Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

12 09 2014 | Rimini | Lavoro, previsioni 2014: mercato in flessione

Sabato, 13 Settembre 2014

neroRimini | Lavoro, previsioni 2014: mercato in flessione 

 

Non sono confortanti i dati sul mercato del lavoro dell'indagine Excelsior prodotta da Unioncamere e Ministero. Parlano di un saldo occupazionale previsto alla fine del 2014 negativo, con flessione pari a 1.630 unità. Nel dettaglio, sono previste 10.480 assunzioni di personale con contratto di lavoro dipendente, di cui il 77,6% stagionale, e sono il 5,7% di assunzioni a tempo indeterminato. Sono anche raddoppiate le richieste dei laureati per il lavoro dipendente non stagionale, dal 6,6% del 2013 al 15,2% del 2014.


Saldo occupazionale negativo. In provincia di Rimini per l’anno 2014 è previsto un saldo occupazionale negativo pari a -1.630 unità, determinato dalla differenza tra 11.320 lavoratori complessivi previsti in ingresso e 12.950 lavoratori complessivi in uscita; questa riduzione è dovuta al saldo dei contratti di lavoro dipendente (-1.750 unita) mentre, al contrario, i contratti atipici attivati (a progetto, di collaboratori a partita Iva e occasionali) dovrebbero superare quelli in scadenza (+120 unità).


Lavoro dipendente. Con riferimento al lavoro dipendente (esclusi gli interinali), nel 2014 si avranno 10.480 assunzioni di personale (il 92,6% del totale), di cui il 77,6% sarà a carattere “stagionale” (8.130 unità) e solo il 22,4% a carattere “non stagionale” (2.350 unità); la forte incidenza percentuale dei lavoratori stagionali, più elevata rispetto a quella registrata in Emilia-Romagna (37,7%) e Italia (37,2%), determina da un lato un alto tasso di entrata pari al 14,0%, superiore alla media regionale (5,7%) e nazionale (5,4%), e dall’altro un alto tasso di uscita pari al 16,3%, anch’esso superiore alla media regionale (7,0%) e nazionale (6,9%).


Stagionali. La decisa componente stagionale si riflette in modo sensibile sui settori oggetto di assunzione; domina il settore “Turismo e ristorazione” dove si concentra il 70,0% delle assunzioni complessive (stagionali e non); a seguire, con molto distacco, le “Attività da tempo libero (cultura, sport, divertimento) e altri servizi alle persone (lavanderie, parrucchieri/re, centri estetici)” con l’8,4% delle assunzioni, il “Commercio” con il 6,6% e l“Industria manifatturiera e public utilities” con il 4,6%.


Contratti. Per ciò che concerne il “tipo di contratto”, le 10.480 assunzioni di personale avverranno:
- per il 90,2% con contratti a tempo determinato (68,7% in Emilia-Romagna e 68,2% in Italia);
- per il 5,7% con contratti a tempo indeterminato (22,1% in Emilia-Romagna e 23,8% in Italia);
- per il 2,1% con contratti a chiamata (3,3% in Emilia-Romagna e 1,9% in Italia);
- per l’1,9% con contratti di apprendistato (5,5% in Emilia-Romagna e 5,7% in Italia);
- per lo 0,1% con altre forme contrattuali (0,4% in Emilia-Romagna e 0,4% in Italia).


Chi assume e chi no. In generale, nel corso del 2014 le imprese che prevedono assunzioni sono il 18,8% del totale specialmente per attività/lavorazioni stagionali e per sostituire dipendenti in uscita o in maternità/ferie/malattia/aspettativa, mentre le imprese che non prevedono assunzioni (per organico al completo/sufficiente e domanda in calo/incerta) sono l’81,2% del totale.
lavoro dipendente non stagionale. Con riferimento al solo lavoro dipendente non stagionale, il livello formativo richiesto dalle imprese risulta essere:
- nel 15,2% dei casi il conseguimento del “titolo universitario”;
- nel 47,1% dei casi il conseguimento del “diploma di scuola secondaria”;
- nell’8,5% dei casi il livello di “qualifica di formazione professionale o diploma professionale;
- nel 29,2% dei casi non è richiesta alcuna formazione specifica.
Da evidenziare in positivo, l’incremento della quota percentuale del titolo universitario, che passa dal 6,6% richiesto nel 2013 al 15,2% del 2014.


Difficoltà reperimento personale. Risultano di difficile reperimento l’11,5% delle assunzioni previste dalle imprese (270 unità su 2.350), quota inferiore a quella che si riscontra in Emilia-Romagna (13,4%) e in Italia (11,9%). I motivi di tale complessità sono imputabili sia all’inadeguatezza dei candidati (nel 7,3% del totale assunzioni) sia al ridotto numero degli stessi (nel 4,1% del totale assunzioni). In tal senso le maggiori criticità si riscontrano nel settore delle “Costruzioni” dove risulta problematico il 26,1% delle assunzioni previste e nei “Servizi avanzati alle imprese”(21,8%).


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram