Aeroporto, fallimento per Air. Acquafan ai Costa. Pd a congresso con 'regolamento di conti'
Aeroporto. "AERADRIA si è salvata, non Air. Per la società di servizi dell’aeroporto, controllata al 51% da Aeradria, il tribunale di Rimini ha decretato il fallimento. Niente concordato dunque per la società, che era stata messa in liquidazione dalla stessa Aeradria. LA NOTIZIA ha colto di sorpresa ieri Sandro Giorgetti, il noto albergatore (e presidente regionale di Federalberghi), che ha ricoperto in questi anni il ruolo di amministratore di Air… L’ultimo bilancio di Air si è chiuso con un buco di 800mila euro, ma i debiti in realtà ammontano a quasi 2 milioni di euro. «Ma abbiamo ancora crediti da riscuotere, il passivo è inferiore — ricorda l’avvocato Nebbia — Ora comunque è presto per fare valutazioni. Prendiamo atto della decisione del tribunale, leggeremo attentamente le carte per capire i motivi del fallimento». A TERRA, letteralmente, Giorgetti. Il quale era disposto, nel concordato di Air, a metterci del suo, pagando di tasca propria 80mila euro e le spese per la procedura. «Sto passando giornate infernali», confida. Giorgetti è indagato con l’ipotesi di falso in bilancio", ilRestodelCarlino (p.9).
Aquafan cambia proprietario. "Un affare da 40milioni di euro, ma di soldi non ne gireranno molti, anzi. L’affare tra la Valdadige Costruzioni spa e la Costa Edutainment spa, con la prima che cede circa l’82% della Valdadige Futura spa - che a sua volta controlla il 67,5% di Idrorama srl (ovvero il parco acquatico Aquafan) e il 100% di Oltremare srl - e la seconda che acquista il tutto tramite la controllata Parconavi spa, è soprattutto un passaggio di debiti e mutui da pagare", LaVocediRomagna (p.3).
"SOPRALLUOGHI, misure e un business plan. «Il momento è arrivato» dice Paolo Rambaldi. L’Italia in miniatura prepara le valigie. Con l’ufficializzazione dell’acquisto da parte di costa Edutainment dei parchi di Oltremare e Aquafan dalla Valdadige, parte l’avventura del parco riminese. «Ora che il passaggio è ufficiale – premette Rambaldi titolare del parco di Viserba – andremo a lavorare su un progetto di trasferimento. Prima di tutto cercheremo di capire se vi sono le condizioni per portare l’Italia in miniatura a Riccione negli spazi sfruttabili all’interno dell’attuale parco di Oltremare. Faremo a breve dei sopralluoghi»", ilCarlino (p.4).
Spiagge, amministratori romagnoli Pd isolati dai colleghi sul niet alla proposta Baretta, LaVoce (p.11). "Gli amministratori locali riminesi del Pd saranno fischiate le orecchie, ieri mattina tra le 11 e le 13: Maurizio Melucci, assessore regionale al turismo, Andrea Gnassi e Stefano Vitali, rispettivamente sindaco e presidente della Provincia di Rimini, sono stati presi di mira, verbalmente a più riprese, da un’infuocata assemblea nazionale dei balneari nella giornata conclusiva del Sun, il salone di settore. In breve, la contrarietà del Pd locale e regionale alla proposta del sottosegretario Baretta (anch’egli Pd) di sdemanializzazione della parte edificata degli arenili è stata messa in un angolo, come una posizione “isolata e marginale”, ha detto senza timori reverenziali la senatrice viareggina Manuela Granaiola (Pd)".
Ricorsi V peep, fissata udienza al tar. "Hanno ragione a definirlo “uno dei più grandi processi italiani per numero di ricorrenti”. Anche se, forse, processo è una parola grossa. A presentare ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale nella prima udienza fissata per il 17 ottobre prossimo sono infatti ben 1.597 residenti. Ricorrono, come noto, sostenuti dai legali dello studio Carullo di Bologna, contro il Comune di Rimini per gli spropositati pagamenti richiesti relativamente ad oneri di esproprio e riscatto della proprietà. Il Comitato, che parla di “delibera ingiusta e iniqua” si riunisce questo pomeriggio alle ore 18 presso il teatro della Parrocchia della Riconciliazione (divenuta una sorta di quartier generale per i residenti) per un aggiornamento sull’iter del ricorso al Tar. Sarà presente l’avv. Beatrice Belli, in rappresentanza dello studio Carullo, e forse lo stesso professore Antonio Carullo. “All’avvicinarsi della scadenza dei pagamenti - si legge in una nota - la gente è preoccupata e allo stesso tempo determinata ad affrontare questo ricorso: confidiamo tutti nella richiesta di sospensiva dei pagamenti fatta al Tar perché gli abitanti non hanno assolutamente possibilità di pagare le somme richieste soprattutto considerano che si trattava prevalentemente di pensionati”", LaVoce (p.13).
Reti gas. "Il Comune vende le reti del gas a Sgr per 8 milioni e mille euro (i soldi andranno al Piano Fogne), che saranno pagati integralmente alla stipula del contratto di compravendita della partecipazione. E' questa la cifra offerta dalla società che gestisce il gas, mille euro in più rispetto alla base d'asta, per acquistare le reti dell'impianto di distribuzione del gas. Offerta, l'unica peraltro arrivata sul tavolo di Palazzo Garampi, che è stata appunto accettata da Rimini Holding, la società che gestisce tutte le partecipazioni del Comune e detentrice del 50,5% di Servizi città Srl, la società che gestisce le reti del gas. Un 50,5% che ora passa a Sgr, già in possesso del rimanente 49,5%", NuovoQuotidiano (p.4).
