V peep, il tar revoca decreti ingiuntivi. Il Pd alle prese con la vittoria di Renzi: la rivincita di Gambini. Alberghi: c'è chi lascia e chi raddoppia
V peep, il Comune continua a perdere. “È di questi giorni infatti l’ultima sentenza del giudice, dottoressa Benedetta Vitolo, che ricalca le precedenti della dottoressa Maria Egle Polchi, ovvero accoglie la prima eccezione sollevata dagli assegnatari del Peep in causa con il Comune e conferma che il giudizio non spetta al tribunale ordinario ma al tribunale amministrativo di Rimini. Ma non solo. Revoca tutti i decreti ingiuntivi ottenuti dal Comune per richiedere i maggiori oneri di esproprio agli assegnatari (una settantina in tutto, i ricorrenti sono 18 circa)”, LaVocediRomagna (p.9).
Alberghi in tempi di crisi: c’è chi chi chiude, ma anche chi raddoppia le stelle. “Sono una quarantina le cessioni di alberghi registrate in questo duro inverno di crisi, più o meno in linea con lo scorso anno. E già questa, con i tempi di magra a cui ci stiamo abituando, potrebbe essere una buona notizia. Ma c’è di meglio. A confermarlo è Patrizia Rinaldis di Aia (Associazione Italiana Albergatori) che, pur non nascondendo le difficoltà vissute dal mondo imprenditoriale riminese, assicura che siano ancora tanti gli intraprendenti, quelli che non mollano. “C’è gente che ci scommette ancora - spiega Rinaldis - che crede nel turismo romagnolo e vuole valorizzarlo”. E fa un elenco di buone notizie. La prima è quella del “Princier” (principesco in francese) l’albergo di Marcello De Sanctis, un hotel extralusso (4 stelle superior) con 10 suite da sogno, sul lungomare di Viserba. L’albergo aprirà a gennaio”, LaVoce (p.11). “Prima ancora di mettersi in moto il turista viaggia su Internet. E on-line organizza le sue vacanze. A partire dalle prenotazioni, che nel corso dell’ultimo anno stanno registrando un’impennata. Più 40% (tra gennaio e ottobre 2013, rispetto al 2012), stando ai dati messi in fila da Cristiano Quadrelli, titolare di Iper. Net (azienda nata nel 1995 per favorire lo sviluppo informatico degli alberghi), attraverso il sistema “iperbooking”. Dati estrapolati da un campione di alberghi tra Cattolica e Cervia, da cui traspare anche un identikit del nostro turista. In media il soggiorno richiesto si attesta sui 5,21 giorni, per un importo di 821 euro. Ma attraverso il “iperbooking” è filtrata anche una prenotazione da 8.505 euro, la più costosa. Quella più lunga? 28 giorni. La maggiorparte dei clienti che puntano su Rimini comunque continua a prendere in considerazione la classica settimana”.
Primarie Pd, due giorni dopo si continua a commentare con lo scontro tra Gnassi e Melucci. “«Renzi ha lanciato un messaggio alla classe dirigente diffusa del nostro Paese, che ha bisogno di una sterzata perché non riesce più a rappresentare chi dovrebbe. E questo vale anche per l’Emilia Romagna, che ha bisogno di riprendere un percorso di forte trasformazione. Un nuovo approccio per trasformare le città, senza consumare il territorio; per costruire scuole, senza aver paura di dialogare con i giovani che operano nelle cooperative del sociale. Un percorso che guarda alla green economy, che considera il turismo come un’industria»: è un passo del commento del sindaco Andrea Gnassi al risultato delle primarie Pd. Ma il richiamo alla Regione a rinnovarsi, non è andato giù all’assessore al turismo regionale Maurizio Melucci: «Gnassi - dichiara alle agenzie - è stato consigliere regionale per 10 anni, quindi conosce bene le politiche di questa Regione e sa quanto l’Emilia-Romagna sia attenta a temi importanti come quello del consumo del territorio»”, scrive LaVoce (p.12) che, inoltre, intervista il coordinatore dei renziani Paolo Russomanno (p.13). “Abbiamo già detto parole molto chiare in occasione delle elezioni della segreteria provinciale, le partecipate sono uno dei punti sui quali la «nuova versione» del Pd. Si dovranno calare le scelte del partito nei vari territori, ma è certo che ci vorrà un’azione molto drastica sui costi indiretti della politica, a partire dagli enti di secondo livello e dalle aziende. Proporremo l’apertura di un dibattito al proposito nella direzione provinciale del Pd, quanto prima”, spiega il consigliere cattolichino pur confermando la collaborazione con Juri Magrini.
