nuovo ‘Piano di rischio’ Enac, spostando in zona più sfavorevole il commerciale al dettaglio. Da settembre l’iter è completato, con tutti i pareri favorevoli dei vari uffici, ma il livello politico non dà l’ok». Per questo avete chiesto l’intervento, anche voi, del commissario ad acta, tramite la Provincia? «Sì, e i termini scadono domani» (oggi per chi legge, ndr)”, ilRestodelCarlino (p.7). E da Ance, con la variate del sindaco in vigore, prevedo già una “marea di ricorsi”.
“La vicenda chiama in causa anche il Codacons regionale, l’associazione dei consumatori che alle ultime elezioni ha votato Gnassi. La riduzione del 40 per cento, non piace. «In un momento di crisi fare politica significa fare convivere ambiente e impresa ». Allo stesso tempo «non bisogna mettere a repentaglio gli investimenti fatti da chi, contando su quanto prevedeva il Prg, si trova con i valori diminuiti a causa della crisi e ulteriormente dimezzati a causa della nuova delibera». Morale: la variante al Prg non deve essere approvata. Sennò? Il Codacons si mette a disposizione per «difendere i diritti violati»”, CorriereRomagna (p.3).
“A bloccare il mattone non c'è solo la politica del sindaco Andrea Gnassi. La crisi del settore edile sta facendo molto di più. Sono già otto i piani particolareggiati decaduti perché i proprietari non sono riusciti a firmare la convenzione entro i due anni, come previsto dalla norma transitoria del Psc approvata nel 2011. Si tratta di un totale di oltre 47mila metri quadri di nuove costruzioni tra residenziale (8.718 metri quadri), commerciale (6.886 metri quadri) e produttivo (ben 31.633 metri quadri). Nei prossimi giorni arriveranno in consiglio le delibere per dichiarare la decadenza definitiva. Insomma quei piani ora sono carta straccia. Nel dettaglio, è già scaduto il 10 marzo scorso il piano particolareggiato della scheda 6.2 di Santa Giustina. E' nella stessa area del piano bocciato la settimana scorsa dal consiglio comunale”, NuovoQuotidiano (p.3). “Questi interventi hanno un nome e un cognome e in tutto valgono qualcosa come 14.424 metri quadrati di residenziale, vale a dire almeno 180 nuovi alloggi” Corriere (p.3), a Santa Giustina, Viserba Monte, Via Marchetti, via Settembrini, via Marecchiese, Piano Marcoedil, via Carli.


Fogne, decisamente affossato da parte del Comune di Rimini il progetto di Marco Benedettini. “Il “tubone” di scarico fognario non si farà. A rassicurare i colleghi riccionesi è stata martedì sera l’assessore riminese Sara Visintin. «Il gruppo scatolare - spiega Guglielmo Serafini - non è stato preso in considerazione per due motivi: il primo tecnico e riguarda il fatto che la tubazione avrebbe portato parte dello scarico a mare e ci sarebbe stata della ricaduta del materiale anche nella zona di balneazione». Altro ostacolo è il fatto che l’intervento era previsto all’interno del nuovo lungomare di Rimini, che al momento non è in programma, e il costo dell’opera che non è stato definito in maniera precisa ma è stata data una cifra di riferimento”, Corriere (p.11).