Pd a Congresso. Paolo Russomanno è candidato per i renziani e sfiderà Juri Magrini defenestrato dalla giunta provinciale alla notizia della proposta della candidatura in direzione provinciale, LaVoce (p.17). "Rottura interna in casa del Partito democratico, e ai massimi livelli dirigenziali, che porta il sapore del regolamento di conti. Con una decisione fulminea, comunicata alla stampa alle 14, ieri il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali ha revocato le deleghe assessorili a Juri Magrini (Attività Produttive: Agricoltura, Commercio - Valorizzazione Centri Storici, Artigianato, Industria, Pesca - Attività venatoria - Osservatori statistici). In pratica ha cacciato, seduta stante, dalla giunta di corso d’Augusto l’esponente bersaniano-melucciano, il 40enne Magrini che qualche ora prima, lunedì sera in via Beltramelli, era stato lanciato dalla maggioranza del partito nella corsa congressuale alla segreteria provinciale… Che cosa è successo? “Sono rimasto stupito del comunicato del presidente - ci ha detto un Magrini incredulo, ieri pomeriggio al telefono -, mi dispiace, cosa sia successo è una bella domanda… Una cosa di questo tipo si poteva tranquillamente evitare. Io ho scoperto solo nel tardo pomeriggio di ieri (lunedì per chi legge, ndr) che lo statuto del Pd prevede questa incandidabilità, per un assessore, alla carica di segreteria del partito. La prima persona a cui l’ho detto è stata mia moglie, subito dopo ho cercato Vitali al telefono, più volte, ma lui non mi ha mai risposto. Si fa fatica a parlare con chi non vuole rispondere… Poi nella serata in direzione, ho comunicato che mi sarei dimesso”. Ma lei al momento non è ancora formalmente candidato alla segreteria Pd… “Infatti - conferma Magrini -, ho cominciato a raccogliere le firme, avrei rassegnato le dimissioni allo scadere dei termini della presentazione della candidatura, venerdì. Ho subito sgombrato il campo da eventuali equivoci. Ora spero che questa vicenda si archivi in breve tempo e si torni a parlare in modo costruttivo”. Sempre per la cronaca, Magrini è rimasto senza stipendio (da assessore provinciale aveva un’indennità di circa 2mila euro mensili): “quando ho cominciato a fare l’assessore ho interrotto il rapporto professionale che avevo”".
"La vera ragione della giocata d'anticipo è un'altra: “Non posso nascondere –continua Vitali - la mia personale perplessità per l'annuncio di dimissioni da assessore provinciale avvenuto poche ore fa in una segreteria di partito piuttosto che precedentemente comunicata all'Ente amministrativo rappresentato, dimostrando scarsa chiarezza circa il ruolo dell'istituzione e quello del partito". Non solo una questione di forma ma di sostanza. Dicono i bene informati che dell'intenzione di candidarsi alla segreteria del partito, nonostante le indiscrezioni giornalistiche, Magrini non abbia mai proferito parola con Vitali. Che appunto non l'ha presa bene. L'ingresso di Magrini in giunta provinciale, tra l'altro, fu il frutto dello “scambio”, cui Vitali si rese disponibile, in epoca di formazione della giunta Gnassi: nella squadra del sindaco entrò l'allora assessore provinciale Jamil Sadegholvaad e Magrini, già assessore comunale con Ravaioli, passò in Provincia. Per la proprietà transitiva, c'è da dubitare che il voto di Vitali e Gnassi, al congresso, vada all'ormai ex assessore", NQ (p.7).
"Nei giorni scorsi, fino all’ultimo, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha tentato di far saltare la candidatura di Magrini, spinta dalla Petitti, da Tonino Bernabè e dagli altri cuperliani. Che tra Gnassi e Magrini non corra buon sangue, è noto. Il secondo, per Gnassi, rappresenta quell’ala del partito con cui è da tempo in attrito, quei ‘bersaniani’ di ferro da cui il sindaco si è smarcato da tempo, insieme a Vitali, legatissimi alla figura di Maurizio Melucci. Gnassi ha provato fino all’ultimo a giocare la carta di Fabio Galli. L’assessore provinciale al Turismo è stato corteggiato sia dai renziani che da altri, nel partito. Gnassi e Vitali hanno provato a convincerlo, ma Galli ha ribadito il suo ‘no’. A quel punto i due hanno ritirato fuori il nome di Giorgio Pruccoli, ma il sindaco di Verucchio non metteva d’accordo tutti. E quando è stato chiaro che Magrini si sarebbe presentato in ogni caso, i renziani hanno ribattuto con un loro candidato, pressati anche dai coordinatori regionali. Già, ma chi candidare? Zerbini e Belluzzi sono stati i primi «a fare un passo indietro», nella ricerca di un nome di ampie convergenze, poi lunedì ha fatto un passo indietro anche Morolli per lasciare spazio al cattolichino Russomanno. Una scelta di campo: i sostenitori di Renzi sono più radicati proprio tra Cattolica e la zona della Valconca", ilCarlino (p.6).
La Camera di commercio dà il la il percorso per il rinnovo delle cariche, LaVoce (p.17).