Rimini | Urbanistica, nominato il commissario per l’ex Corial. E da Santa Giustina mettono i puntini sulle i
Allo scoccare dell’ultima ora è arrivata la nomina da parte della Provincia del commissario ad acta richiesto il 20 marzo scorso per il piano particolareggiato ‘Area ex Corial’. Al progetto di riqualificazione dell’area tra via Caduti di Nassirya e la statale una pur piccola possibilità in più di vedere la luce che ad altri, Celle e Santa Giustina, è stata negata.
Sulla storia del piano di Santa Giustina (luogo dove il comune ha bloccato un piano che sarebbe andato avanti approvando ne invece un altro che sta per essere dichiarato scaduto perché non convenzionato a distanza di due anni), i privati tornano a fare chiarezza rispetto a imprecisioni che stanno leggendo negli ultimi giorni sui quotidiani locali, nonostante smentite da parte loro e da parte dello stesso assessore in consiglio comunale il 26 marzo scorso.
La prima inesattezza, “è che la variante è stata presentata nel 2010. A tal proposito sono costretto a fare un passo indietro ritornando in terza commissione del 18 marzo allorquando l'architetto Daniele Fabbri, dopo aver presentato il progetto in una forma così semplificata e sbrigandosela in pochi minuti a fronte dell'esistenza di una delibera, di una relazione tecnica e di ragioneria molto estese e ricche di dati e numeri tutti sconosciuti ai consiglieri, che invece li avrebbero aiutati a capire su cosa erano chiamati a deliberare, altrettanto velocemente e sommariamente ha letto e messo via alla svelta la matrice di confronto con il masterplan, infine alla richiesta di un consigliere di sapere a quando risaliva la richiesta di variante in altezza (come se fosse un dato da improvvisare) con molta innocenza ha risposto: "Di recente… mi pare nel 2009" frase che mi ha fatto balzare dalla sedia, ma il pubblico può solo tacere”, ricorda Enzo Montanari, uno dei proprietari.
Altra inesattezza che a via Borghi si augurano di non leggere e sentire più è derivata da quando “ad una ulteriore domanda, posta da un altro consigliere nel proseguo della commissione, che chiedeva la conferma se l'analogo progetto scheda 6.2, dirimpettaio del nostro, fosse stato approvato dal consiglio comunale il 10 marzo 2010 con la stessa variante, (in altezza da 3 a 4 piani sempre rimanendo inalterata la superficie edificatoria utilizzabile) il dirigente in prima battuta ha negato e su sollecitazione di altro consigliere, che ben conosceva la verità, ha risposto ancora sbagliato "forse sì ma approvata precedentemente quando io non c'ero ancora". Tre errori in pochi minuti che certamente non hanno aiutato la commissione ad emettere un verdetto consapevole, meditato, sincero, onesto e corretto! Molto arrabbiato nel pomeriggio ho telefonato all'assessore Biagini, pregandolo di verificare queste forvianti informazioni che sono poi state smentite e corrette da entrambi (assessore e dirigente) come preambolo d'inizio del consiglio comunale del 25 marzo”.
Da qui anche la necessità di riassumere “la cronostoria ufficiale in base alla documentazione agli atti”: “accordo fra i proprietari: agosto 2002; sottoscrizione preliminare di vendita depositata il 25 maggio 2005; prima istanza con il comune del 29 dicembre 2005; presentazione ufficiale del piano particolareggiato con variante il 19 luglio del 2007; messa in pubblicazione per osservazioni(non avvenute) dal 9 dicembre 2010; istruito il 10 marzo 2011; proposto in delibera di consiglio comunale n.2730693 al 6 settembre 2012, ma nessuno ha voluto spiegarmi il motivo che sia stata protocollata dalla presidenza del consiglio solo al 10 novembre del 2012, inoltrata alla valutazione della terza commissione il 17 dicembre 2012 (dopo 102 giorni guarda caso il giorno dopo il masterplan) e rinviata, rimessa in terza commissione l'11 marzo 2013 ed ancora rinviata, riammessa in commissione il 25 marzo 2013 ed inviata al consiglio comunale del 26 marzo 2013, dopo 121 giorni, avendo i proprietari richiesto l'intervento del commissario ad acta e bocciata”.
La verità quindi a Santa Giustina è una sola. “Il nostro progetto è stato presentato ufficialmente il 17 luglio del 2007 nella versione quarto piano in variante al prg (ossia sei palazzine da quattro piani ciascuna, invece di otto da tre piani atte a consumare meno territorio) e non esiste documento agli atti che faccia osservazioni contrarie alla variante giudicata non sostanziale, anzi nella relazione dell'architetto Fabbri si legge che proprio il suo ufficio nella valutazione del procedimento ha ritenuto opportuno prevedere la variante in altezza in questione, le uniche variazioni che hanno interessato l'iniziale impostazione della nostra pratica sono stati piccoli aggiustamenti voluti di volta in volta dai dirigenti che si sono succeduti nel tempo, l'integrazione dell'edilizia residenziale sociale ed abbondanza di opere pubbliche aggiuntive dentro e fuori comparto (introdotte dopo la pubblicazione per volere dell'amministrazione in contropartita alla variante) è giunto, dopo circa otto anni di travaglio in consiglio comunale il 25 marzo 2013 per essere bocciato”.