GALLI, LA GIUNTA STA CON RAVAIOLI: “HA SCELTO DI DARE A RIMINI UN TEATRO UTILE”
Teatro Galli. Anche l’amministrazione vuole dire la sua perché “non ha senso – è scritto nella nota inviata alla stampa - parlare del cospicuo peso specifico che Rimini intende assumere nelle politiche culturali non solo territoriali ma regionali e nazionali, se non lo si associa ad interventi come quello del Galli o del Fulgor o del FAR o del completamento della cittadella universitaria”.
La giunta si affretta a precisare che tra i suoi “primi atti” si possono annoverare “due delibere, la 305 e la 306 dello scorso novembre, con le quali si è voluto dare sostanza concreta al piano già in atto di recupero e restauro del teatro cittadino, specificando alcune caratteristiche che il ‘nuovo Galli’ dovrà avere”, un elemento vitale di promozione culturale indipendentemente dalle attività che in esso possono essere programmate.
Nella mente degli amministratori il Galli è un luogo versatile e ciò sarà possibile grazie alla “scelta originaria che è stata fatta dalla precedente Amministrazione allorché ha scelto di dare a Rimini un teatro utile oltre che alla memoria sulla base del rispetto dell’idea polettiana alla nuova funzione della città nel terzo millennio”.
Rispetto alla segnalazione presso la Corte dei Conti “siamo convinti che, quando i magistrati avranno la possibilità di valutare nel suo complesso la questione - la quale, va ricordato, ha riguardato più Amministrazioni nell’arco del tempo e che ha visto addirittura l’intervento diretto dell’allora Ministro dei Beni Culturali Vittorio Sgarbi - il tutto si concluderà positivamente”.
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