Economia a Rimini: ma quale ripresa? Galli, le bancarelle del mercato vogliono rimanere lì. Delfinario, oggi incontro in comune. Abusivi, Confartigianato: no a vigilantes, sì a multe per chi compra e riduzione battigia
Economia, ma quale ripresa. "In queste settimane si parla di “ripresina” economica, una previsione che rende tutti un po’ meno depressi. Ma, per onore del vero, i numeri e i dati che si estrapolano dalle statistiche di settore sono ancora lontani dal confermarlo. Un esempio eclatante viene dai dati elaborati dalla Camera di Commercio relativi alle imprese iscritte-cessate in provincia di Rimini. Dall’inizio della crisi (2008) il primo saldo negativo tra apertura e chiusura delle imprese arriva nel 2012 quando il numero delle aziende che hanno deciso di chiudere i battenti supera di 89 unità quelle che hanno deciso di intraprendere una nuova avventura. Un fatto mai accaduto. Proprio in quell’anno, analizzando i dati più specifici, si evince che il primo semestre del 2012 era stato comunque positivo: le aziende aperte erano state 1879, quelle chiuse 1685 (con un saldo positivo pari a 194)", LaVocediRomagna (p.13). "“Se confrontiamo il primo semestre I del 2012 con quello del 2013 - commenta Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio di Rimini - vediamo che il saldo tra aperture e chiusure è peggiorato di oltre il 50%. Un dato già di per sé molto negativo. Il serbatoio positivo, quindi, dal quale partiamo è molto inferiore. Se il trend del 2013 è simile a quello del 2012 è facile prevedere che chiuderemo l’anno con un clamoroso saldo negativo. Ci aggireremo sul -200. Tra l’altro questi dati non considerano, giustamente, le aziende che hanno fatto ricorso al concordato e quindi sono in difficoltà. Insomma la situazione è ancora buia, speriamo veramente che questa ripresa arrivi prima possibile e che il mercato ricominci a girare”".
Il mercato che non si vuole trasferire. "«DI QUI non ci spostiamo!» Annuncia le barricate un manipolo di sette commercianti ambulanti (con otto bancarelle) della ‘via Condotti’ in salsa riminese. Ovvero via Poletti, a ridosso del teatro Galli, lato sud. I sette sono compresi nella pattuglia di quasi una settantina di ambulanti che dovranno trasferirsi nei prossimi giorni tra piazza Gramsci e via Castelfidardo, per consentire di procedere con gli attesi lavori di ricostruzione del teatro. «Ma noi non ne vogliamo sapere — tuonano gli interessati —. Mentre a tanti nostri colleghi in brutte posizioni la cosa può ampiamente convenire, le nostre sono ottimali, con forte passaggi di pubblico, e quando le abbiamo comprate il prezzo è stato relativo a questo vantaggio. Spostarci significherebbe per noi chiusura certa nel giro di pochi anni. In piazza Gramsci ne verrà fuori un mercatino rionale, perché la forza di noi ambulanti a Rimini è quella di essere in un unico luogo»", ilRestodelCarlino (p.9).
Delfinario, oggi l'incontro tra comune e proprietà. "Signora Fornari, cosa si aspetta da questo incontro? “E’ dal 2001 che chiediamo di metterci a norma e da tempo abbiamo presentato in Comune un progetto protocollato rispondente a tutte le normative previste dal ministero, compresa naturalmente quella relativa alle realizzazione delle due vasche, quella medica e quella di separazione. Pare, perché lo abbiamo appreso dalla stampa, il tutto non ci verrà concesso. Per questo aspetto di sapere dal sindaco come stiano effettivamente le cose e quale sia la posizione del Comune”", NuovoQuotidiano (p.3).
