Rimini | Regione, bilancio assestato. Lombardi su 'era Errani'
Regione, approvato in assemblea legislativa l'assestamento al bilancio 2014. E se da un lato si parla di risorse per sanità, difesa del suolo e sostegno al credito per le imprese e del calo dell'Irpef regionale, (con la vicepresidente Simonetta Saliera a rivendicare: "Meno tasse per il 90% dei cittadini emiliano-romagnoli"), dall'altro è di tutt'altro segno l'intervento del relatore di minoranza, Marco Lombardi (Fi-Pdl).
"Anche con quest’ultimo assestamento dell’era Errani, questa Giunta e questa maggioranza non hanno fatto danni, ma non hanno certamente dato il segno di una capacità innovativa e moderna di accompagnare le imprese ed i cittadini di questa regione fuori dalla crisi", dice Lombardi di fronte a un provvedimento che "non rinuncia a riprodurre un vecchio modello e riserva ancora una volta un'importante quantità di risorse alla sanità, ma non solo – come dichiarato – per i livelli extra Lea, bensì per il ripianamento di vecchi debiti delle Ausl".
Troppo poche le risorse per il comparto produttivo, sostiene Lombardi. "Il lodevole contributo al consorzi fidi di 10 milioni, è un po' poco per una regione come la nostra per un tessuto industriale che pare resistere, ma necessiterebbe di maggiori contributi per la ricerca, innovazione ed internazionalizzazione. E poi lo stanziamento di 500 mila euro per la creazione di aree di sosta per il transito di minoranze nomadi, sulla cui opportunità Lombardi ha sollevato dubbi. Anche perché - ha detto – quando poi chiediamo tutele per i cittadini emiliano-romagnoli nell'accesso agli alloggi pubblici ci viene detto che non è possibile, o peggio che è discriminatorio".
Positivi sono la previsione di fondi per le fusioni di comuni, lo stanziamento di 2 milioni di euro (in realtà statali) per l'Unione dei comuni della Valmarecchia per completare il passaggio dalle Marche e la modifica alla legge 20 sull'urbanistica che rivede i vincoli previsti in caso di demolizioni e ricostruzione di edifici.
Guardando più in generale all'era Errani, Lombardi si sofferma sul "pericolosissimo neo-centralismo, che toglie spazio all'autonomia delle Regioni" e ha parlat di "un operato senza dubbio deficitario per quanto riguarda proprio il rapporto Stato-Regione. Un rapporto di cui Errani è stato protagonista, ma senza tuttavia spingere verso un vero federalismo regionale, né con il governo Berlusconi di cui è stato oppositore gentile, ma subdolo, né dopo con i governi amici".