Trc. “IL METRO’ di costa? Mentre all’estero i maxi-bus Phileas sono adottati da Colonia, Eindhoven, Amsterdam, Instabul, in Italia un progetto simile è in fase di realizzare solo in Abruzzo. «Precisamente — spiega l’assessore provinciale pescarese a Grandi infrastrutture e trasporti Andrea Faieta — gli 8,5 chilometri della prima tranche, la Pescara-Montesilvano, città di 50mila abitanti. Il costo a contratto è di 25 milioni, che saliranno sui 30 considerando opere civili di collegamento ed espropri. Più i costi dei singoli mezzi, quasi 1,9 ciascuno, per ora ne abbiamo comprato uno solo, ancora in fase di collaudo, su sei a regime». Salta agli occhi come il costo sia considerevolmente più basso (meno di un terzo) del Trc riminese, a fronte di una lunghezza inferiore di un 10 per cento (8,5 km contro 9,8 circa)”, ilCarlino (p.4). Il sistema, inoltre, “in Olanda funziona bene, tanti guai in Israele e in Turchia”, titola il taglio basso, e serve per collegare città e aeroporti.
“Tanto per cominciare la mette in "riminese". "Il Trc, prima i fatti poi… il garbino". Il neo parlamentare del Pd Tiziano Arlotti si inserisce nel dibatto sul Trc, dopo le uscite prima di Sergio Gambini poi del parlamentare riminese del Pdl Sergio Pizzolante, in favore dello stop al metro di costa. "Come spesso accade – scrive Arlotti in una nota - a Rimini tutte le scelte possono essere rimesse in discussione, anche quelle strategiche. Avvezzi a combattere il garbino, siamo un po’ come l'acqua del mare: sempre agitati". Arlotti definisce il Trc "un'opera ritenuta strategica per dotarci di un moderno sistema di trasporto collettivo”, NQ (p.4).


Altavelocità, Italo arriva a dicembre. “Il ‘super treno’ di Ntv salterà un’estate: il debutto, previsto a giugno, slitta dicembre. Non ci sono i tempi burocratici e tecnici per eseguire i lavori al marciapiede della stazione di Rimini: quei benedetti trenta centimetri di rialzo delle banchine, necessari per permettere al treno di Ntv (realizzato in base agli standard europei dell’alta velocità) di poter effettuare la fermata. I LAVORI si faranno, ma soltanto dopo l’estate. Grazie al pressing di Provincia e Regione sul Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, finalmente Rfi (la società che gestisce la rete ferroviaria di Trenitalia) darà il via libera all’intervento. Che sarà tutto a carico di Ntv”, ilCarlino (p.2).


Codacons contesta sindaco Gnassi. “«EVITI, il sindaco Gnassi, di sanzionare dirigenti che scoprono degli inutili sprechi nella pubblica amministrazione, come invece ha fatto nei mesi scorsi», ha ammonito ieri il Codacons Emilia-Romagna nei confronti del sindaco di Rimini. La vicenda riguarda una dirigente, per la quale il Codacons ha già fatto accertare dall’Autorità giudiziaria di Rimini l’illegittimità di una sanzione. La diretta interessata, Virginia Panigalli, in Comune a Rimini è a capo dell’unità operativa Trasporti scolastici-Istituzionali-Politiche del lavoro: la sua ‘colpa’, secondo il Codacons, sarebbe stata quella di denunciare alcune indennità non dovute ad autisti del trasporto pubblico locale. Come si legge sul sito del Comune, Panigalli, 56enne, percepisce 73.759 euro lordi all’anno di compenso e nel 2011 ha incassato una retribuzione di risultato (anno 2010) di 9.394 euro”, ilCarlino (p.8).
“La vicenda è raccontata dal presidente del Codacons, Bruno Barbieri: «Si tratta di una dirigente che lavorava fianco a fianco col predecessore di Gnassi, Alberto Ravaioli, ma che già alla fine della precedente legislatura (2006-2011) lamentava di essere stata messa in condizione di non lavorare. Ovvero, non le erano state assegnate unità operative». Per questo ha avviato una causa per mobbing, poi ritirata. Al tempo, Panigalli lavorava più che altro come consulente, senza un’unità operativa. Finché le vengono assegnati i Trasporti. «La dirigente ha denunciato alcuni sprechi. In particolare, indennità extra agli autisti non dovute»: la somma erogata si aggirerebbe sui 10 mila euro. Ciononostante, riporta il presidente del Codacons, da allora sono iniziati i problemi in Comune: a Panigalli sono state recapitate alcune contestazioni disciplinari, fino ad una sanzione di sospensione dal lavoro per 20 giorni. Sanzione che di recente il giudice del lavoro Lucio Ardigò ha «considerato illegittima, stiamo aspettando le motivazioni». Panigalli è tuttora al suo posto «ma continua ad essere destinataria di contestazioni disciplinari»”, Corriere (p.8).