Intanto l'indotto crolla. "Senza delfini sfuma la gita in mare e sfumano gli affari delle motonavi della costa romagnola. A piangere non c’è soltanto Monica Fornari, socia del Delfinario chiuso nei giorni scorsi su ordine della magistratura. Da Ravenna a Pesaro le escursioni turistiche via mare avevano soprattutto una meta: il delfinario di Rimini. E già da agosto chi offriva il pacchetto, giro in barca più spettacolo dei delfini, ha dovuto ritoccare al ribasso la prospettiva di guadagni. Daniele Sintini, 59 anni è il comandante della New Ghibli che tre volte alla settimana salpava dai porti di Cervia, Milano Marittima e Cesenatico con direzione Rimini. “Portavo 600 persone alla settimana a Rimini e 550 comperavano il biglietto per il Delfinario, gli altri per fare una passeggiata per la città. E’ vergognoso che Rimini si sia fatta scappare un’attrazione del genere", LaVoce (p.11). "C’è anche chi pensa ad una struttura completamente nuova che possa accogliere i delfini. Come ad esempio Vincenzo Mirra, assessore provinciale, che s’immagina un pontile con una sorta di acquario nella parte finale, proprio in mezzo al mare. Un pontile parallelo alla palata, per intenderci, lungo qualche centinaio di metri".
"VIA A UNA raccolta di firme per salvare il Delfinario di Rimini. A lanciare l’iniziativa, dalle pagine Facebook de La Rimini che vorremmo, è la proprietaria della struttura, Monica Fornari, che ‘fa parlare’ le sue creature trasferite a Genova. «Affinché — recita l’invito — a nessuno capiti ciò che è successo a noi. Mamma Alfa, Sole, Luna, Lapo». L’appuntamento, prosegue la Fornari, è per domenica dalle 10 alle 13 «davanti al Delfinario, firmiamo la petizione per il nostro ritorno»", ilCarlino (p.8).
Alberghi. "La presenza della piscina, di servizi per i bambini e la possibilità della formula all inclusive: secondo i dati elaborati dal portale di promozione turistica riminese www.infoalberghi.com sono questi gli elementi che i turisti che vogliono trascorrere la vacanza in riviera, la meta ancora una volta di maggior appeal tra i nostri connazionali, più cercano nella scelta dell’ho - tel. In particolare, quest’anno rispetto al 2012, crescono del 132% le visite alla pagina relativa agli hotel di Bellaria, del 128% quelle alla pagina degli hotel con piscina di Riccione e del 94% per gli hotel con piscina di Rimini. Percentuale, quella riminese, destinata ad aumentare se ad avere la piscina sono gli hotel 3 stelle, quelli in assoluto più gettonati: la pagina relativa agli hotel di questo tipo dotati appunto di piscina segna addirittura il +343%", NQ (p.4).
Lotta all'abusivismo commerciale, Mauro Gardenghi illustra la strategia di Confartigianato. "«L’impiego delle guardie private non poteva avere efficacia reale. Nè potrebbe averla in futuro: hanno solo potere dissuasivo, niente di più. Un po’ poco. E poi...» Dica. «Utilizzare vigilantes per lo Stato è dichiarare la propria impotenza, arrendersi nel presidio del territorio». Magari il vostro problema, parlando dei bagnini vostri associati nell’Oasi, è di retribuire le guardie giurate... «Anche, non ci vergognamo certo di dirlo. Se venissero utilizzati, nel 2014, che so, a partire da maggio o giugno, il conto sarebbe astronomico. E chi lo paga?»", ilCarlino (p.3). "«Gli unici a poter fare un contrasto efficace sono le forze dell’ordine». Difficile e pericoloso militarizzare la spiaggia, no? «Non chiediamo questo, ma controlli puntuali e costanti». Qualcuno chiede di restringere l’area di libero transito, dove sorgono gli ‘iper’ dei vu’ cumprà. «Siamo d’accordo. Oggi la battigia, specie in zona Sud, è troppo larga. Ridurla permetterebbe più facili controlli da parte degli stessi bagnini». Altra proposta che è circolata nell’estate - venuta direttamente dal Questore di Rimini Alfonso Terribile - è quella dei mercatini per i venditori. Che ne dice? «Si è già tentato in passato, senza risultato concreto. Non mi convince». Da più parti si è osservato che la legge prevede anche sanzioni agli acquirenti di merce contraffatta o venduta illegalmente. «Riteniamo che prevenire l’abusivismo sia anche multare chi compra»".