Rimini | Balneare italiano più costoso d'Europa? Non a Rimini, dice il sindaco Gnassi
Il sindaco di Rimini non ci sta. Se apre le pagine dei giornali al mattino, come gli è successo oggi, e legge che "dati Eurostat 2013" "indicano le vacanze balneari del Belpaese fra le più care d’Europa, addirittura del + 10% rispetto alle medie europee", Andrea Gnassi risponde. "Va detto con forza che Rimini è una destinazione fortemente competitiva. Ma non solo sul fattore prezzo che è rimasto invariato negli ultimi due anni e sfido qualunque istituto a dire il contrario. Proprio nei giorni scorsi, insieme ai rappresentanti delle associazioni degli operatori turistici, ho fatto il punto su questo, avendo conferma che in spiaggia come in hotel, le tariffe dal 2012 a Rimini non abbiamo subito variazioni in aumento. E partendo già da uno storico livello di assoluta competitività su questo fronte, essendo la Riviera riminese la migliore nel Paese nel rapporto qualità/prezzo".
A viziare il mercato, secondo il sindaco, sono da un lato i voli low cost "capaci di far diventare destinazioni turistiche località che turistiche non sono", dall'altro le offerte last minute "capaci di convincere gli Italiani che sia sempre possibile prenotare sotto data, a condizioni favorevoli. E poi la spasmodica ricerca di comparazioni per soggiorni al risparmio e all inclusive".
Più in generale le pagine dei giornali oggi, comunque, offrirebbero nulla di nuovo secondo il primo cittadino riminese. "Ogni volta che si parla di turismo italiano in Italia, vengono messi in luce pressoché esclusivamente gli aspetti negativi. Da una parte ci sono certamente i difetti, le storture, le farraginosità, i ritardi di un sistema Paese da riformare profondamente ma dall’altra non si può non notare come sussista quasi un riflesso pavloviano ad accanirsi su uno dei principali asset industriale italiano, versione nostrana del segarsi il ramo su cui si sta seduti. Ma non si risolvono i problemi del turismo nazionale dando corpo e voce alle sole critiche".
Il sindaco sottolinea come Rimini sia "forse l’unica destinazione balneare d’Italia che, anche in questa difficile estate turistica, si è dimostrata capace di far vivere ai proprio ospiti un senso di socialità diffusa, di “comunità”. Il successo di una destinazione, tanto più nei nuovi scenari della competizione globale, dipende prevalentemente dalla capacità di affermare la propria identità, avendo presente che l’evoluzione della domanda è sempre più spinta dalla ricerca di motivazioni autentiche, di esperienze e di relazioni vere, di coinvolgimento emozionale. In un clima che oscilla tra depressione e speranza, Rimini propone al Paese un messaggio opposto rispetto alla paura, alla fobia autolesionista, al traccheggiare, a richiudersi su se stessa: tra investimenti strutturali (hardware) e eventi (software), la nostra città è tra le poche a guardare al futuro partendo dal quotidiano. E tutto questo, ripeto, non deragliando di un millimetro dalla nostra capacità di presentare un’offerta complessiva insuperabile per rapporto qualità/prezzo".