Rimini | Tassa di soggiorno rimodulata, maggioranza e opposizione entrambe divise in commissione
La commissione consiliare che questa mattina ha dato il via libera alle nuove esenzioni della tassa di soggiorno (il pacchetto è passato con 6 voti a favore e 5 contrari in quinta commissione e 5 favorevoli e 4 contrari in prima) è stata caratterizzata da una discussone con diversi momenti di divisione sia in maggioranza sia tra le opposizioni.
Le nuove esenzioni peseranno sul bilancio comunale per circa 500mila euro (da trovare ancora il tappabuchi, le stime precedenti prevedevano un’entrata di 4,5 milioni per il 2013 dalla tassa di soggiorno) che verranno a mancare. In pratica ai minori di 14 anni, ai familiari che assistono parenti in cura, agli autisti dei pullman dei viaggi organizzati (categorie già esentate nella delibera approvata lo scorso anno), si vanno ad aggiungere tutti i figli minorenni a partire dal secondo in vacanza con mamma e papà e gli ultra 65enni (quelli che soggiornano in 1, 2, 3 stelle, che non saranno esentati nei mesi di luglio e agosto), il personale delle forze o corpi armati statali, provinciali o locali o ancora i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile in servizio. Altra novità, continueranno ad essere esentati anche gli accompagnatori turistici: non più uno ogni 25 turisti, bensì uno ogni 24.
I fronti opposti si sono costruiti su trincee bipartisan. In minoranza Sel, da una parte, si è messo di traverso rispetto alle nuove esenzioni, e il Pdl ha tentato di proporne tre in più (volontari in servizio per associazioni o fondazioni, facile pensare a quelli del Meeting, persone disabili al 100 per cento, studenti in gita scolastica in alberghi di 1, 2, 3 stelle). In maggioranza, dove diverse sono state le astensioni, il presidente della commissione bilancio Samuele Zerbini ha votato a favore a tutti e tre gli emendamenti Pdl (e il consigliere Mattia Morolli ha votato in favore di quello relativo ai volontari delle associazioni) mentre il consigliere Giovanni Pironi ha manifestato le sue preoccupazioni sull’effettiva validità di una tassa di molto svilita nel suo potere, salvo poi votare a favore del pacchetto proposto dall’assessore Gian Luca Brasini, nuovi provvedimenti cui il comune ha messo mano incalzato dagli albergatori.
“La mia preoccupazione riguarda soprattutto il fatto che quelle risorse potrebbero venire a mancare in ambiti come quelli delle politiche educative e sociali. Vista la situazione di allarme e la scarsità di risorse, a mio parere sarebbero potute bastare le esenzioni già in vigore”, spiega Fabio Pazzaglia di Sel. “E’ un errore – continua Pazzaglia – paragonare Rimini a realtà come Cervia, noi abbiamo un numero di presenze pari a quelle di Firenze. Quando i numeri sono questi la presenza o meno della tassa di soggiorno non fa differenza, non scoraggia i turisti”.
Il Pdl, come linea di principio, non ha votato in favore del regolamento in generale perché, spiega Nicola Marcello, presidente della prima commissione, “siamo contro la tassa di soggiorno in sé”. Marcello aggiunge anche come “le categorie che il Pdl avrebbe voluto inserire nelle esenzioni non avrebbero pregiudicato molte risorse”, e probabilmente rispetto ai disabili al 100 per cento ci sono margini per cui lo stesso assessore correggerà il tiro in consiglio. “Dubbi sorgono – conclude Marcello – rispetto ad alcune categorie esentate e che in realtà non sono a Rimini per godersi le proprie vacanze, ma per lavorare. Parlo delle forze armate (che spesso risiedono in alloggi di per sé statali e per cui comunque paga lo stato), ma anche agli autisti (per i quali pagano le aziende). Voglio dire che queste esenzioni evidentemente non favoriranno il turismo”. Giuliana Moretti difende il suo emendamento "che per ora non è stato accolto. A dire il vero ritengo che si dovrebbero esentare tutti gli studenti fino al 27 anno di età. Non dimentichiamo che Rimini è una città universitaria e accade spesso che i ragazzi vengano per iscriversi o semplicemente per cercarsi un alloggio e debbano alloggiare in albergo per qualche tempo. E' una scelta culturale e di civiltà incentivare la libera circolazione dei giovani, perché viaggiare è una forma di conoscenza importante".
In maggioranza dubbi sulla manovra sono stati espressi da Bertini Astolfi e da Giovanni Pironi. “Non sono contro la mia maggioranza – spiega il consigliere di Corpolò – ma avrei preferito che la delibera non fosse stata modificata e l’ho detto. Voglio precisare che non ho nulla contro le categorie esentate e quelle per cui l’esenzione è stata proposta, ma non è passata, anzi. A chi non piacerebbe aiutare chi ha più bisogno. Purtroppo andando ad aggiungere di volta in volta un’esenzione alla fine il rischio è quello di svilire la portata della tassa con evidenti crescenti difficoltà per il comune, soprattutto in un periodo di crisi come questo. Secondo me avremmo dovuto applicare adesso la delibera così come la avevamo approvata, prenderci almeno un intero primo anno di verifica e solo successivamente valutare se aumentare le esenzioni. Non nego che avrei preferito lasciare le cose così come stavano”.