Primarie Pd, stravince Renzi e Civati sorpassa Cuperlo. Economia in recessione, occupazione in calo del 10 per cento. Boom di vendite in libreria per il racconto di Natale del vescovo Lambiasi
Primarie Pd, Renzi batte i renziani (e sbaraglia gli avversari con oltre il 70 per cento dei voti) è il commento di Carlo Andrea Barnabè in prima su ilRestodelCarlino. “Matteo Renzi si prende tutti e 27 i Comuni della provincia. In alcuni casi le percentuali sono quasi bulgare e superano abbondantemente l’80 per cento fino a sfiorare il 90. Il sindaco di Firenze conferma gli ottimi risultati ottenuti in Valconca nel 2012 nella sfida persa contro Bersani. E proprio dalla Valconca arriva il risultato più alto per Renzi: a Montegridolfo il nuovo segretario del Pd ha ottenuto l’86,9 per cento delle preferenze. Superate al fotofinish Gemmano con 85,3 e San Giovanni con 85,1”, (p.2), ma la vera sorpresa a Rimini è Civati che batte Cuperlo quasi dappertutto. “Ai cuperliani non resta, dopo la sconfitta, che rendere onore al rottamatore. «Renzi è un leader riconosciuto, la gente l’ha votato perché vede in lui il futuro premier, e questo ha pesato — ammette l’on. Emma Petitti, cuperliana di ferro — Delusa? No, la scelta è stata netta». «Chi ha scelto Renzi — aggiunge l’assessore regionale Maurizio Melucci — ha puntato a una figura di rottura. La gente che l’ha votato ritiene che con lui possa arrivare il cambiamento». Ma la vittoria di Renzi, assicura il segretario provinciale Juri Magrini, altro cuperliano come la Petitti e Melucci, «non stravolgerà gli equilibri del partito nel Riminese. C’è già tra me e Paolo Russomanno (il renziano che l’ha sfidato nella corsa alla segreteria) una forte collaborazione, e questa continuerà». LE COSE invece ora cambieranno sicuramente nel Pd, anche a livello riminese. Il primo a dirlo è il presidente della Provincia Stefano Vitali: «Il Pd ieri ha dimostrato di essere, nonostante gli acciacchi, l’unica forza politica democratica. La vittoria di Renzi la dice lunga sul sentimento verso chi ha gestito il partito fino a oggi. Il trionfo del sindaco di Firenze impone una rivoluzione nel partito a tutti i livelli, dal nazionale al locale». Mettono le mani avanti ora anche Paolo Russomanno, Alessandro Belluzzi, Mattia Morolli e Samuele Zerbini, i quattro renziani della prima ora”, (p.3).
“Su scala regionale, si sono contati 97.095 votanti, 96.801 i voti validi: quando lo spoglio era di 270 seggi su 905, Renzi aveva il 72,6%, Cuperlo il 14,4%, Civati il 13%. A Rimini addirittura Cuperlo ha subìto l’onta del sorpasso da parte di Civati: su 21.858 votanti, 21.783 voti validi, Renzi ha avuto uno strepitoso 74,8% (16.287 voti), Civati il 13,2% (2.877), Cuperlo al palo con un misero 12% (2.619). In pratica è successo che una folla di cuperliani (cioè bersaniani) che avevano votato per la segreteria provinciale il “loro” uomo Juri Magrini, alle primarie di ieri hanno cambiato cavallo riversando i propri suffragi su Renzi”, LaVocediRomagna (p.6). “Ecco i dati finali: Matteo Renzi 11.420 (72,66%),Gianni Cuperlo 2.405 (15,30%), Giuseppe Civati 1.893 (12,04%). Imola (Renzi 5.809; Cuperlo 1.249; Civati 948; affluenza 8.155), Borgo Tossignano (Renzi 255; Cuperlo 28; Civati 24; affl. 305), Casalfiumanese (Renzi 390; Cuperlo 59; Civati 53; affl. 503), Castel del Rio (Renzi 148; Cuperlo 16; Civati 13; affl. 177), Castel Guelfo (Renzi 369; Cuperlo 42; Civati 48; affl. 459), Castel San Pietro (Renzi 1.950; Cuperlo 383; Civati 441; affl. 2.794), Dozza (Renzi 416; Cuperlo 83; Civati 54; affl. 555), Fontanelice (Renzi 220; Cuperlo 7; Civati 27; affl. 255), Medicina (Renzi 1.297; Cuperlo 432; Civati 183; affl. 1.915), Mordano (Renzi 505; Cuperlo 89; Civati 76; affl. 676)”.
Imprese. “A picco il numero delle aziende, dei contratti di lavoro, delle imprese avviate dai giovani. Crollano, letteralmente, i finanziamenti concessi dalle banche alle aziende. A crescere sono solo la cassa integrazione e il tasso di disoccupazione, che visto l’andamento dei primi nove mesi a Rimini dovrebbe attestarsi, a fine anno, intorno all’11,8%, decisamente più alto rispetto alla media regionale (8,9%) e non distante da quella nazione (12,2%). GLI ULTIMI DATI elaborati dalla Camera di commercio di Rimini non lasciano spazio a dubbi. L’economia riminese è ancora in forte recessione, e se anche si vedono timidi segnali di ripresa per il prossimo anno, il 2014 sarà ancora un anno durissimo. L’occupazione è una delle voci che preoccupano di più. «Da gennaio a settembre le persone che hanno firmato almeno un contratto di lavoro nel Riminese — osserva il presidente di Camera di commercio, Manlio Maggioli — sono state 52.885, il 9,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2012». Calano i lavoratori, crollano i contratti: si sono fermati a 78.186, contro i 90.572 dell’anno scorso. Il turismo si conferma il settore che fornisce maggiore occupazione. Nel 2013 ha garantito il 53% dei nuovi contratti di lavoro (ma lo scorso anno era stato il 53,8%). E’ invece il manifatturiero il settore più in crisi, con un calo occupazionale del 28,1%, seguito dal commercio (-19.1%) e a ruota dalle costruzioni (-18.8%). Insieme alla forte diminuzione dei posti di lavoro, è esplosa letteralmente la cassa integrazione. Tra gennaio e settembre le ore autorizzate risultavano già quasi 7 milioni (6 milioni e 828mila per la precisione), con un aumento del 13,1%. In particolare l’aumento è dovuto alla cassa integrazione straordinaria (+7,3%) e a quella in deroga (+31%). «E a Natale molte imprese faranno fatica a pagare le tredicesime», osserva Salvatore Bugli, direttore Cna e vice presidente della Camera di commercio”, ilCarlino (p.8). Ma c’è anche chi i dipendenti li premia.
Successi editoriali. Boom di vendite per il vescovo Lambiasi e le storie raccontate dall’asinella Natale. “A pochi giorni dalla sua uscita il libro di Natale ha già fatto il giro d’Italia, bruciando in appena un settimana la prima tiratura di 2mila copie, tanto che l’editore ilPonte Rimini ha dovuto ristamparne altre 1.500. Mons. Lambiasi ha deciso di donare il ricavato della vendita del volume per aiutare i disoccupati”, ilCarlino (p.8).