Rimini | No dei soci alla certificazione esterna per Am
Bocciata ieri dall’assemblea dei soci di Agenzia mobilità la richiesta del sindaco di Riccione, Renata Tosi, della nomina di un ente terzo per la verifica del buon andamento della gestione (previsto dall’articolo 47 del regolamento). A bilancio l’ente ha previsto 25mila euro per questo tipo di consulenza, ma in sede di dibattito il presidente, Roberta Frisoni, ha chiesto ai soci di soprassedere su una richiesta “ormai superata dalle numerose verifiche interne messe in atto nel corso dell’anno dalla società e per questo andava prorogata al prossimo esercizio contabile”.
Spalleggiata dai sindaci di Bellaria e Coriano, Tosi ha fatto notare come “il processo di costituzione dell’Agenzia unica renderà di fatto inutile qualsiasi verifica ex-post” e che, quindi, bisognerebbe ora “dare mandato ad una società di certificazione terza di verificare che tutte le strategie, gli atti e le decisioni messe in atto per la gestione tipica del trasporto locale condotta da Am rispondessero effettivamente ad indici di efficienza che il regolamento di Am richiede”.
La bocciatura è arrivata in due fasi. In una prima votazione è stato infatti bocciata la richiesta del rappresentante del comune di Rimini di proroga della revisione al prossimo esercizio contabile, in una seconda è stato però approvato lo stralcio del punto dall’ordine del giorno. “Nel frattempo è arrivato il rappresentante della Provincia di Rimini che ha garantito l’approvazione della richiesta del Comune di Rimini a maggioranza”.
Da qui la protesta del sindaco Tosi, che ribadisce:“ Siamo ormai alla fine di questa vecchi abitudine di rinviare a data da destinarsi le cose che imbarazzano o che mettono in preallarme chi governa o amministra la cosa pubblica. Non si va da nessuna parte se non si riconquistano la credibilità e la capacità di rispondere con chiarezza e correttezza alla richiesta di trasparenza che dobbiamo ai cittadini”.
Rinviati alla prossima assemblea gli altri punti, tra cui “l’ipotesi di transazione del pagamento degli oltre 4 milioni di debiti regressi di Am nei confronti di Atg, con la vendita degli immobili ad uso uffici, locati attualmente alla Start e la stessa discussione relativa alla gara tpl e al percorso di costituzione dell’Agenzia unica”.