GIORNALAIO 29.072013

Lunedì, 29 Luglio 2013

giornalaioImu, il catasto matto di Rimini. Delfinari, Brambilla attacca Rimini e Riccione. Alcolici, enoteche e supermercati contro le nuove regole. Il cardinale Tonini amico di Rimini

 

Patto di stabilità Comune e Provincia di Rimini sono a posto. "Debiti da Palazzo: saldati tutti i conti in sospeso con le imprese, Comune e Provincia non hanno più un creditore che li aspetta. E’ arrivata infatti la scorsa settimana la seconda tranche dei pagamenti targati Roma e “sbloccati” in virtù del patto di stabilità: 2 milioni e 100mila euro alla Provincia, un milione e 300mila euro al Comune. E così, tra gennaio e luglio, alle due amministrazioni sono arrivati in tutto da Roma 6 milioni e 916mila euro (alla prima), 9 milioni e 203mila euro alla seconda. La maggior parte dei soldi è andata a coprire i conti con le imprese creditrici per opere edili e di manutenzione strade", CorriereRomagna (p.11).

 
Imu, sul NuovoQuotidiano il racconto di una contribuente riminese. "Io abito a Rimini in un quartiere a mare della ferrovia (non Marina Centro), in un grosso condominio costruito negli anni 1965/66, composto da 21 appartamenti più il pianterreno occupato interamente da un supermercato a orario continuato che oltre a creare incessante andirivieni di clienti, di auto parcheggiate ovunque, comporta sporcizia sul marciapiede e disordine in zona cassonetti con le cataste di cassette vuote di frutta e verdura e di cartoni piegati alla bella e meglio. Poiché non esiste corte condominiale, né garage né posto auto assegnato per nessuno, quando arrivano più volte alla settimana i grossi camion per rifornimenti, le auto dei condomini parcheggiate in strada rimangono bloccate talvolta fino al termine dello scarico. Passando poi ai 21 appartamenti, questi sono serviti da un ascensore non a norma sulle barriere architettoniche per porta stretta e partenza non da terra, hanno tutti un solo servizio igienico con scalino all’ingresso e più della metà di essi ha solo un solo affaccio con tutte le finestre in fila sullo stesso panorama. Hanno tutti la cucina separata, come usava all’epoca della costruzione, ma spesso queste sono poco più larghe di un corridoio, tant’è che qualche condomino, per potersi muovere all’interno e aprire gli sportelli, ha sostituito la porta con una a soffietto e l’ha arredata col tavolo abbattibile dal muro al momento del mangiare. Con tutti i disagi elencati, grande è stato lo stupore di tutti i condomini quando ci sono stati consegnati i bollettini per il pagamento dell’Imu e abbiamo letto gli importi dovuti. Io stessa, credendo ad un errore, mi sono recata al C.A.F. dell’A.C.L.I. che mi redige la dichiarazione dei redditi, per domandare spiegazioni e mi sono sentita chiedere se abitavo in una villa perché il mio appartamento, come tutti gli altri condomini, ho in seguito appurato, è classificato al Catasto in categoria A2, che identifica non l’abitazione civile, ma un alloggio di qualità superiore", (p.5).


Turismo, un buon week end. "Un week-end con i fiocchi : albergatori, commercianti e bagnini salutano con soddisfazione il primo vero e proprio fine settimana da tutto esaurito, o quasi. “Finalmente, ci voleva – esulta la presidente dell’Associazione Albergatori Rimini Rinaldis -questa bella boccata d'ossigeno. Certamente il caldo di questi giorni ci ha dato una mano, ma il merito è anche della nostra riviera che continua a essere una meta di forte richiamo per tantissimi italiani, che rimangono l'80% della nostra clientela, ma anche per molti stranieri, russi ma anche tedeschi”", NQ (p.3).


Delfinari da chiudere, Brambilla all'attacco in aula. "«Nei delfinari italiani, tra cui quelli di Rimini e di Riccione, si consumano ripetute violazioni di legge a danno degli animali. Quello di Rimini, poi, non ha ottenuto dal ministero l’esclusione dalla direttiva europea sulla custodia degli animali selvatici. Il ministro d e l l’Ambiente, Andrea Orlando, ne valuti quindi la chiusura». E’ in sintesi quello che chiede in un’interrogazione presentata martedì alla Camera la deputata del Pdl Michela Vittoria Brambilla… I delfinari, da anni parte integrante delle attrazioni turistiche locali, non riportano informazioni sui delfini; non sono previsti momenti di riposo per i cetacei, che vengono “manipolati” durante il periodo estivo; né sono previste zone d’ombra", Corriere (p.13).


