Rimini | Economia, Rimini 15esima tra le province più colpite dalla spending review
Nella graduatoria stilata dal Sole 24 ore sui gli effetti di sette anni di spending review (dal 2007 al 2013) Rimini risulta al 15esimo posto tra le 103 province più colpite dalla crisi. Tra i dati più significativi per la capitale della riviera si trova la contrazione dei consumi con un sesto posto tra le province in cui si è registrata la contrazione maggiore nella spesa per beni durevoli, mobili, elettrodomestici, informatica.
Se nel 2007 una famiglia a Rimini spendeva 1.198 euro, nel 2013 ha speso 903 euro, per un calo del 23,9%. Se è vero che la spesa a Rimini è più alta che in molti altri territori (ad Aosta, dove si è registrato il calo dei consumi minori, nel 2013 si spendeva 856 euro) e comunque sopra la media nazionale (da 1062 del 2007 a 864 euro del 2013), la spending review applicata dai riminesi appare netta. Spending review applicata – e questo preoccupa – anche alla salute: secondo la classifica del Sole negli ultimi sette anni a Rimini si è registrata una variazione di 7 punti percentuale (11° pos.) nella spesa pro capite in farmacia (medicinali e cosmetici), da 451,1 euro del 2007 a 419,4 del 2013 (la media italiana è passata da 431,3 a 429,2 euro).
Altro dato che balza agli occhi, in controtendenza, è il costo della casa: Rimini infatti risulta uno dei territori dove la crisi ha pesato meno sul calo dei prezzi, che si attesta a -8,5% (100° pos.), passando da una media di 2.950 euro a metro quadro del 2007 a 2.700 del 2013. Per farsi un’idea grandi città come Roma (-7,5%) e Milano (-7,1%) hanno registrato cali simili.
Secondo il sindaco di Rimini Andrea Gnassi siamo di fronte a "una fase di assestamento necessaria, che però deve coincidere con la scelta di una nuova prospettiva, con l’accelerazione in quel processo di cambiamento necessario per uscire dalla situazione difficile più forti e più consapevoli di prima". Bisogna cioè essere risoluti "per scegliere su cosa investire e puntarci con convinzione, per abbandonare definitivamente un modello di sviluppo che ha fatto il proprio tempo, che dopo aver garantito per anni benessere si è trasformato nell’esatto contrario e ora non ha più niente da dare, e virare su un nuovo modello di sviluppo".
Secondo Gnassi Rimini lo sta facendo. "Come amministrazione comunale abbiamo cercato in questi ultimi tre anni di aggressione della congiuntura economica di fornire strumenti e coordinate per una svolta: abbiamo seminato e stiamo continuando a farlo - sul fronte della pianificazione urbanistica, dei motori culturali, della trasformazione urbana, di un nuovo welfare, di un’attenzione finalmente vera a quanto sta sotto la città e non solo sopra (ad esempio i 154 milioni di euro investiti sulle fogne) - e lo continueremo a fare di qui a fine mandato".