Rimini | E se il videofonino incastrasse i compratori irregolari?
Multare un turista al giorno, tramite prova fotografica, e contare sul passaparola per convincere il resto a non acquistare dai venditori abusivi in spiaggia. E' la ricetta proposta dal consigliere comunale Ncd Eraldo Giudici che sottolinea come "accettare la presenza di certi fenomeni, al di là degli aspetti umanitari di singole persone che vanno aiutate secondo le leggi italiane e non secondo le dinamiche imposte dai neo schiavisti arabi, significhi una connivenza con la malavita in quanto tale". I casi sono diversi e documentati. Giudici li passa in rassegna, dalla concorrenza sleale made in China, ai casalesi, passando per i venditori al dettaglio bengalesi o nordafricani e senegalesi.
"Occorre ricordare ai nostri turisti, che per la maggior parte provengono da 'terre di Lega', che un po' di coerenza non guasta, non è che qui a casa nostra, liberi da freni inibitori, possano foraggiare mercati illegali e dinamiche delinquenziali". Gli acquisti irregolari, quindi, spiega in conclusione Giudici, si contrastano fissandoli su "fotografie scattate mediante il videofonino, per documentare l’atto dell’acquisto dell’oggetto ‘taroccato’, cristallizzando l’illecito nell’istante in cui viene commesso, e sanzionare tangibilmente, non in modo spropositato rispetto al valore della merce acquistata, 30/100 Euro sarebbero sufficienti".
Accade già, spiega il consigliere, "in alcune città del Nord (Verona la capofila), come a Firenze dove agenti della polizia municipale scattano fotografie con il videofonino per incastrare ‘in diretta’ chi acquista capi contraffatti dai vu’ cumprà". Bastano "pochi agenti in tenuta da spiaggia con videofonino" e, per il resto, "disincentivare gli acquisti con volantinaggi sul lungomare da parte di agenti in divisa di ronda, nessuna rissa sotto gli ombrelloni".