Alcolici, il nuovo regolamento non piace alle enoteche a Rimini. "La stretta sulla vendita di alcolici in vetro dopo le 22 annunciata dal Comune di Rimini rischia di affossare alcune attività storiche. Fra queste c’è quella di Stefano Muratori, 47 anni, titolare di un’enoteca nata mezzo secolo fa sulla passeggiata di viale Regina Margherita a Miramare. Muratori, appresa la notizia, è rimasto di stucco e superata la sorpresa ha preso carta e penna e fatto alcuni calcoli. “Il mio è un conteggio scientifico - esclama - se invece che a mezzanotte sarò costretto a chiudere alle 22 perderò il 30 per cento del mio fatturato. Le due ore dalle 22 a mezzanotte, per il mio negozio così come per le altre attività che si sostengono con il turismo sono le cosiddette “ore nobili”, quelle in cui si lavora di più. La gente esce dopo cena per farsi una passeggiata e si ferma nei negozi. Questa ordinanza rischia di trasformarsi in un’eutanasia per le enoteche come la mia, una chiusura coatta, oltretutto in tempo di crisi”", LaVoce (p.12). "Una decina di operatori della distribuzione, proprietari di supermercati ed enoteche, si è riunita a Rimini e ha dichiarato guerra alla norma che dovrebbe spostare il divieto di vendita di alcolici in bottiglia dalle 23 alle 22. Una norma che ha già avuto il nulla osta della commissione consiliare (con 6 sì e 4 astenuti) e che ora aspetta solo il via libera dal consiglio. «Abbiamo calcolato — spiega Secondino Grilli, titolare di tre supermarket con la moglie Saura — che l’entrata in vigore di questa norma comporterebbe un calo secco di fatturato del 30 percento. Per carità, anche noi siamo contro l’abuso di alcol e per risolvere il problema delle bottiglie di vetro che possono rappresentare un serio pericolo, però non è così che si combatte. Si potrebbero multare per esempio quelli che vanno in giro con le bottiglie in mano. Perché la maggior parte della gente che le compra da noi se le porta a casa». I titolari di queste attività riferiscono che i turisti escono sempre più tardi. «Il 50 per cento del nostro fatturato — spiega Saura — si fa durante la serata. I bagnanti non escono mai prima delle 21.30. Mi è capitato di dover questionare con un turista svizzero che voleva una birra alle 23.05. Diceva che la portava a casa, non aveva nessuna intenzione di andarsela a bere in giro, ma io non gliel’ho data perché altrimenti mi avrebbero multato e lui non è più tornato da me»", ilRestodelCarlino (p.3).


Abusivismo commerciale, il metodo di Riccione. "“Un corpo ad hoc di uomini impegnati a tempi pieno solo in funzione anti-abusivi e un costante lavoro di coordinamento tra tutte tra le forze di sicurezza: è così che Riccione ha sconfitto la piaga dell'abusivismo commerciale in spiaggia”. A parlare è il sindaco della Perla Verde Pironi che interviene così nel dibattito infuocato in corso in questi giorni a Rimini su come contrastare un fenomeno che quest’anno specie nella zona tra Marebello e Miramare ha assunto dimensioni inquietanti", NQ (p.11).


I quotidiani dedicano ampie aperture al cardinale Ersilio Tonini scomparso ieri, Corriere (pp.2-9), LaVoce (pp.2-9), ilCarlino (p.5), NQ (p.3), che con Rimini ha avuto un legame molto stretto. "Mons. Mariano De Nicolò viene nominato vescovo di Rimini e di S. Marino-Montefeltro l’8 luglio 1989 e ordinato il 23 settembre nel Tempio Malatestiano. Fra i consacranti c’è anche mons. Ersilio Tonini: è lui che ha retto il lungo periodo di interregno fra la partenza di Locatelli e l’arrivo di De Nicolò. Tonini all’epoca era arcivescovo di Ravenna e metropolita delle diocesi romagnole, quando Giovanni Paolo II il 10 dicembre del 1988 lo nominò amministratore apostolico della diocesi di Rimini. Un “interregno” di quasi otto mesi, in cui si fece comunque apprezzare e conoscere sul territorio, anche se consapevole fosse solo un passaggio", LaVoce (p.9).
Il ricordo di San Patrignano. ""Persona acuta e schietta, firma dell’Avvenire e sempre pronto a presentare e difendere la propria opinione, non si tirò indietro quando si trattava di parlare di Vincenzo Muccioli. «In pieno processo – ricordano dalla comunità -, andammo a prenderlo a Ravenna per un incontro sulla droga all’Università di Bologna. Nell’aula magna ci aspettavano più di 500 ragazzi dei collettivi di sinistra, con striscioni: ‘San Patrignano lager’ e ‘Muccioli assassino’. Quando monsignor Tonini prese la parola, fu sommerso da fischi e grida. Ma quando iniziò a ad esporre la sua opinione, le sue parole così semplici stupirono i ragazzi. ‘Oggi preferisco parlare della persona – disse -, dell’uomo, a cui sono stato vicino nei giorni più bui, durante il processo e nella battaglia quotidiana per aiutare migliaia di ragazzi a uscire dalla droga. Vincenzo Muccioli l’ha fatto con grande generosità e fervore d’animo. E io so bene quanto costi tutto questo’», ilCarlino (p.5).