Rimini | Servizi socio-sanitari, la proposta riminese a Des Dorides
Asl unica, la modalità di gestione dei servizi socio-sanitari potrebbe creare dei problemi. Di fatto nelle precedenti tre Asl romagnole i sistemi erano diversi, dal consorzio di Comuni alla gestione diretta passando per la delega partecipata che funzioan ancora nel riminese. Oggi i comuni del distretto socio-sanitario riminese (12 Comuni impegnati, tra cui Rimini, Bellaria e l'unione Valmarecchia, 217.281 cittadini coinvolti,più di 11 milioni di euro dedicati) hanno presentato la loro proposta per la gestione dei servizi a livello di Asl Romagna.
In pratica Rimini vuole esportare il suo modello. La questione interessa "servizi di grande portata - spiegano dal Comune di Rimini - come quello dell'assistenza agli anziani, ai minori, ai disabili, al disagio psico-sociale". Il modello attualmente in vigore nel riminese, quello della “delega partecipata”, è caratterizzato dalla "gestione condivisa e partecipata trai vari attori coinvolti (enti Locali, Asl, privato sociale) che ha consento negli anni di ottimizzare il coordinamento delle risorse e di omogeneizzare criteri e modalità di accesso ai servizi, migliorandone la qualità sulla base di principi di equità, efficacia, sostenibilità economica, globalità e continuità delle risposte", spiegano i comuni interessati ribadendo come "la unificazione delle Aziende sanitarie romagnole, che partirà effettivamente dal primo gennaio 2015 pone inevitabilmente il tema della riproponibilità dell'attuale modello di gestione".
La proposta, spiegano i sindaci dell'area nord del riminese, "oltre a valorizzare la “particolarità” storica del modello di gestione di Rimini nord", soddisfa "le diverse indicazioni normative susseguitesi in materia, anche in riferimento alle Aziende di servizio alla persona (Asp). Una proposta per la quale i Comuni si impegnano anche ad assumere gradualmente, nei prossimi, anni circa venti assistenti sociali".