Rimini | Una variante piccola piccola. Con grandi titoli di giornale
A Rimini c’è aria di maretta in vista del consiglio comunale di domani, quello che voterà la variante del sindaco al prg. Ancora urbanistica sul piatto. Questa volta si parla di un punto la cui votazione il Pdl ha chiesto fosse rinviata perlomeno di una settimana, per approfondimenti ritenuti necessari. Rinvio negato. E’ per questo che da più parti, e non solo dalla minoranza (perché anche in maggioranza non è che siano tutti poi così d’accordo col sindaco sulla faccenda), c’è qualcuno che sta pensando di far mancare il numero legale. Un po’ alla stregua del tentativo fallito per la bocciatura dei piani di Celle e Santa Giustina.
Intanto, dopo aver ascoltato i numeri del sindaco (taglio del 40 per cento sulle potenzialità edificatorie del vecchio prg per un numero variabile tra i mille e i 1.500 appartamenti in meno), dal Pdl si sono mossi e hanno fatto un po’ di conti per capire gli effetti che la variante avrà sui piani.
A questo proposito bisogna ricordare il limite d’azione della delibera, che riguarda i soli piani non convenzionati, una trentina, ed esclude tra questi quelli per cui è stato nominato il commissario ad acta (Secchiano ed ex Corial). Ma dal PdL dicono di aver scoperto cose più interessanti, o meglio di averne trovata la conferma. “Quella che il consiglio voterà domani è una operazione ‘idiota’”, dice senza usare mezzi termini il consigliere Giuliana Moretti. “Questa variante andrà a risparmiare tra i 10mila e i 14mila metri quadrati, per un numero di appartamenti che varia dai 140 ai 160”. I conti dunque non tornerebbero, solo un 10 per cento rispetto a quanto promesso dal sindaco.
In definitiva, “non sono cento le schede interessate dalla variante, ma al massimo cinque. Il discorso del sindaco è astratto. Di fatto in tutte le altre schede oggetto della variante nessuno ha mai presentato richiesta di costruire”. Se confermati, questi numeri mostrerebbero che la variante ha solo un valore puramente simbolico o, più probabilmente, di immagine: utile solo per ribadire quella discontinuità che l'attuale amministrazione si attribuisce rispetto all'amore per il mattone di quelle precedenti fino al recente passato.
Dal Pdl, invece, fanno notare come “l’operazione del sindaco sarebbe ben più consistente se riguardasse gli accordi ex articolo 18, con il taglio di 500 appartamenti circa”. Comunque un terzo di appartamenti rispetto a quanto promesso dal sindaco. Gli ex articolo 18, i miracolati, sono i progetti riguardanti l’ex elettrodotto, via Portofino (colonia Murri), e via Macanno ovvero l’ex seminario (progetto, se non ricordiamo male, osteggiato dal consigliere Pazzaglia).
In sostanza si potrebbe dire che la variante riguarda il taglio dal prg decaduto di migliaia di appartamenti che nessuno ha mai chiesto di costruire.
Rispetto al consiglio di domani, i sostenitori green della variante, tra cui dai banchi della minoranza il Sel Fabio Pazzaglia, sentono puzza di tranello e, di nuovo, il rischio della mancanza del numero legale per domani sera. “Ridurre la cementificazione dovrebbe essere responsabilità di tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione. Noi abbiamo sempre distinto: la battaglia politica, anche la più dura, non deve far finire in secondo piano l'interesse generale. Per questo motivo domani saremo presenti in consiglio all'appello iniziale e chiediamo ai consiglieri, di maggioranza e di opposizione, di seguire il nostro esempio. Poi ognuno voterà come meglio crede”.
Dovrebbero risultare assenti dall’aula domani i consiglieri a 5Stelle, così si dice in giro. Secondo i grillini “il repentino cambio di velocità con cui si convocano ultimamente commissioni consiliari e consigli comunali, la frenesia, serve per mettere pressione agli indecisi della stessa scalcagnata maggioranza”.
Per sapere se il sindaco riuscirà a varare questa sua variante bisognerà attendere dunque domani. La risposta, magari, già in prima serata.