Rimini | Bilancio 2014, Giudici: Censurato chi ha fame
Il bilancio 2014? Non tiene conto dei dati di peggioramento delle condizioni economiche della popolazione. Ecco perché il capogruppo di Ncd Eraldo Giudici oggi in consiglio comunale a Rimini proporrà un emendamento: "L’amministrazione comunale, per fronteggiare le necessità primarie di un numero sempre più considerevole di cittadini, nell’attuale persistente periodo di crisi economica, che investe soprattutto le fasce più deboli della popolazione sostiene sussidiariamente la raccolta di generi alimentari non deperibili, in collaborazione con le associazioni del terzo settore, alla luce delle sempre maggiori richieste di enti caritativi e famiglie bisognose".
La mossa di Giudici parte dall'analisi del rapporto sulle povertà della Caritas diocesana. Sono 7.455 le persone incontrate nel 2013 nei vari centri di ascolto, 430 in più rispetto al 2012, in 1.950 hanno minori a carico, per un totale di 3.547 bambini in stato di povertà. Delicata è la questione dei minori rimasti in patria senza genitori: circa 1.200 quelli delle famiglie incontrate in Caritas, cita Giudici.
Preoccupano anche le condizioni degli anziani (aumentati del 65% gli utenti tra i 65 e i 74 anni, del 56% quelli sopra i 75 anni) e di chi è costretto a dormire in strada (2.444 nel 2013, +4%). E crescono anche le difficoltà di chi non sa con che soldi fare la spesa per mangiare. "La mancanza di reddito ha reso più difficili anche le spese alimentari: 100 in più, in un anno, le famiglie che hanno chiesto pacchi viveri", 22.025 quelli consegnati dalle Caritas riminesi a fronte dei 20.098 del 2012. Oltre 71mila i pasti serviti a 2.765 persone (cui si aggiungono i 54mila pasti della Mensa dei Frati di Rimini), molte delle quali tornate più volte. Raddoppiate in un anno le docce (8.148 per 1.140 utenti), 889 le persone ospitate per 10mila notti contro le 7.400 del 2012.
"Forse che il sindaco ritenga controproducenti i dati di una “città che soffre”? Noi riteniamo occorra tenere conto anche dei fattori drammatici, per governare bene la nostra città, che vorremmo accogliente, e in cui possa permanere la speranza di una vita dignitosa", spiega in conclusione Giudici.