Ministri, Pizzolante: Bray una speranza per il turismo a Rimini. Riccione, Aia si mobilita contro le camere fantasma, e intanto le aziende in riviera sono calate. Carim, oggi soci in assemblea
Il ministro Bray. «LA SUA NOMINA è una speranza per Rimini». E se lo dice l’onorevole Sergio Pizzolante, che sta dall’altra parte della barricata, bisogna credergli. Il parlamentare Pdl è convinto: la scelta di Enrico Letta di affidare a Massimo Bray il ministero per i Beni culturali e il turismo «è azzeccatissima... Per Pizzolante «Bray ha tutti i titoli per fare il ministro, essendo stato il direttore editoriale di un’istituzione culturale italiana come l’enciclopedia Treccani. Ma soprattutto perché «ha capito, prima di altri, come la cultura e il turismo vadano a braccetto», ilRestodelCarlino (p.5).
Le reazioni dei politici riminesi alla sparatoria di ieri davanti a palazzo Chigi, NuovoQuotidiano (p.5).
Carim, oggi l’assemblea dei soci. “Argomento caldo sarà però l’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi vertici di Carim per aver accumulato un passivo di 187 milioni di euro. I piccoli azionisti vogliono sapere dal nuovo cda che cosa intenda fare. Un dubbio dalla risposta quasi scontata, dal momento che gli stessi commissari straordinari Carollo e Sora, pare non tanto che non abbiano voluto, ma che non abbiano trovato appigli per procedere contro i vecchi amministratori che hanno comunque già pagato sanzioni salate. Un interrogativo al quale oltre un anno fa il presidente della Fondazione Massimo Pasquinelli aveva già risposto in senso negativo: «I consiglieri hanno dimostrato validità, dignità e passione per un’azione svolta nell’esclusivo interesse dell’istituto. Vedrete che i primi sbrigativi e trancianti giudizi spesi contro la Carim ed i suoi uomini sono infondati ed immeritati»”, CorriereRomagna (p.5).
Turismo. “ANCORA un’estate senza i grandi alberghi che a Riccione hanno fatto la storia. Dal Grand Hotel all’Amarcord, dal Savioli Spiaggia all’Excelsior, passando per Le Conchiglie. Senza dimenticare il Sixty e le nuove strutture ricettive annunciate e rimaste nei cassetti. In ballo almeno 600 camere fantasma, sulle quali il direttore dell’Associazione albergatori, Luca Cevoli, sollecita il Comune a mobilitarsi, favorendone la riapertura con agevolazioni. A proposito chiede di ingaggiare un ‘commissario’. «Esistono sei-sette situazioni dove occorre mettere mano - sostiene Cevoli - Non è possibile che dopo tanti anni si continuino a collezionare ‘cadaveri’ in punti strategici come la prima linea. Siamo preoccupati, non possiamo permetterci questi buchi. Il Comune, anche se le strutture sono private, deve intervenire prendendo in considerazione caso per caso. Dovrebbe prevedere agevolazioni o, comunque, avvalersi di un commissario speciale, ossia una di una figura pubblica che verifichi lo stato delle singole situazioni per capire come rimettere in piedi le strutture alberghiere e ricollocarle sul mercato». IL DIRETTORE dell’Aia fa notare che rimettere in sesto questi hotel non significa solo eliminare circa 600 camere «fantasma», ma anche «offrire diverse opportunità di lavoro a tanta gente»”, ilCarlino (p.4).
Focus sui numeri del settore di NQ (pp.12-13). “Dal punto di vista della “vitalità”, le nostre imprese turistiche nell’arco degli ultimi dodici mesi rilevati hanno sostanzialmente mantenuto gli stessi macronumeri. Nel senso che sono diminuite quasi su tutta la linea, ossia a livello provinciale e sulla fascia costiera, ma di poche unità. Complessivamente, difatti, sono calate da 16.438 (2011) a 16.389 unità (2012), per una quota del -0,3 per cento. E, come annunciato, la diminuzione si registra anche sulla fascia costiera: da 13.597 a 13.536 unità, equivalenti a -0,4 per cento. Mentre sono aumentate, altrettanto lievemente, del +0,4 per cento, le imprese turistiche dell’entroterra: da 2.841 unità a 2.853 unità”.