Aeradria, la corte d'appello congela il ricorso. Asili senza liste d'attesa. Spese pazze in Regione: Melucci, ma quanto mi costi? Minarelli spiega l'acqua pubblica
Aeroporto, "la Corte di appello di Bologna ha deciso di rinviare a mercoledì 19 marzo il ricorso contro il fallimento di Aeradria, presentato dalla Spa e dai creditori dello scalo (51 in tutto). Il presidente del collegio, Fabio Florini, prima di assumere la tanto attesa decisione, vuole dare tempo al curatore fallimentare di chiudere le trattative in corso per i nuovi voli. Con- tratti che dovrebbero essere sottoscritti entro il 18 marzo", CorriereRomagna (p.7).
"SULLA stagione estiva del ‘Fellini’ pesa l’incertezza sul fallimento. Se il crac venisse confermato, il piano dei voli si complicherà notevolmente. A oggi però tutte le compagnie che hanno volato nell’estate 2013, compresa la Air Berlin con i voli dalla Germania, la Finnair con i collegamenti da Helsinki, la Thomas Cook con i voli dal Belgio, in linea di massima hanno confermato i loro piani su Rimini. Ci sono richieste anche da parte di altri vettori, assenti dal ‘Fellini’ nel 2013. Discorso diverso per le compagnie russe: per ora restano a Rimini, ma vogliono garanzie precise sulla liquidità dell’aeroporto", ilRestodelCarlino (p.9).
Asili e liste d'attesa. "Le iscrizioni si sono chiuse ieri e, a partire dal prossimo anno scolastico, il numero di bambini nelle scuole diminuirà: si sono iscritti 60 bambini in meno nelle scuole dell’infanzia e 85 al nido. Una tendenza che però era già in atto da qualche anno. Già lo scorso per la prima volta nel Comune la lista d’attesa al nido si è praticamente azzerata se si conta la fascia di bambini più grandi. I motivi sono da ricercarsi nella crisi, soprattutto per quel che riguarda i nidi, che hanno i costi più elevati (diverse centinaia di euro al mese), ma anche nella scuola dell’infanzia, dove il carico economico è rappresentato più che altro dai buoni pasto (in genere girano attorno a cento-centocinquanta euro al mese). Ma a preoccupare di più è la scuola dell’infanzia cui vanno bambini dai 3 ai 5 anni in una età in cui la necessità di attivare percorsi pedagogici e inserimenti sociali è particolarmente importante", Corriere (p.11).
Spese pazze in regione. "I VIAGGI sono il suo pane quotidiano. E non solo per il suo ruolo di assessore regionale al Turismo. Perché Maurizio Melucci macina chilometri in quantità a giudicare dalle spese per viaggi di servizio e missioni: nel 2013 l’assessore riminese è ‘costato’ 75.232,29 euro. In pratica 206 euro al giorno. «Prevalentemente sono le spese per le mie trasferte a Bologna e Roma — precisa Melucci — Mi muovo quasi esclusivamente in treno: per l’abbonamento Rimini-Bologna in prima classe pago 260 euro, mentre i biglietti per le missioni romane vengono acquistati direttamente dalla Regione. A questo si aggiunge il prezzo di qualche taxi. Voglio comunque precisare che non si tratta di rimborsi». Ma conti alla mano, la strada per arrivare a 75mila euro è piuttosto lunga. «Il capitolo di spesa più consistente sarà sicuramente quello della auto con autista — prosegue l’assessore regionale — Per le iniziative promozionali in giro per la regione abbiamo a disposizione questo servizio. E si tratta di viaggi e missioni documentate. L’anno scorso credo di non essere mai stato neppure all’estero...». MA ALL’INTERNO del capitolo di spesa ci sono anche altre voci. Come quella per vitto e alloggio durante le missioni. «E in questo caso spendo ancora meno — puntualizza Melucci — Non mi piace dormire in albergo e quindi se posso torno sempre a casa. Quanto a pranzi e cene, la media dei miei pasti non supera i 20 euro. Non frequento certo grandi ristoranti»", ilCarlino (p.3).
Ottomarzo, "il cartellone è ricchissimo: mostre, concerti, convegni, camminate, spettacoli. Su quasi tutto il territorio provinciale. Ricordiamo a Rimini la camminata dell’8 Marzo, con ritrovo in piazza Cavour (ore 15). Sempre a Rimini (Sala dell’Arengo dall’11 al 19 marzo) si segnala l’iniziativa proposta da Uisp e Comune. La mostra “Contro le regole, gay e lesbiche nello sport”. Un simbolo che ha assunto un valore ancora maggiore dopo le polemiche che hanno accompagnato le Olimpiadi di Sochi", Corriere (p.8).
Caso Funelli, i conti. "dirla tutta il presunto danno erariale contestato dalla Corte dei Conti in relazione al contratto con cui è stato assunto il capo di gabinetto Sergio Funelli ammonta a quasi 200mila euro. Con precisione 65.300 è la cifra di cui sono chiamati a rispondere al 50% il sindaco Andrea Gnassi e il segretario generale Laura Chiodarelli e al 50% gli assessori (assente quel giorno il vice sindaco Gloria Lisi) che hanno approvato la delibera con cui è stata istituita la figura del capo di gabinetto. In più al sindaco e al segretario generale vengono contestati ulteriori 133.110 euro per oneri retributivi non dovuti, visto che l’inquadramento stabilito prevede quel titolo - la laurea - che il prescelto, Funelli, non ha mai conseguito", LaVocediRomagna (p.13).
Acqua pubblica, LaVoce intervista Edolo Minarelli (p.3). "Perché stiamo tornando indietro sul fronte della gestione idrica? Lo abbiamo chiesto a Edolo Minarelli. “È l’effetto” spiega “di un movimento di idee, che si sta diffondendo anche in Europa, a favore dell’acqua pubblica. E un dato culturale: acqua pubblica”. Cosa non va in questo? “In linea di principio nulla. Ma c’è un processo contraddittorio in corso che è pericoloso nel momento in cui si cerca di spendere bene il poco denaro che c’è, e l’idea che possano nascere di nuovo centri di spesa e nuove società non mi lascia tranquillo dal punto di vista del controllo delle risorse, sempre più scarse, e del merito della gestione. E se da vari punti di vista Rimini è un’eccellenza, sia per la progettazione in corso (PSBO) che per i successi sulla differenziata, altrove non sta accadendo lo stesso. E ora c’è una spinta a fare una gestione “in house” che non potrà che ripetere la storia delle vecchie municipalizzate, che è stata è anche una storia molto positiva...”. Ma non sembri troppo ottimista... No, anche perché secondo me è molto più efficace un’altra strada, quella che dovrebbe portare i Comuni fuori dal controllore Atersir, uscendo dal ruolo consociativo di controllori che si controllano, e fare una nuova autority regionale, mantenendo invece le partecipazioni nelle multiutility più che puntare tutto su gestioni casalinghe”".