18_04_2012 | EVASIONE, LOMBARDI ATTACCA PETITTI: “LE SUE ESTERNAZIONI RADICAL CHIC DEI SALOTTI TELEVISIVI”

Mercoledì, 18 Aprile 2012

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EVASIONE, LOMBARDI ATTACCA PETITTI: “LE SUE ESTERNAZIONI RADICAL CHIC DEI SALOTTI TELEVISIVI”


“Non posso non intervenire”, entra così il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi nella bufera Pizzolante, reo di alcune dichiarazioni poco ortodosse sul delicato tema dell’evasione, un “tema spinoso, ma se ogni pretesto è buono per fare polemica strumentale non usciremo dalla demagogia e non risolveremo i problemi dell’Italia”.


Capisce Lombardi i sindacati “che difendono in maniera corporativa una parte precisa e ben identificata della società, o dell’estrema sinistra che per giustificare il proprio ancoraggio ad un modello di società comunista fallito in ogni angolo del mondo, deve necessariamente inventarsi dei nemici”.


Quello che il consigliere regionale del Pdl fatica a mandar giù sono le reazioni politiche, “esternazioni radical chic dei salotti televisivi”. Al centro del bersaglio il segretario provinciale del Pd Emma Petitti è rea di non tener “conto di quanto gli artigiani, i commercianti, i professionisti, insomma le così dette partite IVA dicono quotidianamente” perché la verità, alla fine della fiera, accanto al giusto sentimento diffuso di irritazione verso l’evasione “è altrettanto vero che in una cospicua fascia sociale di piccoli imprenditori la percezione di un fisco che uccide la loro impresa c’è ed il fatto che nel nostro Paese si voglia recuperare in poco tempo abitudini sbagliate ma tollerate per decenni, rischia di ‘ammazzare il somaro’”.


Non è dunque né inopportuno, né disdicevole, anzi fondamentale “distinguere tra chi non paga le tasse e vive nel lusso e chi, come quell’imprenditore veneto non potendo pagare le tasse perché il suo cliente (lo Stato) non gli paga i crediti, si è visto pignorare tutti i beni aziendali da Equitalia ed è stato costretto a chiudere, mandando a casa 80 dipendenti”.


Lombardi chiama quindi alla responsabilità le forse politiche che in tempi di crisi e in un contesto di delegittimazione politica “dovrebbero essere più attente nei giudizi e muoversi più cautamente, lasciando il populismo e la demagogia a chi ne sta facendo uno strumento, non di verità ma di lotta politica”.


Il centro destra non è dalla parte degli evasori, Lombardi definisce una “favola che il centro destra sia dalla parte degli evasori”, “una bufala clamorosamente smentita dai fatti”. Perché “il governo Berlusconi ha recuperato dalla lotta all’evasione più del doppio di quanto non abbia fatto il governo Prodi. Lo stesso Berlusconi fra gli imprenditori italiani, è quello che ha sempre pagato più tasse. Tutti i meccanismi di controllo messi in campo dalla Agenzia delle Entrate e sanzionati da Equitalia, risalgono più al ministro Tremonti che al governo Monti”.


Dunque il centro destra può parlare di evasione e può anche notare una “pressione fiscale eccessiva”, “un clima di terrore fiscale che non aiuta l’economia e di persone che si trovano di fronte al dilemma se pagare le tasse o chiudere l’azienda, senza essere tacciati di collusione con gli evasori” perché “anche il dovere di dare voce a tutta la società e non solo ad una parte”.