Rimini | Renzi: Notte rosa, rossa o in bianco e pericolante?
Oggetto di un'interrogazione al sindaco di Rimini Andrea Gnassi da parte del consigliere di Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi, l'iniziativa Notte Rossa-No panic hostel promossa anche sul sito ufficiale di informazione turistica della città di Rimini tra gli eventi della Notte Rosa 2014. Una manifestazione che si è svolta "in una ex pensione di Rivabella, "Villa Manzi", sita sulla spiaggia, in mezzo ad altri alberghi, in condizioni strutturali pericolanti e transennata per ragioni di sicurezza", ha spiegato Renzi in aula ieri sera.
Era tutto regolare? Si domanda il consigliere dai banchi dell'opposizione. E chi l'ha autorizzata quella manifestazione? "Nonostante il pericoloso e fatiscente stato dell’edificio, questo è stato il contenitore della cosiddetta Casa della cultura indipendente, da venerdì 4 luglio a domenica 6 luglio, con accesso gratuito, dalle 15 a tarda notte, di mostre, drink & food, live music, performance, a cura di Opificio Beccadelli e No panic Therapy", spiega il consigliere. "La Notte Rossa- No Panic Hostel - aggiunge Renzi - per tutta la notte di Sabato 4 luglio fino alle ore sei del mattino di domenica, a detta degli albergatori, ha visto musica sparata a tutto volume sulla spiaggia dell’ex pensione a pochi metri dalle camere degli alberghi vicini con la reazione rabbiosa dei turisti, costretti ad una intera notte in bianco".
Il sindaco che ha preso parte all'additata Notte rossa, in consiglio si è "si è dimostrato entusiasta delle “performance” della Notte Rossa ed ha anticipato che tutte le autorizzazioni sono state rilasciate, dalla idoneità dell’immobile alla somministrazione temporanea di bevande, che la musica non era a tutto volume ma “soffusa”, che ha presenziato accompagnato da un “leader” del rock italiano e che Villa Manzi continuerà ad essere il contenitore delle espressioni artistiche e creative", racconta Renzi.
"Pure le forze dell’ordine sono intervenute, ma queste chiamate dagli alberghi vicini, per calmare i turisti esasperati, dichiaravano di non potere “fare nulla” in quanto tutto ciò era stato regolarmente autorizzato con tanto di permessi".