Sindaco, segretario e assessori nei guai per via del capo di gabinetto. Tares, 10% di insoluti. Delfinario, se ne parlerà in Parlamento. Sogno olimpico per Rimini
Caro Funelli. "La procura regionale della Corte dei conti ha obiettato al sindaco, agli altri assessori di palazzo Garampi e al segretario comunale l’inquadramento di Sergio Funelli come capo di gabinetto della giunta, nonché il contratto di categoria D3 - per il quale occorre avere la laurea che Funelli non ha - e la relativa retribuzione. E chiede che la parte di compensi percepita indebitamente sia restituita. Il tutto in seguito a indagini sollecitate da due esposti, uno di Giuliana Moretti (vicepresidente del consiglio comunale) datato 20 dicembre 2011, il secondo di Gioenzo Renzi dei primi di gennaio del 2012. L’epilogo si viene a sapere da notizie di stampa, mentre ufficialmente il Comune tace, a motivo del fatto che - ci viene spiegato - “gli atti della procura della Corte dei conti sono nei confronti dei singoli e non dell’ente Comune di Rimini”", LaVocediRomagna (p.17). "La procura regionale della Corte dei Conti ha riconosciuto la fondatezza delle mie osservazione e contesta (« in seguito all’esposto della Vice Presidente del C.C. e successivamente di altro consigliere») la quantificazione dell’indennità di 28.000 euro annui e la nomina di Sergio Funelli a capo di gabinetto del Sindaco. Chiede ragione di questa scelta al Sindaco che ha nominato come Capo di gabinetto Sergio Funelli che non era qualificato per quel ruolo, alla Dott. Chiodarelli per aver stipulato il contratto in categoria D3 e a tutti i componenti della giunta per avere quantificato l’indennità di Funelli. Chiede a tutti loro di fornire spiegazioni entro 30 giorni".
Rivabella. "SARA’ demolito a inizio 2014 il ponte di via Coletti. Ironia della sorte nel duemillesimo compleanno del Ponte di Tiberio. A differenza del ‘cugino’ di San Giuliano, quello di Rivabella è alla frutta. E’ pericoloso per il transito (da tempo, come attestato dalle perizie dell’Università di Ancona) e a da inizio ottobre fine del doppio senso e del transito pesante. Verrà attivato il senso unico di marcia. «Stiamo valutando se farlo alternato, che comporterebbe meno problemi sulla circolazione generale», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Biagini. In ogni caso sarà utilizzata solo la parte centrale della struttura attuale, per ridurre il rischio. A fine anno chiusura del traffico veicolare, per consentire la demolizione del vecchio e instabile ponte. E poi l’installazione di quello nuovo e provvisorio. Un ponte ‘Bailey’ (modello militare adeguato allo stile urbano): «una soluzione obbligata per tempi e costi, non ci sono alternative», ha detto in commissione l’assessore al Bilancio, Gianluca Brasini, illustrando la copertura finanziaria dell’intervento di cui si occuperanno i Lavori pubblici sulla base del referto dell’architetto Daniele Fabbri esaminato martedì scorso in giunta. I costi del ‘Bailey’, che sarà attivato «entro l’inizio della prossima estate», ammontano complessivamente a 1,5 milioni di euro: 800 mila per la demolizione (500 mila sono già a bilancio e verranno integrati coi restanti 300mila) e altri 700 mila da mettere a gara per la costruzione", ilRestodelCarlino (p.7).
Tasse. "Se la Tares non sarà un bagno di sangue per i riminesi rischia però di esserlo per le casse comunali: “Prevediamo infatti nonostante tutto – il timore di Brasini – un’elevata percentuale di insoluti – abbiamo calcolato un 10% - il che significa che verranno a mancare circa 3 milioni di euro sui 32 che dovremmo complessivamente incassare e poi girare allo Stato. Un problema non di poco conto visto che il regolamento della Tares impone che sia l’amministrazione e non più il gestore, quindi Hera, a farsi carico dei mancati introiti”", NuovoQuotidiano (p.3).
"TRC: dopo la ‘vittoria di Pirro’ della sentenza Tar (negata la sospensiva ai cittadini ma lavori ristretti alle aree espropriate) che comporterà verosimilmente spese aggiuntive, arriva la ‘doccia fredda’ di Riccione. Ieri seduta del comitato di coordinamento del Trc (Comuni di Rimini e Riccione, Provincia, Regione, Agenzia Mobilità). Nella riunione sono state assunte, dopo gli annunci a mezzo stampa degli ultimi 100 giorni che però non avevano valore formale, le istanze del Comune di Riccione", ilCarlino (p.7).
Case popolari. "I rappresentati del Comitato V Peep hanno depositato ieri pomeriggio, nello studio bolognese dell’avvocato Antonio Carullo, i mandati dei residenti del comparto per il ricorso al Tar contro il Comune di Rimini. Sono stati ben 1.621 i cittadini che hanno sottoscritto l’opportuna documentazione, in rappresentanza di 875 unità abitative", NQ (p.9). "“Non è vero che non vogliamo pagare, vogliamo pagare il giusto e quanto ci è stato chiesto dal Comune non è certo accettabile”. Il ricorso, come annunciato, riguarderà entrambi gli aspetti della vicenda. Sia dunque quello relativo alla richiesta dei maggiori oneri di esproprio (relativi alla differenza tra quanto il Comune di Rimini dovette sostenere per l’acquisizione delle aree su cui furono costruite le abitazioni e il costo che i concessionari pagarono all’epoca, circa 6-7 mila euro la somma media richiesta ad ogni assegnatario) che quello concernente i parametri di calcolo della quota necessaria a trasformare il diritto di superficie in piena proprietà (diritto facoltativo)".
Sogno olimpico. "A Rimini si riaccende il grande sogno del fuoco olimpico. Intanto, giusto ieri, si è costituito il Comitato “Rimini per le Olimpiadi 2024”. A uscire allo scoperto sono l’avvocato Luigi Gnassi e il dottor Davide Zamagni (per la cronaca in parentela rispettivamente con il sindaco Andrea Gnassi e l’economista Stefano Zamagni, “che però di questa nostra intenzione non ne sanno niente”, assicurano). Al loro fianco si stanno invece già muovendo alcuni imprenditori, impegnati soprattutto sul fronte turistico. Personaggi che però al momento preferiscono mantenere un certo riserbo, aspettando di capire potrebbe essere interessato a far parte della squadra", LaVoce (p.11).
Delfinario, parte la petizione per vedere tornare i delfini a Rimini. Pizzolante prepara un'interrogazione parlamentare. "Voglio raccontare quello che ho visto, sapere quanti uomini sono stati utilizzati, se è stato giusto portare a Rimini, per una azione giudiziaria preventiva, sottolineo preventiva, addetti stampa nazionali, telecamere e fotografi. Voglio sapere inoltre quanto è costata l’operazione e perché si è scelto un acquario a 400 chilometri di distanza, per il trasferimento dei delfini, voglio conoscere il loro attuale stato di salute. Non ce l’ ho con gli agenti e nemmeno con il comando della Guardia forestale di Rimini. Ho rilievi più precisi da fare nei confronti del dott. Stefano Cazora, Commissario capo e Capo ufficio stampa nazionale del Corpo forestale. Il dottor Cazora, quando ancora dovevano iniziare le operazioni di cattura dei delfini, si comportava come un regista in un set cinematrografico", LaVoce (p.15).