Rimini | Quando l'auto da sogno è una truffa
Pensava di fare l'affare e invece, probabilmente, è stato truffato il 50enne riminese che ieri è arrivato negli uffici della Polizia delle comunicazioni di Rimini.
Il fatto. Un mese fa circa, l'uomo, navigando su internet in un noto sito web dedicato alla compravendita di auto e moto si è imbattuto in un annuncio che ha stuzzicato il suo desiderio: la vendita di un'auto tedesca di grossa cilindrata, nella succursale di Varsavia della casa automobilistica, al prezzo di 22mila 304 euro. Il pezzo è buono e l'uomo quindi vuole chiudere subito l'affare. Contatta via mail il venditore e versa quindi, come richiesto nella risposta una caparra del 20 per cento della somma. Il riminese, quindi, riceve un contratto d’acquisto che avrebbe permesso al venditore avrebbe potuto controllare il “viaggio” dell’auto, dalla Polonia fino in Italia. Dopo qualche giorno, l'uomo telefona al venditore. L'auto è pronta, risponde l'altro. Partirà appena l'acquirente avrà versato un altro 22 per cento della somma, ma, si badi bene, in un conto diverso da quello dell'acconto, perché spiega, quello ha un problema tecnico.
Il riminese effettua il versamento, e il venditore comunica che l’auto è finalmente in viaggio. Bisogna però adesso versare 4.718 euro per le spese di spedizione. A nulla vale la telefonata di protesta del riminese: se vuole vedere l'auto deve pagare. Lo fa, siamo al terzo versamento. Ma due giorni fa, così almeno sarebbero stati gli accordi, l'auto non è arrivata. Al telefono il venditore spiega che sta per arrivare, il tempo di immatricolarla. Qui si accende una lampadina, al riminese beffato. Controllare la targa. Lo fa. Scopre che si tratta della matricola di un veicolo, radiato per esportazione all’estero. A questo punto l'uomo va alla polizia e denuncia i fatti, dopo aver perso quasi 15mila euro, nella speranza di recuperarli.
Non è l'unico caso, sono stati trovati diversi siti di concessionarie clonati, spiegano dalla polizia. Per cui è meglio, aggiungono, diffidare sempre di chi chiede pagamenti di qualsiasi natura dall'estero e mette fretta.