“ORA VOGLIONO tutto. Gli elettori renziani hanno preso a ceffoni la nomenklatura del Pd riminese. Hanno battuto la vecchia guardia che si era schierata, più o meno compatta, con Cuperlo. A Rimini il sindaco di Firenze ha stravinto, conquistando il 74,7% delle preferenze. In alcuni comuni è riuscito a sfiorare il 90%. In Emilia Romagna, Renzi ha fatto meglio soltanto a Forlì (77%) e a Cesena (79,1%). Con un risultato così, inevitabile che non si scateni il terremoto in via Beltramelli. Gli equilibri di potere non cambieranno solo nel partito, ma anche nella scelta dei candidati sindaci. Il coordinatore del comitato pro Renzi, Alessandro Belluzzi, lancia segnali chiari. «Non accetteremo strapuntini, non faremo mediazioni. Noi dobbiamo rendere conto a oltre 16mila riminesi che ci hanno accordato la fiducia, non possiamo accontentarci di cambiamenti che siano soltanto di facciata». Tradotto: la linea, e gli uomini, ora li dettano i renziani. E lo scacchiere, per quanto ancora completo, va già delineandosi. A Santarcangelo la vittoria schiacciante di Renzi, quando buona parte della direzione Pd aveva fatto la campagna pro Cuperlo, rafforza la posizione dell’ex sindaco Mauro Morri… Complicata la situazione a Riccione. Molti dei possibili candidati finora sono stati proposti dall’area Civati, vedi l’ex assessore Morena Cevoli. Civatiano è anche l’attuale sindaco Massimo Pironi (nella foto grande con Melucci). Ma Civati a Riccione ha conquistato solo il il 16,6%, e i renziani, forti del loro 73,9%, faranno la voce grossa”, ilCarlino (p.5). “Diverso il discorso per Bellaria. L’uomo di punta dei renziani è Marco Borroni, ma si vuole evitare di bruciarlo nella sfida quasi impossibile contro Enzo Ceccarelli, sindaco uscente del centrodestra. A Verucchio la sfida è a tre: l’assessore provinciale Stefania Sabba, Christian Maffei e Alex Urbinati, ma la prima, che gode dell’appoggio dei renziani, è in pole position. Lanciatissima per la candidatura a sindaco anche Claudia Montanari. Il vice sindaco di San Giovanni, renziana di ferro (è tra i delegati che andranno a Roma), è già data come l’erede di Domenico Bianchi, ma non è escluso che debba vedersela con un altro renziano, l’assessore Nicola Gabellini. I renziani guardano oltre il 2014, e stanno spingendo perché sia l’assessore comunale di Rimini Roberto Biagini il futuro consigliere regionale”.
IlRestodelCarlino (p.4) intervista l’ex senatore del Pc Sergio Gambini. “«Un po’ mi rivedo in lui — racconta Gambini — Anche a me è capitato di essere considerato più una minaccia che una risorsa per il partito»… La netta affermazione di Renzi cambierà gli equilibri anche a Rimini? «La discontinuità dovrà essere netta. Il segretario Magrini si è speso per una mozione che ha raggiunto a fatica il 12 per cento. Credo che sia motivo di riflessione seria e di autocritica»”. “Cosa farebbe se fosse Magrini? «Credo che dal partito nazionale arriverà una sterzata decisa, ma spetterà a al segretario interpretarla a livello locale. Qualche idea ce l’avrei...». A cosa allude? «Al silenzio agghiacciante del Pd sulla questione dell’aeroporto. Bisogna cambiare pagina, essere una forza di governo alternativa a se stessi. Occorre fare piazza pulita di vecchi comportamenti e delle vecchie logiche del Pd»”. “Neppure Melucci è suo ‘nemico’ politico? «Non voglio personalizzare. Faccio solo un esempio: nel 2011 proposi una sorta di codice etico per gli amministratori. Era un patto con i cittadini. Bene, questo tentativo fu irriso da chi allora era in campagna elettorale. Gnassi quell’allora vinse le elezioni, ma con il peggior risultato nella storia di Rimini. Questo per far capire che lo scollamento tra il gruppo dirigente e la base era evidente da tempo»”.
Vitali mette nero su bianco su Facebook la sua dichiarazione di autorottamazione. “Ha votato per Renzi ma non l'ha gridato ai quattro venti. Ora che Renzi ha vinto («ma di una vittoria così netta mi sono sorpreso anch'io») il presidente della Provincia Stefano Vitali indossa la divisa del rottamatore. E si auto-rottama. Sulla sua bacheca Facebook ieri Vitali ha “affisso” alcuni «post it riminesi» in cui lancia le sue idee e proposte. Intanto: «scegliere una nuova classe dirigente a livello locale quantomeno tra i 21.858 votanti di ieri». E ancora: «pretendere dai 100/200/500 ‘addetti ai lavori’ (me compreso) di fare un passo indietro per farne fare uno in avanti a chi ha forza, idee, coraggio, età, pensa in maniera diversa, non teme di mettere in discussione santuari che di intoccabile ormai non hanno neanche più il nome»”, NuovoQuotidiano (p.3).